cont da prologo
Non è che sia così difficile, basta starci dentro, nel ruvido gioco dell'esistenza. È l'assuefazione al dolore che rende più semplice andare oltre l'ostacolo, sempre più avanti sino a quando l'ostacolo diventa troppo alto anche per te e devi fermarti, in modo definitivo; nessun rimpianto e nessuna angoscia perché nel frattempo ti sei abituato all'idea della fine, dell'abbandono, del nulla. Il sempiterno Nulla, onnipresente, grande sudario trasparente sulle sorti umane, di tutti gli animali ed anche delle cose, nella loro temporanea intereazione. Oggetti vivi ed inanimati, insieme di molecole ed atomi assemblati per un tempo limitato, il segreto della fine è la loro disgregazione, che si chiami morte o equilibrio fisico, fa lo stesso. Fine, finish, the end, in tutte le lingue non cambia. Allora? Basta non fossilizzarsi, anche se i fossili hanno trovato un equilibrio perenne, ma non è la nostra
aspirazione. Desiderio di volare, staccarsi dal suolo, per pigrizia più che altro, muoversi da un luogo ad un altro senza sforzo, sorvolare la terra e scoprire, conoscere, ammirare e meravigliarsi della bellezza del nostro pianeta. Semplicemente vivendo senza ansie, respirando profondamente e pensare che gli spiccioli problemi, l'uomo se li cerca e li crea agli altri per essere troppo attaccato alla propria vita, con il proprio egoismo. Questa massa indistinta di fameliche iene mondiali è la causa della fame degli altri.
Questi esseri, che razziano treni interi di valori mondiali, distribuiscono la loro colpevolezza alla massa, facendo pesare su di loro, su di me, su tutti i sensi di colpa dell'Occidente evoluto. Invece l'unica colpa, che noi semplici abitanti delle regioni del secondo mondo, possiamo avere, è la nostra potenziale frivolezza. Qui, lì su giù, tanto per tanto, scarpe pantaloni maglia camicia giacca e anche cravatta, questo obsoletto laccetto rinascimentale, che si usava prima dell'invenzione dei bottoni. Concediamolcelo puro, come intervallo dei nostri lunghi pensieri. Mai farsi distrarre dalle vacuità di cui siamo circondati, la realtà è altrove, dove è la vera angoscia, gli occhi spenti della rassegnazione, terra arida. Meglio volare, verso regni lontani non abitati dagli uomini, ma da algtre simili animali, evoluti, mutanti di pensieri. Leggeri nel ragionare, saggi senza scelta. Accontentarsi è il segreto, 'che già la vita che abbiamo è un gran dono, ed i nostri occhi e la nostra mente.
Cosa voleva vedere, cosa voleva fare, lo doveva per forza? Non poteva semplicemente vivere, senza abusi e usi indiscriminati della libertà di essere? Era quello che voleva. Una cicala o una formica? Meglio un grillo, il destino si consuma come una fiamma per tutti. C' è chi accumula come se dovesse campare mille anni, chi sperpera tutto in un giorno, chi mangia come un bufalo senza essere un bufalo e chi mangia come una tedisa ed il corpo piange. Si può filosofare di leggerezza con un buco nello stomaco? no. Con la pancia sazia sarebbe eticamente accettabile? Allora non avrebbe senso nulla, il buio totale, il Nulla che invade le pagine scritte, queste... Cosa c'è da ridere con i morti alle spalle? E qui entra in scena l'egoismo della vita, senza questo ingrediente avremmo poco da fare; gli animali ce lo insegnano, la vita prevale sulla morte. Guardano smarriti per qualche minuto, poi vanno avanti. Eppure c'è un'altra forma di ostilità che va oltre il dolore o la dimenticanza volontaria, è la non accettazione scientifica. Si accetta per impotenza ma si combatte. Solo così è consentito il lusso della leggerezza.
