Il New Jersey viene, il più delle volte, rappresentato come lo Stato di ripiego dei falliti di Manhattan.
A est confina con l' Hudson river ed impatta direttamente con lo skyline di New York. Una presenza ingombrante, soprattutto la notte, con le perenne luci sfavillanti dei grattacieli. È sufficiente questo panorama incombente per sentirsi addosso un appiccicoso complesso di inferiorità e desiderare di passare ardentemente dall'altra parte del fiume. Il New Jersey non ha una propria identità, è messo sempre in relazione all'altro; è "lo Stato che confina con New York", dove "le case costano di meno rispetto a Manhattan", "la vita è meno cara". Ci sarebbe anche Brooklyn come ripiego ma di solito già si viene da lì. Chi veramente non riesce più a sostenere le spese della Grande Mela, non ha alternative; il New Jersey offre una dignitosa sistemazione di vita, una bella casa ad un prezzo accessibile, per non ridursi in quei mini-appartamenti, senza ascensore e le scale ripide che tagliano il fiato anche al giovane universitario fuori sede e al colletto bianco all'inizio di carriera.
La sfiga del New Jersey è che per farsi notare turisticamente deve andare molto di meningi, come cercare e marcare iconicamente personaggi del passato per dare attrattiva ai luoghi, altrimenti anonimi. Un turista straniero o un americano della West Coast, va a spendere i suoi giorni a New York, è impensabile che atterrato al Newark airport, rimanga in zona. Allora chi ci va? I New Yorkers. È la gita fuori porta, staccano la spina nel weekend, portano la famiglia a respirare un po' di natura, di tranquillità. Ecco perché chi vive nel New Jersey non sente rivalità nei confronti del suo ricco vicino. Artigiani, ditte di ogni genere, hanno i loro principali clienti a New York, sono i loro fornitori, dall'edilizia agli alimentari, la mano d'opera specializzata ed anche un po' di fantasia. In fondo un abitante del New Jersey non si sente sminuito se il suo Stato viene considerato un'appendice di New York.
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