venerdì, aprile 27

I grandi cantanti italiani

L’anno scorso ci fu una polemica a distanza tra Pino Daniele e Gigi D’Alessio. Il primo non riconosceva qualità nella musica del secondo. D’Alessio replicò con la solita eleganza che lo contraddistingue dicendo che quella di Daniele era tutta invidia, perché lui riempiva gli stadi e Daniele no, vendeva milioni di dischi e Daniele non più. Una volta ‘uno’ gli disse che somigliava a Massimo Ranieri da giovane. Lui rispose che gli faceva piacere. Invece di dire: “Ma che cassarola dici? Non ci somiglio neanche guardato da 300 metri con un binocolo comprato dai cinesi. Lui aveva i capelli, io no. Lui era bello io ho la faccia da porpo lesso, lui aveva una voce straordinaria io ‘na chiavica”. Ora che ci penso, quel tale che fece il paragona era… era… SIGNORINIII, sempre tuuuu…

I testi delle canzoni di D’Alessio ancora hanno reminescenze neomelodiche. È facile inventarsi una canzone di D’Alessio: Angelo mio

“I tuoi occhi di cerbiatta acerba su di me.
Io uomo già fatto, con mille donne alle spalle e una sulle spalle.
Tu che osservi la mia fronte alta e piano piano ti innamori di meeeee (non posso cantarla, mi spiace).
Vuoi fare la grande ma in fondo hai perso il tuo dolce segreto (odio queste metafore d’alessiane!) solo a dodici anni ed io…
che non avevo capito… che tu… eri un piccolo grande amore, solo un piccolo grande amore, adesso che… saprei cosa dirti, adesso che… saprei cosa farti adesso che…so che eri già una grande zocc….la. TATA TATA TATA TATA TATA TATA. angelo mio”.

Prossimamente: manifestazione di D’Alessio, al rione Scampìa, da un terrazzino che affaccia direttamente su un cumulo di mondezza, sulle orme del suo maestro romano.

2 commenti:

Kaishe ha detto...

A un mese esatto dalla pubblicazione

...

PRIMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Kaishe ha detto...

OPS...

LEGENDA: un = tre ...

Vabbè... intanto sono anche SECONDAAAAAAAAAAAAAAAA