Nella sua pagina bianca Emme Cappa, non sapeva proprio che mettere. Si era trovato la scusa della penna, che non scriveva. Alla sua compagna aveva detto che ci voleva una penna adatta, per non seccarsi nell'attesa, in tutti i sensi. Allora era andato in cartoleria e si era messo a cercare, una di quelle penne simil graphos che scrivono come le stilografiche, con uno stiletto finale ed un microforo. Se la rigirava tra le mani soddisfatto, bella, ah proprio bella ed efficiente. E vai!
Quanta attenzione, troppa, il giorno dopo la penna cade a piombo, verticale, manco dovesse tirare il filo alla scrivania. Punta spezzata. Si ricordò di quando, per la stessa premura, da ragazzo liceale, si portò al cesso il quadernetto dei dettati di religione, da presentare il giorno dopo . Il professore di teologia, non prete ma cattolico e falsamente distaccato, perché i dettati erano tutti sui Vangeli e la Bibbia Cristiana, aveva avvisato gli allievi che il voto si sarebbe basato sulla pulizia del quaderno e la continuità dei dettati. Lui, che di dettati non ne aveva persi neanche uno, ci teneva a che gli fossero riconosciuti i meriti di tanta solerzia. Il quaderno finì in un secchio di acqua. Prima provò ad asciugarlo con il phon, uscì un'unica grinza con l'inchiostro che piangeva. Si mise alla ricerca di un quaderno usacchiato, che potesse palesarsi come un falso originale, tolse le pagine fuori tema. Ne uscì uno spessore a torzo senza pagine. Poi si mise a scrivere furiosamente, cambiando penna ad ogni dettato ed anche un po' la mano. Il giorno dopo, il professore, che aveva già avvisato che nessuno lo poetva far fesso e che su la revisione dei quaderni era peggio di un esperto di quadri d'autore, appena si ritrovò il quadernetto tra le mani, lo sventagliò con sufficienza, scuotendo la testa. lo sfogliò come un mazzo di carte, con una espressione ironica. Lui che diceva sempre la verità, gli spiegò i motivi del fatto. Non lo credette, doveva avere la faccia di chi prende per il culo. Mai avere troppa premura sulle cose, meglio usarle come si fa comunemente. È come quando si cammina su un asse, se sta a terra non si esce; ma se sta sospeso si perde l'equilibrio, per l'emozione o per l'eccessiva concentrazione di pensare dove ci si trova.
Doveva scrivere qualcosa di non banalmente solito come una storia di amore, un giallo all'americana, una cronaca giornalistica, un racconto contemporaneo infarcito di parolacce o peggio ancora una serie di sfumature erotiche per solleticare la curiosità del lettore. Ma come iniziare?
La chiesa era veramente grande, enorme. Staccata dal grande centro, quasi isolata in mezzo alla comunità, si preannunciava con un notevole gruppo statuario di un angelo che colpisce un drago, insolito nella sua realizzazione, molto poco europeo. Vi era capitato per caso, durante la ricerca di un posto per mangiare, non se l'aspettava. Per la lunghezza della navata, le sedute iniziavano a decine di metri dall'ingresso, la chiesa però era quasi deserta. Un tre quattro turisti , una piccola famigliola, qualcuno colpì la sua attenzione, in una delle cappelle laterali al coro, era inginocchiata ed assorta una giovane donna ben vestita. Dunque c'era ancora chi della nuova generazione pregava. Non era asiatica, latino-americana o nera, si trattava di una caucasica, termine abbastanza privo di scientificità per identificare una bianca occidentale. Nella percentuale di fedeli quella era la più bassa, ma lui non sapeva che quella donna non era neanche americana, era di nazionalità tedesca di un piccolo pasino della Germania del Nord, Tönisberg, e la percentuale diminuiva ancora di più.
A questo punto E K staccò la penna dal foglio, aveva scritto qualcosa di estremo, poco credibile, una donna tedesca che pregava in una chiesa americana. Già era difficile immaginare una tedesca praticante, forse cattolica perché per motivi territoriali non poteva essere anglicana ed essendo in una chiesa anglicana ancor meno protestante, con un papa dismesso, per di più di un paesino del Nord, e che poi si mette ferventemente in ginocchio in una cattedrale straniera semideserta. Troppo anche per la fantasia.
