Riporto parte di un'intervista fatta a 'Il Mattino' di Napoli del 9/5/07 allo storico Biagio De Giovanni sull'attuale situazione politica italiana e l'evolversi futuro. Una disamina lucida e schietta, a seguire quelle due/tre parole di un post precedente.
"...Da dove nasce il suo turbamento? «Ho avvertito in questi anni, e ho provato a dirlo ma predicando nel deserto, che il vero dramma della politica è l’autoreferenzialità. La politica è diventata un mondo a parte, è diventata una corporazione chiusa composta non da professionisti della politica, che apprezzo e considero importanti in una società moderna, ma da gente che ha un solo interesse, il potere». Nei partiti contano sempre più i signori delle tessere? «I partiti hanno ridotto il dibattito a un fatto interno dove i padroni delle tessere fanno e disfanno. La politica non si misura più con la società e quest’autoreferenzialità significa anche mancanza di controllo democratico». L’autoreferenzialità genera la corruzione? «Non voglio arrivare a questa deduzione ma posso dire che l’autoreferenzialità è l’anticamera della mancanza di comunicazione e, quindi, dell’impossibilità di verificare che le regole siano rispettate. Il risultato è che non abbiamo più una classe dirigente ma, per dirla con Marx, c’è una classe dominante che ha una scarsa responsabilità dei propri comportamenti politici». Molti Comuni, anche amministrati dal centrosinistra, sono stati sciolti per infiltrazioni camorristiche. C’è stato un abbassamento del livello di guardia su temi come la legalità e la trasparenza? «Non c’è nessun dubbio. Legalità e trasparenza sono elementi del controllo democratico e mi sembra evidente che la sinistra o il centrosinistra, non so nemmeno più come chiamarli, abbia pericolosamente allentato la pressione». Un pericolo sottovalutato? «Voglio dirlo chiaro: si sono troppo innamorati del potere. In una regione come la nostra dove le forme di illegalità sono diffuse, l’autoreferenzialità della politica può produrre quello che ha prodotto. Ma quando e dove, mi chiedo, sono state fatte analisi vere e non giustificative? Non mi risulta che ci siano state prese di coscienza collettive su questi temi». Quanto ha influito l’assenza di un’alternanza di governo? «Tantissimo. Il centrodestra, a cui a un certo punto è convenuto essere coinvolto nei giochi di potere, ha le sue responsabilità. Non si è mai presentato con un volto credibile rafforzando nella classe dirigente del centrosinistra la convinzione di essere inamovibile. Per certi versi, si sta ricreando il clima del pre-tangentopoli». Addirittura? «Alla fine della prima Repubblica si è arrivati anche perchè non era possibile un’alternativa. Il Pci, per i motivi che tutti conosciamo, non poteva governare e la classe dirigente si riteneva inamovibile. Ed è successo quello che è successo». Lei parla di incapacità della politica a confrontarsi con la società. Il Partito democratico può segnare un’inversione? «Ma per carità! Anzi, c’è il rischio di uno sdoppiamento delle oligarchie e che ci si chiuda ancora di più per difendere burocrazie e potere. Dalla Francia, al di là del risultato, abbiamo avuto una grande lezione di rinnovamento della classe dirigente, mentre qui ci si perde in ghirigori di riunioni, in polemiche su chi deve essere il coordinatore o su una data. Bah, c’è poco da essere ottimisti». p.mai. "
Se ha predicato nel deserto non so. Ma com'è che queste cose le recepiscono tutti quanti e i diretti interessati no!?!
5 commenti:
Ciao Fabio,
finalmente riesco leggerti....
visitare questo blog sarà come il caffe' del mattino...
dolce o amaro ma irrinunciabile.
In bocca al lupo....
PS: non sapevo fossi partenopeo......il che ti rende ancora piu' gradevole.
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MA CHI CAZZO TE LE COPIA STE STRONZATE CHE SCRIVI????? EH?????
Geppo
... cambiano i caxxi ma i culi son smpre quelli.......
Viola... è così, come la vita a volte dolce a volte amare.
Come le persone che ci capitano sul cammino, a volte stron...i a volte adorabili.
Tu sei adorabile,,,
Geppo, guarda che tu le str...te le puoi copiare...
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