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- Quello era l’Ortaccio degli Ebrei, ci coltivavano morti. E questa è la porta, in apparenza senza una funzione, decoro architettonico, gioco curioso ed attraente per i turisti, il viale rettilineo che punta a San Pietro esisteva da prima che Piranesi vi frapponesse la porta… Perché eccedere in questo massiccio apparato? Non bastava un cancello? non bastava… La porta serve a tenere bloccato qualcosa dall’esterno… qualcosa di molto antico. Una difesa della chiesa o una difesa del potere della chiesa… c’è una sottile differenza… Vedi, i turisti guardano nella serratura, dalla parte esterna e vedono la cupola di San Pietro. Ho la sensazione che quel qualcosa stia premendo di più ultimamente. La porta sbarra l’ingresso a qualcosa di nocivo, però così non permette alle negatività che sono già dentro, di uscire. Se ora tu provassi a puntare l'occhio dall'altra parte della serratura? dalla parte opposta… capiresti di che sto parlando…
Questa piazza ricca di effigi, contiene il segreto della porta, ed è semplice individuarlo. La serratura punta frontalmente questo altorilievo, che è un'antiporta. Vi sono i simboli della famiglia dei Rezzonico, coloro che sovvenzionarono i lavori. Armi e scudi che bloccano l’uscita. Gli scudi sono premuti dalla porta della villa del Priorato di Malta. I due ingressi si fronteggiano, sono contrapposti. Se la porta del giardino fosse aperta, gli scudi perderebbero la loro efficacia e si frantumerebbero dietro la forza perennemente all’erta, dietro l'antiporta.
- Cosa dovrei vedere dall’altra parte della serratura? È già visibile da qui, questo pietrame scolpito…
- No, quello che vediamo da qui è dalla nostra pacifica dimensione, per noi il male non ha una consistenza fisica. Dall’altro lato ti apparirà in tutta la sua verità, ciò per cui la porta è perennemente chiusa.
-Tu l’hai mai visto?
Io no, mi è impossibile. Non posso fronteggiarmi con l’altro lato, sarei subito colto.
- Colto da cosa? E io sì? Voglio dire, se questa storia fosse vera e dico che posso anche crederci, dopo la mia esperienza, perché se tu me l’ avessi raccontata un mese fa, avrei pensato che mi stessi coglionando; se fosse vera, perché non sarei in pericolo? perché non sarei colto da un accidenti che è, rispetto a te?
- Ma… A. io non sono un essere comune… non posso, non sai… te lo dirò… non ora.
- Che diavolo! Mi sono stancato, come si fa ad entrare in ‘sto posto?
- Ci vuole un permesso, conosco qualcuno. Io però aspetterò da qui, vicino all’altorilievo e tu mi dirai cosa vedi.
continua...