martedì, giugno 23

Renzi

Si è detto, a ragione, che Renzi è il Berlusconi 2.0. Solo che Renzi non ha tre tv che gli cambiano i pannoloni ogni volta che si riempiono di merda. Ecco perché Renzi, a differenza del suo padre politico,  al primo sentore di puzza, perderà consenso e non riuscirà più a recuperarlo. Per ora resiste perché non fa niente, chi non fa niente non sbaglia, però ha sempre una scadenza e lui non la rinnova.

mercoledì, giugno 17

Troppo tardi, è il terzo post

Dopo la perdita del primato politico e le condanne, le reti Mediaset hanno assunto una linea editoriale di informazione molto aggressiva.
Sono aumentate le edizioni delle testate giornalistiche in modo da coprire tutto l'arco della giornata
e i programmi di informazione sono diventati addirittura giornalieri, anche sottoforma di striscia.
Un martellamento continuo, su tutto quello che potrebbe indignare gli elettori di riferimento.
Il sindaco Marino, i migranti, i rom, Renzi e Grillo, Alfano ... Quotidianamente i tg mediase informano sul pensiero unico del "presidente" Berlusconi sull'attuale situazione politica e i suoi rimedi, nonostante abbia decaduti tutti i ruoli parlamentari.
Viene raschiato il fondo del barile delle agenzie d'informazione per trovar ogni possibile notizia,
anche la più banale, che poi viene montata a dovere, per denigrare i nemici politici del partito e
puntare il dito contro i poveri derelitti migranti e rom. Viene dato ampio spazio a personaggi
il cui nazionalismo finisce dove finiscono le loro tasche, che menzionano i poveri cristi italiani solo per contrapporli a rom e zingari. Infatti per questi pseudo soggetti politici, solo in queste occasioni esce fuori il problema degli indigenti della Patria... e a Natale . Fuori da questi temi, per i vari Salvini i poveracci italiani senza casa senza lavoro e senza pensione, possono anche fottersi.
L'abnorme distorsione dell'informazione, viene camuffata con una veste di apparente normalità giornalistica. Ma i giornalisti a servizio di Berlusconi, di fatto non sono giornalisti, nel senso etico del termini, sono soggetti politici. Passano disinvoltamente dall'informazione alla politica attiva, Minzolini, Toti, Del Debbio (costui come si sa scrisse il programma di Forza Italia), Ferrara, Giordano.
Tutte le notizie che escono dalle testate giornalistiche tv e stampa di mediaset sono dopate, drogate, deviate, corrette, pompate, cancellate, per una mortificazione del vero giornalismo, non politico. Infatti se si classificassero come testate politiche sarebbe coerente. L'Unità, per esempio, lo è dichiaratamente, il Giornale per esempio, lo è anche ma non dichiarandolo tradisce la lealtà del giornalismo. Questa condotta ha un nome, non si chiama giornalismo, nè tantomeno politico, è propaganda. Una continua propaganda politica attraverso carta stampata e tv generaliste private, contrabbandati per informazione. Quando si vede il tg4 si ascolta la line politica di Toti (ovvero del suo datore di lavoro), questa è una constatazione che nessuno può controbbattere. Su il Giornale non c'è scritto "testata di informazione di Forza Italia", ma chi direbbe che non lo sia?

sabato, giugno 13

politica e televisione privata parte 1 e 2

Molti anni fa, quando Toti giocava con le palline, Renzi era un moccoloso ragazzino logorroico, novello Enrico Luzi, e Berlusconi durante
un suo viaggio a Napoli si sarebbe potuto potenzialmente incrociare con una ragazzina per mano al padre, completamente inconsapevoli che
un giorno quella stessa sarebbe diventata la suocera di quel signore attempato dal sorriso inquietante...
Mike Bongiorno presentava un programma a quiz, ovvio, all'interno del quale c'era un gioco in cui il concorrente
doveva indovinare di chi fosse il volto che si celava dietro un puzzle. Uscì fuori il bel faccione sorridente e occhialuto di Craxi, ancora solo
segretario del PSI, e Mike lo presentò dicendo che quel giovane politico in gamba avrebbe di sicuro fatto cose buone per il futuro e bisognava seguirlo.
Come si sa le cose buone le avrebbe fatte, per lui e gli amici. Già allora i programmi tv di mediaset, allora Fininvest, si prodigavano a produrre
propaganda politica più o meno occulta. Non si sa quanto abbia contribuito, al successo del Partito Socialista e
di Craxi, di sicuro in buona percentuale, perché è un dato di fatto che Craxi divenne Presidente del Consiglio occupando tutti posti di comando.
E Berlusconi in cambio ebbe quello che ebbe.

