Marchini diventa il nucleo addensatore di una vasta area di così detti "moderati", moderati con Storace... Un centro che tante volte Casini ha provato a costruire, senza mai riuscirci, in cui si riconosce Alfano ed altri "democristiani". Ma si è arrivati in ritardo, questo centro di finto-moderati piacioni a Roma, non regge più, nè a destra nè a sinistra. È morto con Rutelli e Veltroni e la loro sinistra trasversale. L'esperienza delle elezioni precedenti ha segnato in modo indelebile i Romani. Non voteranno nè la finta sinistra di Giachetti, nè gli inutili moderati di Marchini.
Gli elettori di sinistra non vedono più in Renzi un leader di sinistra. Renzi è soltanto il leader del suo partito e Giachetti prenderà solo i voti di partito. I reali elettori di sinistra voteranno in massa i 5stelle. Al centro, Marchini avrà dalla sua la potenza di fuoco dei media, la corazzata Mediaset, i giornali di Caltagirone e tutte le grandi famiglie degli imprenditori. Ma la storia insegna, fortunatamente, che non sempre queste forze prevalgono, altrimenti berlusconi avrebbe vinto tutte le elezioni dalla sua disgraziata entrata in campo. A destra, particolarmente dai quartieri periferici esasperati, il voto confluirà sulla Meloni. Riassumendo, i Romani, quelli non legati ai partiti, che sono la maggioranza dei votanti, daranno il voto a Raggi e a Meloni. Giachetti e Marchini prenderanno i voti degli affiliati ai loro partiti e simpatizzanti economici.
Facendo una previsione, se tutti i Romani andassero a votare (per esempio Berlusconi non ha capito che gli astensionisti cronici se votassero darebbero un voto di protesta, ben lontano dai "moderati") il risultato sarebbe ovvio.
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