Ma veniamo per ordine. L’altro ieri una donna viene ricoverata al S. Giacomo di Roma in stato di overdose, dopo aver ingerito una micidiale mistura di alcol e droga.
Ecco l’intervista rilasciata al Corriere della Sera dopo il primo comunicato-confessione all’ANSA, dietro la pressione del Partito.
“” «Ho sbagliato (silenzio) sono pentito (silenzio). Sono stato sfigato perché se la ragazza non si fosse sentita male non sarebbe successo nulla. Ma sono anche orgoglioso». Orgoglioso? «Sì, orgoglioso di me stesso. Quando ho avvertito la reception e poi chiesto di chiamare un'ambulanza ho capito che il mio nome poteva uscire. Molti altri se la sarebbero data a gambe».
Solo che Cosimo Mele — deputato dell'Udc, 50 anni, sposato, tre figli — la parola orgoglioso la pronuncia come un sussurro, con la voce tremante di chi si sente «cadere il mondo addosso».
Cosa è successo venerdì sera? «Sono uscito dalla Camera intorno alle nove, sono andato a cena con degli amici, non politici, al Camponeschi, un ristorante di Piazza Farnese. Dopo un po' è arrivata questa ragazza, che io non avevo mai visto prima, ma che conosceva i miei amici. È stata lei che ha cominciato a parlarmi...».
Sta dicendo che è stato adescato? «Adescato? Io non sono esperto di queste cose ma non avevo capito che fosse una prostituta».
E cosa pensava? «Pensavo fosse la ragazza che cercava un'avventura. Ho capito solo quando siamo arrivati all'Hotel Flora».
(L'ha portata in una suite all'hotel Flora, «anche se ho casa a Roma, ho preferito». Hanno passato la serata, sempre secondo il racconto del parlamentare, poi ognuno a nanna in una stanza diversa della suite – da un’altra dichiarazione ).
L'ha pagata? «Pagata... non proprio. Le ho fatto un regalo, una somma in denaro, niente di esagerato però. Poi siamo saliti su, siamo stati insieme, e dopo io mi sono addormentato».
Avevate preso cocaina? «Io non ho preso cocaina né altri tipi di droga. Non ho visto se quella ragazza l'ha presa oppure no. Forse sì, ma magari prima di incontrarmi oppure mentre dormivo».
Lei ha firmato la proposta di legge sul test antidroga per i parlamentari. «Francamente non ricordo, ma il test sono pronto a farlo anche subito».
Non c'era con voi un'altra ragazza? «Quando siamo saliti no. Quando mi sono svegliato ho sentito che, nel salottino della stanza, la mia accompagnatrice stava parlando con un'altra ragazza, straniera. Credo una sua amica, l'aveva chiamata lei».
E la sua accompagnatrice quando si è sentita male? «Poco dopo, ormai era quasi mattina. Delirava».
Agli infermieri del San Giacomo ha detto di essere stata costretta a prendere pasticche. «Se è per questo diceva anche che io l'avevo rapita, che non volevo chiamare l'ambulanza. Ma era in evidente stato di allucinazione. Per questo ho deciso di non accompagnarla in ospedale. Anche se tramite i miei amici, che la conoscevano, mi sono subito informato sulle sue condizioni».
Crede che la sua carriera politica sia finita qui? «Deciderà il mio partito. Ma non mi sento di aver tradito niente e nessuno, se non la mia famiglia».
Lei fa parte di un partito, l'Udc, che della difesa della famiglia ha fatto una bandiera. «Lo so, e per questo ho deciso di dare le dimissioni dall'Udc. Ma non vedo perché dovrei dimettermi da deputato, anche io sono un uomo con le mie virtù e le mie debolezze».
Una debolezza considerata grave a giudicare dalle sue dimissioni. «Guardi, credo che nella politica italiana ci sia una grande ipocrisia. Adesso mi spareranno addosso quelli di Forza Italia, come se loro fossero tutti santarelli. Per non parlare di quelli della sinistra, che anche loro, quando serve, si fanno gli affari loro. E invece noi politici siamo uomini come gli altri: anche a noi capita di sbagliare».
Era la prima volta, onorevole? «Non mi succedeva da tantissimi anni. Sono stato ragazzo anche io».
Come si sente adesso? «Mi sento il mondo cadere addosso. Lo so, è una frase fatta, ma è proprio quello che sento».
Cosa le ha detto sua moglie? L'ha perdonata? «Perdonato... Macchè, piange tutto il giorno. Non so come andrà a finire».
E con i suoi figli ha parlato? «No, non ancora. Non ho il coraggio».”” (questa l’intervista al giornalista del Corriere)
«Sono profondamente amareggiato per quello che è accaduto . Ho immediatamente accettato le dimissioni del deputato. Quanto accaduto è incompatibile con i valori che difende l'Udc». Cesa esprime la sua solidarietà alla moglie del deputato Mele, con la quale si è intrattenuto al telefono per un colloquio «molto sentito, in questo momento delicato»... «Non rispondo alle provocazioni e alle strumentalizzazioni (dagli altri partiti) che riguardano le singole persone». E sulle dimissioni da deputato, Cesa ricorda che «spetta alla persona decidere se restare deputato o meno».