Per rendere accettabile la cuspide di fede, in questo tramonto di religione, E K si mise a scandagliare la vita della donna per trovarne una ragione. In una normale vita quotidiana, l'attenzione dura il tempo di uno sguardo. Per quell' occasione, che meritava il ricordo fissato con la scrittura, qualcosa in più di uno sguardo era accaduto. La donna era un vigile del fuoco, reparto immersioni. Lui non poteva saperlo, neanche deducendolo da uno stemma sulla giacca, nenche se glielo avesse detto lei direttamente, in tedesco. Controllò l'ora, doveva andare. Appena scese le scale si girò per guardare un'ultima volta la maestosa facciata, fu l'ultima volta di tutto. Un crampo all'altezza del petto, seguito da una fitta estrema, si accasciò e lì concluse la sua vita.
La donna uscì quando l'autoambulanza si allontanava e il capannello di persone accorse si era appena sgranato. Diede un'occhiata senza fermarsi, attraversò la strada.
M K si era risparmiato di trovare un motivo di come lui, che non era lui, potesse venire a conoscenza delle notizie sulla donna, la morte aveva eliminato parte dello snodo. Rimaneva da risolvere l'origine della fede.
Silke era già grandicella quando il nonno si mise a dipanarle i ricordi della guerra, i suoi racconti nudi e crudi. C'erano tre parole che ricorrevano e che facevano storcere il naso del padre di Silke e della madre, sua figlia: sangue merda sperma. Una poltiglia di morte e vita, di dolore e , di paura ed estasi. I soldati al fronte trovavano quello che trovavano e si cercava di esorcizzare la morte, con ogni mezzo e modo, anche con gesti esecrabili perché in guerra tutto sembrava consentito e fuori controllo. Una volta il nonno raccontò un episodio veramente sconvolgente che si fissò come un solco vivo nella mente di Silke. Durante l'avanzata russa venne occupato un paesino di contadini, gente umile che neanche sapeva cosa accadeva e chi comandava. Venne dato l'ordine di riunire quelle poche anime e chiuderle nella chiesa del villaggio. Il nonno capì quello che si poteva fare quando la civiltà era lontana e dimenticata, i suoi commilitoni avevano perso ogni rispetto della vita, ogni freno; li vide e ammise che neanche lui in quei momenti si rendeva conto di quanto si fossero spinti oltre, fare certe cose col consenso di tutti diveniva normale; Silke paragonò quei comportamenti agli atti del branco.
Le donne violentate e squartate, i neonati usati per giochi infernali, a chi li lanciava più lontano, in aria e sbattuti al muro. Infine la chiesa fu incendiata. Per Silke ogni chiesa rappresentava la tragedia di quelle vittime e di tutta la gente che continuava a soccombere per il nulla, per la colpa degli altri, di ambiziosi squilibrati che hanno il comando di nazioni. "Nonno, se le guerre sono brutte, perché le fanno?" "Ricordati, piccola Silke, le guerre sono iniziate sempre dai pazzi!" Prendeva un vecchio disco e lo piazzava sul rabecciato macinino d'anteguerra, attaccava Glenn Miller, la sua passione. Era da lui che Silke aveva preso la passione per l'America. "Sai, Silke, serve a farmi riposare la memoria".
Silke quando si trovava in missione, capitava che dovesse tuffarsi in pieno inverno nelle acque gelide di uno deglii innumerevoli laghi della zona o nell'impetuoso fiume Rhein, alla ricerca di corpi dispersi. Non aveva paura di nulla, si metteva sempre in prima linea, quasi cercasse un limite di vita che le spalancasse le porte del mistero. Sotto lo spesso strato di ghiaccio, collegata solo da una esile corda al foro di uscita, si inoltrava nelle profondità resistendo alle correnti; con la torcetta illuminava il fondale melmoso e caotico. Quando risaliva, il comandante la guardava preoccupato: "Cazzo, Silke! Non devi rimanere sotto, così a lungo".
