lunedì, marzo 21
infinito è nulla
I due specchi l'uno di fronte all'altro, si riflettono all'infinito. Si chiedeva cosa accade quando questi vengono fatti combaciare. Non avrebbe trovato la spiegazione senza correggere l'osservazione iniziale. Non sono i due specchi a riflettersi all'infinito, bensì lo spazio tra essi. Il significato ora si palesava più chiaramente, se la distanza si riduce a zero anche l'infinito si comprime sino ad annullarsi, significa il nulla. L'infinito e il nulla sono concetti ambivalenti, facenti parte della stessa fonte di realtà. Il concetto di infinito non può esistere senza il concetto di nulla, al quale per certo senso si contrappone, ma non si contrappone; ognuno è parte integrante dell'altro, potenzialmente insito nell'altro, ma mai insieme nello stesso momento, eppure insieme. Se esiste un momento di discontinuità tra questi due concetti assoluti, esso è il punto critico. Nell'infinito è il nulla, comprimendo l'infinto a zero ritroviamo il nulla in tutta la sua prerogativa. Esiste anche il finito, ma niente è veramente finito, solo per noi è visibile come finito, nella dimensione in cui siamo, nei limiti dei nostri confini. Al di fuori di essi tutto ci appare infinito, e noi stessi siamo parte di quell'infinito, al di fuori dei nostri confini. Ribadendo, in ogni zero assoluto, o Nulla, è insito l'infinito compresso; così l'infinito può uscire fuori solo dal Nulla.
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