Tratto dal Corriere: ""Cesa sottolinea anche il «problema» dei parlamentari che vivono a Roma da fuori sede, «e fuori dalla loro città hanno una vita abbastanza dura». Lo dice riferendosi anche alla sua vita pubblica: «Quando ero eurodeputato, stavo da solo tutta la settimana e la solitudine è una cosa molto seria». Per questo, ripete più volte, «la vita del parlamentare è molto dura» e bisognerebbe pensare, propone, all'ipotesi di un ricongiungimento familiare: più soldi a deputati e senatori, quindi, per poter permettere il trasferimento delle loro famiglie a Roma"".
E veniamo ai punti. Mele si sente sfigato perché è stato scoperto. Questo significa che non è nulla pentito di quello che ha fatto. Ma il pentimento di essere andato a puttane lo deve dimostrare alla moglie non a noi. Quello che a noi interessa non è tanto che un deputato onorevole del casso vada a puttane ma come ci va!! Hotel Flora, suite più due stanze singole separate. Casso, ma quanto hai fatto spendere ai pensionati italiani per una ciullatina?? Cioè CON I SOLDI DEGLI ITALIANI QUESTO NON È CHE VA CON LA MIGNOTTA raccattata PER STRADA, IN UNA PENSIONCINA PER FAR RISPARMIARE gli elettori, ammette anche di avere una casa a Roma, sempre naturalmente pagata da noi, ma ha preferito l’albergo tra i più lussuosi di Roma. Questo è quello che mi urta ai nervi.
Poi non consideriamo le puttanate che racconta alle quali non crederebbe neanche una Cappuccetto Rosso uscita dalle favole. “Credevo fosse una ragazza in cerca di avventura”, ma a chi??
Forse perché somiglia alla pelata di Yul Brynner? Mi pare più simile a quella di Sottile, un altro campione di puttanismo newpolitick. A proposito, la cornuta moglie di Sottile difese strenuamente il marito, o meglio il suo stipendio. Chissà se la moglie di Mele dopo il primo pianto non farà altrettanto, duemila passi indietro per salvaguardare la consistente pagnotta del coniuge parlamentare.
“Perché dovrei dimettermi da deputato? Devo dare conto solo al mio partito?” Ma che stai a di’? tu sei un rappresentante del POPOLO ITALIANO, quindi ci rappresenti (tu ci rappresenteresti?), agli ITALIANI DEVI DARE CONTO, DI COME SPENDI I SOLDINI CHE TI ‘DONANO’ E DI COME INDEGNAMENTE CI RAPPRESENTI.
E questa poi: "Non posso non essere un buon padre, un buon marito solo perché dopo cinque, sei giorni fuori casa capita un'occasione..." …a questa esternazione ci ha pensato Cesa a dare una difesa d’ufficio. E come al solito, da buon politico, è riuscito a rivoltare la frittata in loro favore, naturalmente in soldini contanti. Quel povero Mele, solo a Roma, con la moglie lontana (fuori dai collioni, altrochè), dopo sei giorni di solitudine, aveva tutto il diritto di, scusate la volgarità, svuotare le pelotas, ogni uomo sulla terra ne ha il sacrosanto diritto… e così per evitare questi atti di solitarie ricerche di peripatetiche, facciamo in modo che i nostri poveri, cari, sacrificati deputati non cadano in tentazione. Per cui Cesa ha questa fantasmagorica idea: aumentiamo lo stipendio, contributo, agli onorevoli affinché permettano il riavvicinamento, a Roma delle famiglie… pausa… respiro profondo… MA VAFFANKULOOOO.
Scusate, lo so, ma è stato un impulso irrefrenabile, siamo alla fine di Luglio e cado proprio ora con le volgarità…
Sai quanti italiani vanno a lavorare all’estero e vedono le famiglie solo dopo un anno, altro che sei giorni di ‘solitudine’. Che alto concetto di uguaglianza ha Cesa?? Solo a voi lavoratori parlamentari sarebbe permesso un pagamento ministeriale per avvicinare le famiglie al posto di lavoro? E gli altri italiani si devono fottere?
Scusa, Cesa, ma se paghiamo a voi è proprio perché voi manteniate oculatamente con il vostro stipendio (privilegiato) le vostre famiglie, ma niente niente anche quelle le devono mantenere gli Italiani, fuori lo stipendio? E che cazzarola ci fate allora con i soldi guadagnati, spese voluttuarie?? Appunto spese mignotte e suite e ristoranti in piazza Farnese o piazza del Popolo? Ma mi sorge un dubbio, poi i soldi per le vostre famiglie vi rimangono? Cesa, per questo lo hai detto? Perché spendete i soldi tutti a puttane e nulla vi resta per la famiglia?
Allora Cesa, sai che c’è? Io migliorerei la tua proposta, darei un contributo anche per le mogli solitarie che, poverette, non possono dare sfogo ai loro impulsi sessuali perché il maritino è lontano che lavora per il bene degli Italiani, lo chiamerei: contributo gigolò. Da scegliere in un elenco appositamente stilato dal Ministero per le pari opportunità, ma anche da quello della famiglia. Ovviamente ne usufruirebbero anche tutte le deputate singles , così anche la Bindi potrà finalmente ‘godere’.
Poi per i deputati maschi non sposati, quelli che vanno di fiore in fiore, proporrei una paghetta mensile: spese nutrimento pisello in suite da 5 stelle. E poi, per migliorare il vostro rendimento a lavoro: spese sottotavolo… a buon intenditor…