La pioggia sottile assorbiva i rumori, cadeva lenta, leggera al vento e fragile al freddo. A passo veloce si diresse verso casa. La verità di solito è più vicina di quanto si immagini.
Silke si era trovata un alloggio in un monotono comprensorio, triste alla sua vista, per quanto triste
possa essere una definizione piuttosto personale. A tal proposito suo fratello, quello che aveva figliato anche per lei, 4 nipoti che assicuravano la continuazione della specie, aveva una filosofia di pensiero molto chiara: se uno sta in compagnia di una vertiginosa modella consenziente ad libitum, si trova in Paradiso anche abitando nella più lurida fogna di Calcutta. Però lei era femmina, forse doveva avere qualcosa in più di un accoppiamento. Invece no, era anche peggio. Lei era di una natura selvaggia, istintiva. Solo per un breve periodo aveva avuto il suo periodo rosa, alle scuole elementari. Poi incominciò a vedere blu, blu oltremare, blu profondo, sino a diventare una donna blu-notte. Dunque se si fosse ritrovata in una fogna dopo aver soddisfatto l'istinto primario con un fascinoso e irresistibile attore palestrato, le sarebbe rimasta solo la puzza della fogna. Silke non si innamorava.
cont.
venerdì, dicembre 6
domenica, dicembre 1
New York city
Sorry
È sufficiente uno sfioramento per sentire la parola "sorry". Alcune volte neanche ve ne accorgete e vi chiedete perché mai quel tizio si è scusato. Sorry.
Odori ed altro
Per strada potete essere travolti da zanfate di odori acri, per noi sgradevoli, ma lì ci sono abituati. I fumi provenienti dalle cucine, dalle mense, dalle carrette degli ambulanti vi possono travolgere. Anche nei locali di food capita che si stagni una aria mefistofelica, nelle pizzerie, nelle paninoteche, inconcepibile per noi.
Cesso
Si sa, il cesso americano manca spesso di bidè. Ciò significa che loro quando scaricano si limitano alla pulizia cartacea, a meno che non si facciano una doccia ogni volta, a casa loro o in albergo. La tazza del gabinetto ha il fondo d'acqua più largo, un laghetto praticamente dove si lascia una buona visuale. Se cercate il bagno nei locali pubblici, come ristoranti e paninoteche, inutile che chiediate di toilet o peggio bathroom, la parola magica è restroom, che significa più o meno stanza d'appoggio o pitstop.
Donne
Le bianche metropolitane, rispetto alle Italiane, in genere, hanno una corporatura più nervosa, muscolosa ed asciutta, mai più basse del metro e settanta, a meno che non siano di origine latinoamericana, il lato b è androgino, nessuna mela o pera, in compenso le nere hanno un lato b formoso e prominente. La voce delle nere è squillante, sonora ed alta. Donne nere sono quasi tutte le commesse, le cassiere dei supermercati.
Pranzo
NYc è una cucina continua. Serve a sfamare i milioni di persone che vi lavorano. All'ora di pranzo è un affollarsi di famelici impiegati alla frenetica ricerca di cibo. Molti sono di bocca buona, soprattutto quelli che stanno a contratto. Non disdegnano i doppio petto e cravatta fare la fila davanti un ambulante. Che ci sia in quella sbobba è un mistero, pollo e carne, insalata, pasta e mais prese con la paletta e messe tutto insieme in scodelle argentate, primo secondo e terzo mischiato in una porzione abbondante. C'è chi se la consuma in ufficio e chi su una panchina senza vergogna.
Lingua
Meglio non arrivare in questi luoghi se non si conosce un po' di lingua. Gli americani non si sforzano minimamente di comprendervi. Stanno impassibili in silenzio, mentre voi gesticolate con vocaboli improri. Oppure se non si capisce che dicono, si limitano a ripetere con le stesse parole quello che esattamente non avete capito.
Lingua2 zoo
Ebbene sì, anche zoo non fa eccezione oo. Where is the zoo? (Immobile) zoo? (immobile) In quale pianeta abitano... zoo zooo... (interminabile silenzio), poi l'illuminazione del viandante: zuu... aah zuu?! sì zuu... where is the zuu?
