È molto interessante la storia di questo antico mulino, sopra Montmartre. La scritta dell'insegna sta a significare proprio quello che era diventato. Nel XIX sec infatti, l'area ed i locali di pertinenza erano stati riattati a luogo di ballo e di ristoro.
Avendo riscosso un discreto successo da parte della crema della società parigina, l'idea del mulino come simbolo visivo di attività di intrattenimento verrà ripresa dai proprietari del più famoso Moulin Rouge, appositamento costruito, fittizio, nel quartiere centrale di Pigalle.
Vi sono molte immagini che raffigurano il Moulin de la Galette, da dipinti a foto, da addizionare sino ad i giorni nostri. Ognuna di queste è una documentazione visiva di trasformazione. Storicamnete l'ingresso era orientato posteriormente i due mulini. In tempo contemporaneo, a vagheggiarne l'esistenza, c'è la presenza di un piccolo ristorante moderno davanti il mulino più piccolo. L'altro mulino, dov'era l'antico ingresso, è all'interno di una proprietà privata, occupata da palazzi residenziali, costruiti tra i due mulini. In origine il Moulin de la Galette era un rustico ritrovo per villani, da considerarsi fuori la città. Poi, con la Belle Epoque divenne un sofisticato caffè all'aperto, frequentato da artisti, dame e signori della meglio società. Non si può dire di quale tappa di trasformazione del Moulin de la Galette si possa avere nostalgia, perché segna sempre la nostalgia di un momento precedente. Si passa dall'esordio con le gallette di produzione del mulino offerte con un bicchiere di latte al contadino della festa, all'assenzio commerciale di fine secolo XIX per il bohémien.
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