mercoledì, marzo 23
Musiche d'autore
Riz Ortolani ci ha lasciato delle musiche struggenti, ricordiamo anche il tema de "Il sorpasso". Qui è per lo sceneggiato "Ritratto di donna velata", con Daria Nicolodi, madre di Asia Argento.
lunedì, marzo 21
infinito è nulla
I due specchi l'uno di fronte all'altro, si riflettono all'infinito. Si chiedeva cosa accade quando questi vengono fatti combaciare. Non avrebbe trovato la spiegazione senza correggere l'osservazione iniziale. Non sono i due specchi a riflettersi all'infinito, bensì lo spazio tra essi. Il significato ora si palesava più chiaramente, se la distanza si riduce a zero anche l'infinito si comprime sino ad annullarsi, significa il nulla. L'infinito e il nulla sono concetti ambivalenti, facenti parte della stessa fonte di realtà. Il concetto di infinito non può esistere senza il concetto di nulla, al quale per certo senso si contrappone, ma non si contrappone; ognuno è parte integrante dell'altro, potenzialmente insito nell'altro, ma mai insieme nello stesso momento, eppure insieme. Se esiste un momento di discontinuità tra questi due concetti assoluti, esso è il punto critico. Nell'infinito è il nulla, comprimendo l'infinto a zero ritroviamo il nulla in tutta la sua prerogativa. Esiste anche il finito, ma niente è veramente finito, solo per noi è visibile come finito, nella dimensione in cui siamo, nei limiti dei nostri confini. Al di fuori di essi tutto ci appare infinito, e noi stessi siamo parte di quell'infinito, al di fuori dei nostri confini. Ribadendo, in ogni zero assoluto, o Nulla, è insito l'infinito compresso; così l'infinito può uscire fuori solo dal Nulla.
sabato, marzo 19
Ville vesuviane 121 meno 1
Crollo villa Lauro Lancellotti
segue descrizione
Da <"La provincia di Napoli"
La costruzione dell'edificio ebbe inizio nel 1776 ad opera dell'architetto Pompeo Sciantarelli.
La facciata è caratterizzata dall'uso di un bugnato rustico nella zona basamentale che corre lungo il perimetro del corpo di fabbrica, caratterizzando in modo più evidente la zona centrale ed anche le soluzioni angolari. L'edificio è costituito da un piano terra, un piano ammezzato ed il piano nobile.
La facciata risulta tripartita verticalmente: nelle due zone laterali si alternano aperture ora sormontate da timpani triangolari, ora circolari e nella zona centrale, a sua volta suddivisa in tre parti, domina, nella parte bassa, un portale girato a tutto sesto fiancheggiato da due grossi medaglioni raffiguranti due puttini, che montano altrettanti delfini.
Al piano nobile la composizione diventa anche più leggera, sia per l'uso del bugnato liscio, sia per le aperture arretrate rispetto al filo esterno della facciata. Altrettano interessante si presenta la facciata posteriore soprattutto per la presenza, al centro del terrazzo del piano nobile, di un padiglione ornato di colonne ioniche reggenti timpani triangolari.
segue descrizione
Da <"La provincia di Napoli"
La costruzione dell'edificio ebbe inizio nel 1776 ad opera dell'architetto Pompeo Sciantarelli.
La facciata è caratterizzata dall'uso di un bugnato rustico nella zona basamentale che corre lungo il perimetro del corpo di fabbrica, caratterizzando in modo più evidente la zona centrale ed anche le soluzioni angolari. L'edificio è costituito da un piano terra, un piano ammezzato ed il piano nobile.
La facciata risulta tripartita verticalmente: nelle due zone laterali si alternano aperture ora sormontate da timpani triangolari, ora circolari e nella zona centrale, a sua volta suddivisa in tre parti, domina, nella parte bassa, un portale girato a tutto sesto fiancheggiato da due grossi medaglioni raffiguranti due puttini, che montano altrettanti delfini.
Al piano nobile la composizione diventa anche più leggera, sia per l'uso del bugnato liscio, sia per le aperture arretrate rispetto al filo esterno della facciata. Altrettano interessante si presenta la facciata posteriore soprattutto per la presenza, al centro del terrazzo del piano nobile, di un padiglione ornato di colonne ioniche reggenti timpani triangolari.
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