Quando l'attuale leader della maggioranza, momentaneamente presidente del consiglio, salì sul predellino, i suoi alleati avevano tre opzioni: fondersi con Forza Italia, continuare l'alleanza mantenendosi distinti come partito, rompere l'alleanza. Casini optò per quest'ultima, sapendo bene che più galli in un pollaio litigano, Bossi optò per la seconda in quanto aveva costruito il suo viceregno del Nord che gli assicurava una quota di potere personale in Parlamento, Fini fu molto combattuto ed inizialmente era intenzionato a seguire la scelta di Casini; certamente i suoi consiglieri lo convinsero all'abbraccio mortale con Berlusconi, perché temevano di scomparire dalla faccia della politica, per causa di quei famosi sbarramenti che hanno annientato Verdi e Comunisti.
In questi giorni quello che ha fatto Berlusconi non è stato occuparsi del Governo ma della conta dei finiani; quando si è rassicurato sui numeri, ha acconsentito a quel congresso pubblico con telecamere nazionali, con l'intento di ridicolizzare platealmente Fini. Infatti per chi avesse seguito qualche spezzone, gli applausi sul capo si sprecavano. Fini si è ritrovato con pochi fedelissimi, perché il pappone fa gola. Questi numeri sono validi in Parlamento, non nell'elettorato. Fini non conta semplicemente 11 parlamentari, ma molto di più. Molti elettori del pdl non votano perché amano Berlusconi, ma perché non possono votare a sinistra, dato che sono di destra; si turano il naso ben consapevoli che Berlusconi fa le leggi conformate sui propri interessi. E non votano esclusivamente perché La Russa sia ministro o la Meloni, a parte i loro parenti, motivo per cui La Russa è contrario all'iniziativa di Fini. Fini conta molto di più, conta forse la metà del pdl e se non la metà, almeno i due quinti. Fini conta molto di più dei numeri che aveva AN prima del predellino. Da allora ad oggi molte sono state le delusioni e disillusioni degli elettori del pdl, 3 milioni di delusioni, cioé i voti scomparsi alle regionali; sono quelli che si incanalerebbero direttamente su Fini, se avesse il coraggio di staccarsi, più quelli della destra pulita. Berlusconi che sonda l'umore del popolo e poi dice esattamente quello che il popolo vuole ascoltare, senza per altro mantenere le promesse, se ne accorgerà ben presto; deve decidere se sono più importanti i numeri effettivi che Fini ha in Parlamento o quelli potenziali che avrebbe tra gli elettori del Pdl e dei non votanti. Non potrà nascondere il dissenso come tentò di fare definendolo una "piccola discussione interna al partito". Negare l'evidenza va bene quando gli elettori di destra ai quali sono rivolte le panzane non hanno alternativa, a parte la Lega, ma i rospi da ingoiare sono stati tanti e se c'è qualcuno disposto a farli vomitare... negare l'evidenza a Berlusconi non sarà più concesso, per questi elettori. Poi Capezzone e Santanché ci possono anche credere con le loro fulgide menti, che Berlusconi vuole riformare la Giustizia secondo le esigenze del paese e vuole bloccare le intercettazioni perchè è un'urgenza nazionale... cioé loro se la ridono alle spalle, la Santanché è sottosegretario, basta far finta di crederci...
2 commenti:
Esatto!!! Ma come vedi ha fifa pure lui e si sta rimettendo in riga. Lungimiranza politica zero, proprio.
Fini ha fatto una linguaccia di 10 cm, poi se l'è ritirato di 5 cm. Sta di fatto che è pur sempre fuori. Ora... se non vuol perdere un pezzetto di lingua, è meglio che non stringa i denti...
Posta un commento