Alimentari
Come chiamarla, iperproduzione? La varieta di alimentari che c'è da queste parti è sconcertante. Si entra in un supermercato e si resta travolti da scaffalature stracolme dei più disparati prodotti, con molte più varianti delle nostre. Noi per esempio di una stessa marca comune di colluttorio abbiamo quattro tipi, loro dieci. La coca non è solo zero light e punto; loro hanno anche quella allo cherry, tanto per dire... La frutta esotica è venduta al banco come quella comune. Però un particolare: ci tengono alla bella esposizione delle mele, tutte scelte. Le vendono per unità, lucidate come il marmo, a volte protette una per una. Le banane sono prive di bollino. Per la carne, le nostre fettine asfitiche non esistono, minimo spessore due centimetri. Alcuni supermercati si dividono in due, c'è la sezione normale e quella organica, apparentemenet il doppione dell'altro. Noi Italiano possiamo credere che la sez. organica sia come i nostri prodotti biologici. Non è così. Si vende quello che noi comunemente troviamo nei nostri supermercati. Invece la sez. normale è quella con i prodotti ogm.
Caffè
Il motivo per cui gli Americani (ed al nord Europa) bevono quella zozzeria di acqua sporca che si ostinano ad identificare col nome di caffè, può avere due motivi, in inverno qualcosa di bollente può ristorare l'inizio di giornata (infatti se lo portano appresso tra le mani come uno scaldino), in estate si è belli che intossicati e dipendenti e non se ne può fare a meno.
Animali domestici
Cani gatti e sorci. I sorci (criceti, cavie...) si vendono a prezzi bassi due tre dollari in offerta. I canarini comuni, quelli gialli normali, invece sono animali di lusso, prezzo minimo 99 dollari cadauno, per contro da noi con 25 euro ti danno anche la coppia.
Vestiario
In linea di massima si vestono come capita, senza abbinamento, un pantalone così un giaccone cosà, scarponi da montanaro o scarpette running. Per chi abita al centro le cose cambiano, c'è simiglinza col nostro modo di vestire. Per comprendere questa differenza sociale è sufficiente prendere la metropolitana dal Bronx verso Manhattan. All'inizio carrozze solo di neri, in tuta, con le scarpette di gomma, coperti con giubboni e copricapo in un unico corpo di sopravvivenza al freddo. Verso downtown i bianchi aumentano, vestiti a modo, come vestiamo tutti noi Italiani giornalmente, dalle classi più abbienti alle più modeste.
Sicurezza
C'è un mestiere a NYc che potrebbe avere un ordine a parte, è quello della sicurezza. Sicurezza dappertutto, agli ingressi dei grattacieli, ai musei, nei centri commerciali, in ogni sala, in ogni piano... Ed anche qui, la maggior parte di questi lavoranti è nera. Però li aiuta il fisico, colossi la cui sola presenza funge da deterrente per malintenzionati.
Attività fisica
Le palestre sono piene tutto il giorno, Central Park è un via vai di runner a qualsiasi ora della giornata, tanto che ti chiedi... questi non lavorano mai?! In tutina spingono la carrozzina di corsa e portano il cane di corsa.
Aria
Ebbene sì, l'aria di NY è molto più pulita della nostra, strano ma vero. Provate a sentire l'odore dello smog e non c'è come da noi. È il grande polmone di Central Park ed il vento che spazza dai canali, dritto a fionda tra i canyon di grattacieli. E poi in questa metropoli ipertecnologica si resta stupiti dalla presenza di vari tipi di uccelli che nelle nostre città sono estinti. Inoltre, come si sa, a Central Park gli animali non hanno paura dell'uomo.
