lunedì, ottobre 21

Dola vola (prologo de Per tedio, per sonno e per inganno)

Non era spaesato perché le vie segnavano numeri, ortogonali come una scacchiera, come cardi e decumani. Niente di più semplice che seguire la numerazione... 55 56 57... ma 84/ArE1 era introvabile. Sorry sorry sorry 84/ArE1, 84... niente? niente.
Giravo intorno, 82 83... e 84? Neanche quello. Esiste? Poi un vecchietto vicino ad un giovanotto, rivolgendosi a lui, indicando me... lui gli spiega. Il vecchietto farfuglia, emette aria roca e bassa, conclude con una pacca sulla mia spalla e se ne va. Allora? Il giovane ha gli occhi sbarrati, fissa un angolo della strada. Era meravigliato, non aveva mai saputo quella storia. La strada una volta esisteva, era visibile. La strada fu mangiata dal suolo e l' 83 venne ricucito sopra come una cicatrice. Io non ero sorpreso, per me tutto si svolgeva secondo la normalità, la mia. Nella mia vita non è mai andato liscio come l'olio. Anche le cose più semplici dovevano avere l'handicap. Ero abituato, anzi mi meravigliavo se accadeva il contrario, che svolgessi un compito con la leggerezza di una piuma. Se per chiunque 1+1 fa 2, per me fa 1.98, il restante 0.02 lo devo cercare. Per questo motivo sono disamorato della vita, al punto  che non provo neanche  più sentimenti causati dalla morte di persone care. Annoiato della pratica, a differenza del solito in cui me la prendevo comoda, andai subito dal professor K.
"La strada non c'è. È il nulla che cerchi?" "No, io cerco la strada, la via..." "E non l'hai trovata?" "Dove?" "È lì, nascosta." "No, sono stanco di inseguire il nulla. Stanco di trovare ragioni dove non esistono, del prima e dopo"
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venerdì, ottobre 11

pensieri nel nulla, sul nulla

Capita che nell'ascensore venga lasciato un odore sgradevole, particolarmente negli orari in cui si va a gettare l'umido. Vado in apnea, con l'ascensore lenta...

Immagino una villa troppo grande per una famiglia. Soggiorno per ognuno dei tre livelli, dieci stanze da letto con bagno annesso, grande taverna con forno ecc, giardino con boschetto, piscina, tre gazebo. Un giorno era viva, poi  l'anziano padre, che l'aveva costruita come un sogno per i propri i figli,   muore e loro, che non sanno più cosa farne,  la vendono.

Una libreria cresciuta per una vita, svenduta in blocco dagli eredi ad un libraio approfittatore, smembrata senza pietà. Nulla ci appartiene, è solo in prestito.

Quante volte mi sarò scorticato le nocche dei piedi contro la grande pietra vesuviana dalla superficie ruvida come una grattugia?

Alcune mappe della città di New York  terminano con una buona parte di Central Park tagliata, misteri editoriali.

A Roma non c'era l'uso prima degli anni  80 di fare appartamenti con doppi servizi, nei palazzi medio borghesi.

mercoledì, ottobre 9

Silvio ci manchi.

Adesso che non deve più interessarsi dei casi suoi, ritorna ad assentarsi in Senato, prima della  definitiva espulsione.
Anche noi, persone comuni, dopo venti anni sentiremo un vuoto, Silvio ci mancherà; come un circo senza clown, come Happy Days senza Ralph, come una barzelletta sconcia senza Pierino, come un cinepanettone senza Christian De Sica, come culo senza camicia o come  vaffan senza culo, come il porco senza la maglietta con la faccia di Calderoli, come la Lega senza Bossi. Meno male che  avrà sempre voce in capitolo nel pdl e non ci farà mancare le sue perle da padre nobile, perché se non sgancia lui i soldi per finanziare questo esoso partito, chi li sgancia? Si entra nel pdl per fare i quattrini non per darli. A darli ci pensa il presidente, per tenere  l'azienda dentro le Camere e tutti gli avvocati, quanti sono gli onorevoli e i senatori presenti, che vengono pagati dagli Italiani. La cosa bislacca è che quando Silvio cederà del tutto la sua proprietà, il pdl, questa sarà finalmente un partito vero, ma  senza il collante (i soldi del padrone) si scollerà ed avrà gli stessi voti di scelta civica. Amen

mercoledì, ottobre 2

Roma vera e falsa


quello che meraviglia è che la cupola che si ammira maggiormente  a Roma, dopo  il cupolone michelangiolesco, è un soffitto piatto.




















Nulla è cambiato, l'unica strada del centro storico rimasta "all'antica" in uso e costume, nel degrado.