lunedì, gennaio 28

Yasunaru e Minoku


La signora vedova Yasunaru, ormai da un anno, non era riuscita ancora ad abituarsi alla nuova condizione di donna sola. Le figlie, sposate e lontane, venivano a trovarla una o due volte all’anno, l’ultima volta proprio per il funerale.
Minoku, passando dal proprio giardino, l’aveva notata, immobile al tavolo della cucina, un’occhiata dopo la spesa, ancora lì, dopo la cena, ancora lì, un’ombra nell’oscurità. Le aveva fatto una gran pena.Yasunaru aveva scandito la giornata intorno al marito, tutto era stato fatto in relazione a lui. La mattina per fargli colazione, poi per lavargli gli abiti, stendere stirare, fare la spesa cucinare, ogni momento in relazione a lui. Ora, si svegliava di soprassalto e non sapeva cosa fare. Perché lavare? Perché cucinare? Perché uscire? Perché mangiare?Vedendola in quello stato, la vicina Minoku l’aveva invitata a casa. Ne aveva approfittato, quando per un attimo la donna era uscita dalla sua tana: “Signora Yasunaru, vuole venire a prender il tè?” , Yasunaru voleva subito dire no, ma le sembrava una scortesia, per quella vicina che tanto era stata simpatica a suo marito, una gran brava donna. E così incominciò ad andare, diventando un’abitudine. Si sedeva nel dondolo del giardino e sorridente guardava l’evolversi della giornata della famigliola, anche lei un tempo ne aveva avuta una simile.
I figlioli di Minoku, prima di andare a scuola ormai avevano preso come rito di andare a salutare la signora Yasunaru nel giardino. Di tanto in tanto, Minoku le chiedeva se avesse bisogno di qualcosa. “Nulla, grazie, sto bene. Grazie Minoku”. Minoku abbassava il capo, si girava e si commuoveva, sentiva che quel grazie aveva un senso molto più profondo, alcune volte le scappava una lacrima. La signora Yasunaru aveva questo effetto su di lei, forse perché le ricordava la madre, forse perché si rifletteva in lei in un lontano futuro, o forse più semplicemente perché Minoku era un’anima bella.
Certo che al marito questa situazione non incominciò più a garbare. “La signora Yasunaru, l’abbiamo adottata?” All’inizio la chiamava signora, poi più spiccio, la vecchia.“Parla piano, che ti sente”. “Io sto a casa mia, avrò diritto di pensarla come voglio, no?!”. “Dài, calmati, è così una cara donna… si stava lasciando
morire… che ti fa di male?”.“E già, apri la porta, c’è qualcun altro? È casa mia, voglio vederci solo la mia famiglia, chiedo molto?”. “Calmati, facciamole prendere un poco di forza e coraggio che poi sarà naturale per lei…” Dal tè al pranzo, ogni giorno.
Una sera a cena: “Oggi non è venuta, finalmente… e i discoli perché non stanno a tavola?” “Zitto, è dietro di te!”. “ Bravi, bambini. Eh eh, mi hanno aiutata a portare i vassoi. Questa è la
mia cucina, spero gradiate…”. “Oh, signora Yasunaru, non doveva scomodarsi…”. “Che dici Minoku, sei tu che ti scomodi sempre per questa povera vecchia che sono io”. Minoku si alzò, perdonò un momento. Si allontanò in giardino e si mise a piangere. Asciugandosi poi le lacrime, guardò la scenetta familiare con il marito che apriva le fauci con soddisfazione e i figlioli che richiedevano la loro parte come pulcini affamati. La signora Yasunaru si mise a raccontare fatti della gioventù, di altri tempi, di una vita semplice, dura e felice. Il marito di Minoku si ricordava, di quando era piccolo, delle trasformazioni della città e di altre cose di cui solo ora, grazie alla signora Yasunaru, veniva a conoscenza. L’anziana signora si accomiatò, con una luce diversa negli occhi e ringraziò per la bella serata. “Ti rendi conto?”, disse Minoku al marito, “Era un anno che non metteva mano ai fornelli”. “Domani le ho chiesto di portare le foto di famiglia, mi farà vedere alcune cose della sua giovinezza”.

“Mamma mamma, guarda che bella!”, Minoku era appena tornata a casa, aveva lasciato i figli sotto la visione della signora Yasunaru. La piccola mostrava alla mamma una vecchia foto colorata che ritraeva una ragazza. “Sì, bella, chi è?” “La signora Yasunaru”: “Veramente bella…”. Si portò in giardino, la luce tiepida della primavera, l’altro figliolo sul dondolo attento a guardare ogni spicchio di foto: “Chi sono queste bimbe?” “Sono le mie figlie!” “Perché non sono con te?” “Loro abitano lontano” “Ma perché non vengono mai?” “Vengono quando possono” “Io non le ho mai viste” “Sono già venute, ma tu non lo sapevi. Guarda, è arrivata tua madre. “Signora Yasunaru, lei era proprio una bellissima donna, anche adesso, sa…” “Ah ah, sì… adesso… proprio, ah ah ah!”. “Ma no, davvero, ha un fascino, signora , anche mio marito lo ha detto, lei ha una luce negli occhi e mette serenità “ “Grazie, ma non esagerate con i complimenti, perché poi va a finire che ci credo ah ah ah!... Allora, bambini, mamma è tornata. Ora io vado” “Te ne vai, signora?” “Sì, vado a fare un poco di pulizia , troppo tempo è stata trascurata la mia casetta”. Minoku s’inchinò per salutare e sorrise pensando: “Ecco un’altra cosa che la signora Yasunaru non faceva da un anno”.