Subway
La metropolitana non si descrive, si spiega. Non è tanto il modo come prenderla ma come pagare e fare scivolare la parte magnetica nella fessura orizzontale. Prima di tutto funziona solo con la mta, ovvero metrocard, valida anche per i bus, tesserina magnetica che si ricarica quanto si vuole e si compra all'inizio scegliendo da una sola corsa, dieci dollari o una settimana illimitata, scaduta la quale si deve ricaricare. Quando finisce è meglio non buttarla, se si ha intenzione di usare di nuovo la metro, perché costa 1 euro vuota e la fanno ripagare. Però c'è anche il biglietto metrocard semplice da una corsa che si usa solo per il bus e non per la metro, da non confondersi in quanto non plastificato, qui fare attenzione perché la macchinetta vicino l'autista ci mette un tempo spropositato per ricacciare il biglietto, attendere con pazienza. Per ricaricare la metrocard si deve far uso delle apposite operatrici automatiche, in alcune stazioni sono abilitate sia per i soldi che carte di credito, in altre solo carte di credito e si rischia di restare a piedi. Inoltre le automatiche non accettano centesimi e sono schizzinose con la carta moneta stropicciata, evitare assolutamente. Preferibile fare la settimana illimitata, senza problemi di ricariche. Inoltre si evita di perdere quelle due tre corse che all'esordio ogni buon italiano perde al momento di passare al tornello; in modo sincronizzato si deve far passare la carta nella fessura orizzontale e spingere il tornello, una tragedia.
Casa a NYc
A sorpresa, comprare casa a NYc conviene più che a Roma. Non diciamo gli appartamenti per milionari nei grattacieli di Wall Street o della Quinta Avenue ma quelli altrettanto centrali nei pressi di Central Park o più a nord o più ad est. Al cambio possono trovarsi a 300mila euro per 80mq e stiamo a NYc non all'Eur, dove costano di più.
Negozi
"Parlamo italiano", tanto per attirare clientele italiane. Per le nostre esigenze è poco o niente. Facciamo la collezione dei prezzi e il cambio a mente. Si possono anche indisporre mentre noi chiediamo questo e quello. La fregatura ci può essere, contrattare sempre.
Italiani
Non potete sbagliarvi, noi italiani ci riconosciamo a vista. Non c'è bisogno di sentire parlare. Abbiamo lo sguardo attento, osserviamo, ci soffermiamo, meditiamo. C'è una irregolarità nei biglietti gratuiti al museo? Sono italiani, senza farlo apposta, regole diverse, altri punti di vista
Povertà
Se noi nascondiamo la nostra povertà per pudore e vergogna, lì a NY, dove il 40% della popolazione è sotto la soglia della povertà, si vede. E non si disdegna di chiedere l'elemosina. La notte esseri derelitti si trascinano pesantemente, sbandati urlanti, o sprofondati nel sonno nei sotterranei delle stazioni centrali. La maggior pecentuale dei poveri è nera. La strada verso l'emancipazione non è ancora terminata.
È sufficiente uno sfioramento per sentire la parola "sorry". Alcune volte neanche ve ne accorgete e vi chiedete perché mai quel tizio si è scusato. Sorry.
Odori ed altro
Per strada potete essere travolti da zanfate di odori acri, per noi sgradevoli, ma lì ci sono abituati. I fumi provenienti dalle cucine, dalle mense, dalle carrette degli ambulanti vi possono travolgere. Anche nei locali di food capita che si stagni una aria mefistofelica, nelle pizzerie, nelle paninoteche, inconcepibile per noi.
Cesso
Si sa, il cesso americano manca spesso di bidè. Ciò significa che loro quando scaricano si limitano alla pulizia cartacea, a meno che non si facciano una doccia ogni volta, a casa loro o in albergo. La tazza del gabinetto ha il fondo d'acqua più largo, un laghetto praticamente dove si lascia una buona visuale. Se cercate il bagno nei locali pubblici, come ristoranti e paninoteche, inutile che chiediate di toilet o peggio bathroom, la parola magica è restroom, che significa più o meno stanza d'appoggio o pitstop.
Donne
Le bianche metropolitane, rispetto alle Italiane, in genere, hanno una corporatura più nervosa, muscolosa ed asciutta, mai più basse del metro e settanta, a meno che non siano di origine latinoamericana, il lato b è androgino, nessuna mela o pera, in compenso le nere hanno un lato b formoso e prominente. La voce delle nere è squillante, sonora ed alta. Donne nere sono quasi tutte le commesse, le cassiere dei supermercati.