2a parte
Berlusconi incominciò ad inquinare la politica dall'esordio di Craxi. Molti dicono che Berlusconi non è il problema, in parte è vero almeno oggi, però lui è l'origine del problema. Renzi è un problema, Salvini è un problema ma senza Berlusconi nessuno dei due ci sarebbe stato.  Le nuove creature politiche iniziano a parlare in pubblico in televisione, alcuni acquisiscono popolarità  nel vuoto pneumatico e quando lo share è sufficiente vengono lanciate in politica. Prima dell' era della tv berlusconiana, i politici si facevano conoscere per il loro impegno. Quelli dopo, diventano popolari prima per  l'immagine e per una dialettica fine a se stessa, l'impegno reale può attendere. Nei fatti c'è solo l'accaparramento dei voti.  A Berlusconi  nel futuro immediato non resterà che fare entrare nell'agone politico i volti noti dei suoi dipendenti televisivi, per continuare a curare politicamente gli interessi dell'azienda per conto suo,  sino alla sua scomparsa. Però questo monopolio mediatico e conseguente anomalia politica non si risolverà dopo la dipartita dell' attuale proprietario,  chiunque  lo gestirà in seguito,  avrà una forte influenza sul potere politico in Italia.
Una legge sul conflitto di interesse, mai fatta, non  risolverebbe la questione, una legge antitrust sì, la parcellizzazione delle proprietà, il divieto di essere proprietario di più di una rete a diffusione nazionale e la cancellazione definitiva del privilegio concesso solo a Berlusconi di essere senza concorrenza, grazie alle leggi craxiane.
Solo così la politica potrà rientrare nel suo alveo naturale,  quando ad un politico per essere tale e avere consenso non basterà mettersi una maglietta con una scritta del cazzo e gridare in tv, ma dovrà farsi il culo...

giovedì, giugno 11

Generica, osservazioni del più e del meno, soprattutto del più

Alcune volte mi chiedo se è reato esprimere opinioni. La linea di confine tra l'opinione e la calunnia non è ben definita. La Costituzione non viene in aiuto.
Per esempio se dicessi che Salvini è un coglione, peccherei di eccesso di opinione? O è una calunnia? nel senso che Salvini in effetti non ha l'aspetto esteriore di un coglione, anche se sarebbe fornito di una testa di cazzo. Tra congiuntivi e condizionali dovrei stare protetto.
Salvini non è un coglione, è uno che sfrutta il malcontento della gente per catturarne  il consenso. E ci è riuscito. Salvini è uno che ha pianificato la propria esistenza sull'immagine e l'apparire, sin dall'esordio pubblico nei programmi delle reti del prius della nuova specie politica. Inizialmente si pensava che il nuovo genere creato dal sempre eterno Silvio Berlusconi, fosse solo al femminile, dalle tavole dello spettacolo agli scranni del Parlamento. Invece è anche declinato al maschile ed i due campioni, partoriti dallo stesso ventre, sono Renzi e Salvini. Spettacolo e politica. La megalomania dell'apparire, il politico come ripiego alla carriera di attore-attrice  o shoman-showgirl.
Partono con un copione e recitano. Non hanno un disegno politico, vivono sull'onda, acquisiscono potere e forza. Sino a quando non arriva uno scandalo e li atterra. Anche Renzi è destinato a cessare, nessuno si illuda, seguirà il destino di tutti. Solo Berlusconi può resistere, perché lui, viene tenuto in vita dalla potente macchina mediatica delle sue aziende. Come fa a morire politicamente  un soggetto che ogni giorno appare in tv? Un personaggio scompare quando si spengono i riflettori su di lui. Mediaset è una piramide che preserva la sua mummia.
Ne ha combinate di ogni, da evasione fiscale a prostituzione minorile, a occupazione del potere politico per fini privati a discapito del bene pubblico, colpi così gravi che avrebbero atterrato un mammut e distrutto la carriera di qualsiasi politico al mondo. All'estero si chiedono stupiti: ma come? ancora c'è Berlusconi? e che gli vuoi rispondere? L'Italia è piccola, tre reti nazionali che martellano giornalmente che Berlusconi è vivo e lotta con noi, non sono uno scherzo.
Per chiudere, ritornando al coglione di cui sopra, non è che un Di Pietro, un Fini,  un Bossi  fossero meno capaci di Berlusconi per non essere riusciti a superare indenni lo scandalo.
Con un potere mediatico così formidabile anche un "rincoglionito" che spara cazzate e palle a ripetizione riuscirebbe a vincere per tre volte le elezioni politiche.