ps: foto tratta da questo sito che ho scoperto grazie al blog di GianlucaeKanako


domenica, gennaio 27

Il paladino della Giustizia... della Casta . B verso M - M verso B


Berlusconi è intervenuto telefonicamente all'assemblea organizzata da Rete Italia a Riva del Garda, ha parlato di Giustizia e privacy. "Faremo la riforma della giustizia... il diritto della privacy va garantito, è il diritto alla libertà (di chi? ndr) ... cinque anni per chi ordina le intercettazioni non consentite (a chi? ai magistrati? ndr) -solo per mafia e terrorismo (se non intercetti come fai a stabilire prima se è mafia o terrorismo, i politici non ne sono immuni a priori, ndr)-, cinque anni per chi le esegue (chi? PS, CC, GF?), per chi le diffonde e due milioni di euro di multa per gli editori dei giornali che le pubblicheranno (diritto alla libertà, ma stampa col bavaglio? ndr).
SCANDALOSO, VERGOGNOSO. La casta, grazie alle sollecitudini di B.oni, che si fa portavoce di un malumore che trasversalmente appartiene a entrambi gli schieramenti, si costruirà una botte di ferro dove nessuno, nessuno più dei Corpi delle nostre Forze di Polizia e dei magistrati che credono ancora nella LIBERTA', quella vera, nell'UGUAGLIANZA di fronte alla LEGGE, potranno osare muovere una parvenza di indagini nei loro confronti. Se andrà come andrà, sia da una parte che dall'altra, la bilancia della GIUSTIZIA ITALIANA, forse subirà la più grave manomissione dai tempi del fascismo. Tempi bui.

sabato, gennaio 26

Il calice



Perceval: Tu e la terra siete uno, bevi!
Artù: Io mi sto consumando. Non posso morire non posso vivere.
Perceval: Bevi dal calice, tu rinascerai e la terra con te.
(Artù beve dal calice)
Artù: Perceval, non sapevo quanto la mia anima fosse vuota, finché non è stata riempita. È meglio morire in guerra con onore che consumarsi lentamente nel disprezzo di se stessi.
(Artù si alza)
Primo cavaliere: Artù!
Artù: Preparatevi a combattere. Cavalcherete di nuovo col vostro Re. Ho vissuto troppo a lungo attraverso gli altri. Lancillotto ha sorretto il mio onore e Ginevra le mie colpe. Ma ho mondato i miei peccati. I miei cavalieri hanno combattuto le mie cause.
Ora, fratello mio, io sarò Re!
Primo cavaliere: Guardie, cavalieri, scudieri! Preparatevi alla battaglia!

mercoledì, gennaio 23

Due parole, anzi tre.

Papa
Si è alzato un polverone per nulla. Un piccolo manipolo di studenti ed un innocuo gruppetto di docenti con la micidiale arma di un foglietto, avevano dimostrato in sacrosanta e democratica libertà il loro dissenso sulla scelta del Rettore. I mass media ne hanno montato ad arte un caso, così quel gruppetto sparuto è diventato un esercito in armi ed i professori degli anarchici ribelli con le bombe nelle tasche.
Nessuno aveva impedito al Papa di andare, nessuno si era permesso di porre ostacoli alla sua presenza all’Inaugurazione dell’A.A. Eppure, la Chiesa ha declinato l’invito. Paura? E di che? Paura che qualche studente avesse potuto non applaudire o osannare? Ma paura di che, il Messo in terra di Dio, può avere mai paura di essere contestato? Può avere mai paura di una decina di ragazzi innocui? Questo è il vero Mistero della Fede.
Deprecabile che a palle ferme, i rappresentanti politici siano accorsi in massa bipartisan a leccare gli abiti talari, a gridare allo scandalo, al “che non accada mai più” (parole di Veltroni), ma accada cosa? Non è accaduto assolutamente niente e niente sarebbe accaduto, questo è un paese civile e libero… e se fosse scappato un fischio, c’è o non c’è la libertà di opinione?