Pranzo
NYc è una cucina continua. Serve a sfamare i milioni di persone che vi lavorano. All'ora di pranzo è un affollarsi di famelici impiegati alla frenetica ricerca di cibo. Molti sono di bocca buona, soprattutto quelli che stanno a contratto. Non disdegnano i doppio petto e cravatta fare la fila davanti un ambulante. Che ci sia in quella sbobba è un mistero, pollo e carne, insalata, pasta e mais prese con la paletta e messe tutto insieme in scodelle argentate, primo secondo e terzo mischiato in una porzione abbondante. C'è chi se la consuma in ufficio e chi su una panchina senza vergogna.
Lingua
Meglio non arrivare in questi luoghi se non si conosce un po' di lingua. Gli americani non si sforzano minimamente di comprendervi. Stanno impassibili in silenzio, mentre voi gesticolate con vocaboli improri. Oppure se non si capisce che dicono, si limitano a ripetere con le stesse parole quello che esattamente non avete capito.
Lingua2 zoo
Ebbene sì, anche zoo non fa eccezione oo. Where is the zoo? (Immobile) zoo? (immobile) In quale pianeta abitano... zoo zooo... (interminabile silenzio), poi l'illuminazione del viandante: zuu... aah zuu?! sì zuu... where is the zuu?
Alimentari
Come chiamarla, iperproduzione? La varieta di alimentari che c'è da queste parti è sconcertante. Si entra in un supermercato e si resta travolti da scaffalature stracolme dei più disparati prodotti, con molte più varianti delle nostre. Noi per esempio di una stessa marca comune di colluttorio abbiamo quattro tipi, loro dieci. La coca non è solo zero light e punto; loro hanno anche quella allo cherry, tanto per dire... La frutta esotica è venduta al banco come quella comune. Però un particolare: ci tengono alla bella esposizione delle mele, tutte scelte. Le vendono per unità, lucidate come il marmo, a volte protette una per una. Le banane sono prive di bollino. Per la carne, le nostre fettine asfitiche non esistono, minimo spessore due centimetri. Alcuni supermercati si dividono in due, c'è la sezione normale e quella organica, apparentemenet il doppione dell'altro. Noi Italiano possiamo credere che la sez. organica sia come i nostri prodotti biologici. Non è così. Si vende quello che noi comunemente troviamo nei nostri supermercati. Invece la sez. normale è quella con i prodotti ogm.
Caffè
Il motivo per cui gli Americani (ed al nord Europa) bevono quella zozzeria di acqua sporca che si ostinano ad identificare col nome di caffè, può avere due motivi, in inverno qualcosa di bollente può ristorare l'inizio di giornata (infatti se lo portano appresso tra le mani come uno scaldino), in estate si è belli che intossicati e dipendenti e non se ne può fare a meno.
Animali domestici
Cani gatti e sorci. I sorci (criceti, cavie...) si vendono a prezzi bassi due tre dollari in offerta. I canarini comuni, quelli gialli normali, invece sono animali di lusso, prezzo minimo 99 dollari cadauno, per contro da noi con 25 euro ti danno anche la coppia.
Vestiario
In linea di massima si vestono come capita, senza abbinamento, un pantalone così un giaccone cosà, scarponi da montanaro o scarpette running. Per chi abita al centro le cose cambiano, c'è simiglinza col nostro modo di vestire. Per comprendere questa differenza sociale è sufficiente prendere la metropolitana dal Bronx verso Manhattan. All'inizio carrozze solo di neri, in tuta, con le scarpette di gomma, coperti con giubboni e copricapo in un unico corpo di sopravvivenza al freddo. Verso downtown i bianchi aumentano, vestiti a modo, come vestiamo tutti noi Italiani giornalmente, dalle classi più abbienti alle più modeste.
