Molto peggio di ora non si è mai stati in Italia dal DG.
Bene o male fino agli anni 70 si andava avanti, si campava con sacrificio ma con certezza di arrivare alla fine del mese con uno stipendio da operai, senza pretese. Non c'era l'affannosa ricerca delle griffe. Le industrie in Italia, davano lavoro. Anni 80 si gettano le basi per la distruzione dell'economia italiana. Lo sconsiderato metodo della corruzione politica di quegli anni, produce un debito pubblico ed un collasso economico tale che all'inizio degli anni 90, con portavoce italiano Draghi, vengono svenduti all'estero grandi aziende e marchi made in Italy , che diventano capitale straniero, la crisi e svendita dell'Alitalia è il riflesso di quegli anni. le grandi imprese ancora italiane, i grandi marchi ancora madefintoinitaly,i nostri bravi figli di puttana di imprenditori italiani, hanno pensato bene di traslocarli nei paesi dove la mano d'opera costa niente. Il risultato è che questi signori, tipo Dolce e Gabbana, gli Agnelli e tutta la bella compagnia di alti dirigenti, non conoscono mai crisi, tengono alto il prodotto interno dell'Italia, come pura illusione di benessere, solo ricchezza loro, non producono lavoro in Italia, ma anzi, i consumatori italiani spendono i soldi per loro, come se fossero turisti stranieri, e loro lo continuano a investire all'estero e intanto diventano di una ricchezza indecente. È il capitalismo degenerato che crea posti di lavoro all'estero, con stipendi equiparati alla paghetta che si dà agli adolescenti, e vende in Italia a prezzi di lusso. Più loro si arricchiscono più l'Italia si impoverisce. Questa è l'Italia di Berlusconi, pochi ricchi e buoni e molti poveri che non si vedono, perché, e qui viene il bello, negli anni 70 il povero si riconosceva, dal vestiario, dalla auto, da dove abitava ecc, ma campava perché il basso tenore di vita, lo faceva arrivare alla fine del mese; oggi l'apparenza inganna, i suv stanno ogni passo, nessuno si fa mancare un vestiario firmato, i bambini hanno ognuno la loro bella invicta. Dov'è la crisi? Debiti, rate mutui trentennali, neanche più un'industria; i Lapo (uno dei pochi tanti) che vivono alla leggera con i soldi che cadono dal cielo, retribuendo con perline di vetro polacchi e ora sempre di più, cinesi e riguadagnando sulle spalle degli italiani 10.000 volte di più.
Sulla Chiesa, ancora peggio, prima almeno se accusavi la Chiesa c'era sempre un'opinione pubblica, un ramo del parlamento, con ideali sociali reali, che appoggiava e difendeva la libertà di parola e la Chiesa zitta per non perdere la classe operaia. Oggi come minimo si rischia la scomunica e la gogna pubblica.
No, scriptamanent, credi a me, questi sono i tempi più bui dal dopoguerra.
5 commenti:
Confermo e sottoscrivo... temendo però che nessuno vorrà ritornare a fare i passi secondo la lunghezza della propria gamba... e quindi se c'è sicurezza per il passato che non fosse peggiore... sul futuro temo ci smentiremo.
Buongirono Fabio caro... come stai?
Ciao Licia.
Hanno inculcato che il comunismo italiano è stato il peggiore dei mali. Invece quegli ideali avevano un'importanza per l'Italia, facevano da calmiere economico (non fare il passo più lungo...). Si riusciva anche a non avere vergogna della propria povertà; oggi i poveri hanno vergogna, palesano ostentano una ricchezza che non c'è, così è tutta l'Italia. I capitalisti, liberi finalmente dal ricatto morale, si sono permessi quello che è sotto gli occhi di tutti, l'estinzione della classe operaia italiana.
.. ecco. vediamo se ora va.. Mi si è già spento il pc tre volte nel tentativo di commentare!!
Ti volevo intanto salutare e ringraziarti per la piacevole conversazione da Angie sabato!!
Passa più spesso a trovarci, se il alvoro te lo consente!!
A presto!!
Caro, buongiorno.
Io non posso che darti ragione. Questo è un ragionamento sociologico onnicomprensivo e complesso, che include molto di più di quello che io intendevo.
Ed è evidente che lo sottoscrivo. Ma.....
Una volta si rubava per mangiare, per la fame, adesso i ragazzini rubano per comprarsi il telefonino, i jeans di marca e l'Iphone.
Anche io in qualche modo mi riconosco in questo circolo vizioso.
E mi fa un po' paura.
Concordo Fabio, sono i tempi sicuramente più bui dal d.g. ad oggi, accompagnati da un degrado culturale che ormai non ha limiti, da un'ignoranza dilagante.
Ed è proprio vero che una volta, da bambini, ci sentivamo tutelati nella nostra "povertà".
Io ricordo che con fierezza portavo i vestiti smessi dei miei fratelli perchè eravamo in tre e un solo stipendio!
Eccheccazzo!
Domani passa da me ad incazzarti.
Posta un commento