Mastella
Voglio fare una previsione. Considerando gli attori in gioco, mi sbilancio su un possibile scenario. Berluskaizer si mette in contatto con Mastella e lo invita ad entrare in CDL. Mastella che non fa niente per niente, fa promettere a Berluskaizer che se il centro-destra vince le elezioni il posto di Guardasigilli deve essere di nuovo suo. Berluskaizer, promettte, tanto poi si vedrà. Ma di sicuro promette che chiunque sia il ministro di Giustizia, darà avvio ad una riforma della Magistratura che i giudici sconteranno amaramente di avere osato attaccare i rappresentanti della politica, un riassetto della carriere e dell’Istituzione tutta, da soffocare in modo definitivo la libertà di giustizia e l’indipendenza dei giudici nei confronti delle Camere, con un CSM ancora più incazzato contro i vari De Magistris. Tra l’altro la cosa più squallida di Mastella è che lui continua a dire che si è ritirato dalla carica di Ministro per essere un cittadino libero di difendersi davanti i giudici. Ma quando è stato iscritto nel registro degli indagati, non ci hai pensato due volte ad abusare della sua carica politica per lanciare fiamme e fuoco su De Magistris. Ora che si è accorto che neanche la sua carica vale ha pensato: muoia Sansone con tutti i Filistei. Una ripicca nei confronti del Governo che a suo parere non gli ha coperto il culo a sufficienza, lui che ha una faccia da culo, altrimenti perché togliere anche l’appoggio al Governo? Una vendetta tremenda, assolutamente irresponsabile ed egoistica, per fini personali.

Berluskaizer
In tutta questa vicenda, costui è ancora convinto che gli ridaranno il giocattolo in mano?
Porca miseria, siamo in Italia dove tutto è possibile…

martedì, gennaio 22

Il treno delle putt.nate

Bloccato dall’influenza nelle accoglienti Marche, con una bella tosse di accompagnamento, domenica 6 mi trovo davanti i miei stanchi occhi la trasmissione della Lotteria del primo canale, quella presentata dalla Clerici. Era in procinto di ‘esaudire’ il desiderio di una ragazza di 14 anni. Il suo ‘idolo’ era niente di meno che Sabrina Ferilli. La ragazza era accompagnata dalla nonna, la vera esagitata della situazione. La Ferilli, presentata in pompa magna, scende dalle scale ripide nel suo solito abito attillato che mette in evidenza tutto ciò che può esporre, cioè le solite cose: tette e fianchi, arriva al cospetto della ragazza e dopo averla falsamente baciata per dieci minuti, non sapendo per altro che fare, le ‘offre’ i suoi preziosi consigli. -Hai un fidanzatino?

No. - Ma c’è uno che ti piace in particolare? - Insomma, qualcuno forse… (molto imbarazzata, si vedeva che era una ragazza seria). -Hai dato già il primo bacio? - No! – Interviene la nonna, con l’indice alzato: “eh eh di’ la verità, dilla eh eh”. Certo che in quel momento la ragazza arrossita, avrebbe voluto bruciare la nonna o limitarsi a urlarle: Nonna! Ma ti farai un pacchetto di catzi tuoi?!. “Se io sono il tuo idolo ti devi comportare come me. Lo sai che sono un tipo passionale (…) e che se mi piace uno glielo dico subito, papale papale, perché io sono una sincera, a me piace la sincerità (cosa c’entra la sincerità con il darla facile?). Oggi faccio un passaggio di consegne, ti trasmetto la mia passionalità”, e fa il gesto con le mani come se pigliasse qualcosa dalla panza e la mettesse nella panza della ragazza. “Quando incontri il ragazzo che ti piace, senza preamboli, dagli subito un bacio in bocca (con la lingua sottinteso), e se lui ti chiede come mai digli pure che è a nome di Sabrina Ferilli”, (che poi il ragazzo si domanderà perché questa ‘commissione’ non è venuta a farla direttamente la mandante?!!) La ragazza, non proferiva verbo, seria, senza annuire, dall’espressione sembrava che stesse pensando: “Questa è tutta scema! Col cavolo che bacio uno che manco conosco…” . Si metteva anche la Clerici, giusto per non esser da meno, a dar man forte alla Ferilli e la nonna ad invogliare la nipote a seguire i ‘consigli’ del cacchio della attrice, una vera induzione al mignottismo. L’unica normale, per fortuna, era la ragazza che mostrava un certo disagio e non vedeva l’ora di finire quel teatrino che la stava mettendo in ridicolo con i compagni di scuola e soprattutto con quel potenziale fidanzatino che si stava leccando i baffi per l’opportunità di avere la preda servita su un piatto d’argento, grazie a quell’associazione a delinquere di ruffiane. Tra l’altro la Ferilli aveva omesso una parte del consiglio, perché sulla prima rete Rai certe cose non si possono dire: prima di fare la ‘sincera’ controlla la tasca del suo oggetto del desiderio, se conta almeno 10 numeri…

Che poi la Ferilli è proprio l’ultima a dovere dare consigli sull’amore, visto che la scelta del primo e ultimo marito fu totalmente fallimentare. Forse se fosse stata meno ‘sincera’, avrebbe capito meglio con quale uomo si stava mettendo, uno che non alza il proprio sguardo oltre il collo di una donna, come si evince dall’ennesimo paio di tette con il quale si è accoppiato, di cui ometto la foto (cliccate se volete) perché questa faccia di würstel bavarese rosolato, mi fa senso sul blog.