tre anni prima...
...3 anni dopo... scommessa vinta (o persa?)
«Ci aspettano tre anni di lavoro: tre anni nei quali uscendo via via dalla crisi attueremo le grandi riforme...
Vogliamo anche vincere il cancro che colpisce ogni anno 250mila italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini. Dobbiamo affrontare questi tre anni forti di un pieno mandato dagli italiani».
Questa frase è di una gravità che definirei sconcertante se non disgustosa. È terrorismo di linguaggio; sfruttare la debolezza della gente, puntare sul dolore del prossimo per piantonarlo al tavolino della cabina.
Elettori con poca dimestichezza della subdola propaganda politica, familiari sui quali si fa pesare il senso della colpa se non votano per quel partito che ha promesso di sconfiggere il male… È ancora peggio del sermone preelettorale di quei pretacci di campagna anni 50 che terrorizzavano le vecchiette col pericolo rosso e sulla certezza delle fiamme dell’Inferno se non avessero votato per lo scudo crociato.
Le parole, in questa bieca strategia di comunicazione, come al solito sono ben studiate, due dati: 250000 malati e 2000000 di congiunti e vicini sentimentalmente al malato, i potenziali elettori, a loro è rivolto il messaggio. Il messaggio subliminale è questo: Se ci votate salveremo il vostro caro, se non ci votate parte della colpa della sua morte cadrà su di voi. Messaggio a-morale, privo di qualsiasi sensibilità, camuffato in amorale, cioè in messaggio di amore, linguaggio del diavolo, la promessa del bene, ricatto vile.
C’è un mondo intero di medici, biologi, scienziati che studia , da un secolo, senza proclami, seriamente una malattia estremamente complessa, per le sue svariate forme. Il signor Berlusconi, che in questo caso era solo il leader di un partito, e non presidente del consiglio, con una spudorata incompetenza si permetteva di parlare di medicina, banalizzando la malattia ad una parola unica, con una ovvia frase di intento: “vogliamo anche vincere il cancro (in 3 anni)”, come se bastasse una promessa per riuscirci, una promessa di un politico imprenditore, non scienziato, in piena campagna elettorale!!! Il mondo aspettava giusto Lui ed il suo miserabile ricatto privo di realtà: se mi votate io vi dono la cura.
Cinismo, mancanza di sensibilità, machiavelliche trovate per giungere al consenso, sfruttamento della ingenuità popolare. Questi sono delitti, anche se non contemplati nel codice, che meritano tutto il disprezzo degli uomini degni di far parte del genere umano.
Io sono, ripeto, disgustato, è la prima volta che il cinismo della politica arriva sfacciatamente, senza ritegno, a questi livelli così gretti per ottenere voti, in una Repubblica democratica, in una dittatura poteva anche starci.
1 commento:
Peccato che a dirlo se tu e non chi dovrebbe. L'opposizione dovrebbe almeno dire che loro semplicemente libereranno l'italia dai pirloni tromboni.
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