Sicurezza
C'è un mestiere a NYc che potrebbe avere un ordine a parte, è quello della sicurezza. Sicurezza dappertutto, agli ingressi dei grattacieli, ai musei, nei centri commerciali, in ogni sala, in ogni piano... Ed anche qui, la maggior parte di questi lavoranti è nera. Però li aiuta il fisico, colossi la cui sola presenza funge da deterrente per malintenzionati.
Attività fisica
Le palestre sono piene tutto il giorno, Central Park è un via vai di runner a qualsiasi ora della giornata, tanto che ti chiedi... questi non lavorano mai?! In tutina spingono la carrozzina di corsa e portano il cane di corsa.
Aria
Ebbene sì, l'aria di NY è molto più pulita della nostra, strano ma vero. Provate a sentire l'odore dello smog e non c'è come da noi. È il grande polmone di Central Park ed il vento che spazza dai canali, dritto a fionda tra i canyon di grattacieli. E poi in questa metropoli ipertecnologica si resta stupiti dalla presenza di vari tipi di uccelli che nelle nostre città sono estinti. Inoltre, come si sa, a Central Park gli animali non hanno paura dell'uomo.
Subway
La metropolitana non si descrive, si spiega. Non è tanto il modo come prenderla ma come pagare e fare scivolare la parte magnetica nella fessura orizzontale. Prima di tutto funziona solo con la mta, ovvero metrocard, valida anche per i bus, tesserina magnetica che si ricarica quanto si vuole e si compra all'inizio scegliendo da una sola corsa, dieci dollari o una settimana illimitata, scaduta la quale si deve ricaricare. Quando finisce è meglio non buttarla, se si ha intenzione di usare di nuovo la metro, perché costa 1 euro vuota e la fanno ripagare. Però c'è anche il biglietto metrocard semplice da una corsa che si usa solo per il bus e non per la metro, da non confondersi in quanto non plastificato, qui fare attenzione perché la macchinetta vicino l'autista ci mette un tempo spropositato per ricacciare il biglietto, attendere con pazienza. Per ricaricare la metrocard si deve far uso delle apposite operatrici automatiche, in alcune stazioni sono abilitate sia per i soldi che carte di credito, in altre solo carte di credito e si rischia di restare a piedi. Inoltre le automatiche non accettano centesimi e sono schizzinose con la carta moneta stropicciata, evitare assolutamente. Preferibile fare la settimana illimitata, senza problemi di ricariche. Inoltre si evita di perdere quelle due tre corse che all'esordio ogni buon italiano perde al momento di passare al tornello; in modo sincronizzato si deve far passare la carta nella fessura orizzontale e spingere il tornello, una tragedia.
Casa a NYc
A sorpresa, comprare casa a NYc conviene più che a Roma. Non diciamo gli appartamenti per milionari nei grattacieli di Wall Street o della Quinta Avenue ma quelli altrettanto centrali nei pressi di Central Park o più a nord o più ad est. Al cambio possono trovarsi a 300mila euro per 80mq e stiamo a NYc non all'Eur, dove costano di più.
Negozi
"Parlamo italiano", tanto per attirare clientele italiane. Per le nostre esigenze è poco o niente. Facciamo la collezione dei prezzi e il cambio a mente. Si possono anche indisporre mentre noi chiediamo questo e quello. La fregatura ci può essere, contrattare sempre.
Italiani
Non potete sbagliarvi, noi italiani ci riconosciamo a vista. Non c'è bisogno di sentire parlare. Abbiamo lo sguardo attento, osserviamo, ci soffermiamo, meditiamo. C'è una irregolarità nei biglietti gratuiti al museo? Sono italiani, senza farlo apposta, regole diverse, altri punti di vista
Povertà
Se noi nascondiamo la nostra povertà per pudore e vergogna, lì a NY, dove il 40% della popolazione è sotto la soglia della povertà, si vede. E non si disdegna di chiedere l'elemosina. La notte esseri derelitti si trascinano pesantemente, sbandati urlanti, o sprofondati nel sonno nei sotterranei delle stazioni centrali. La maggior pecentuale dei poveri è nera. La strada verso l'emancipazione non è ancora terminata.
lunedì, ottobre 21
Dola vola (prologo de Per tedio, per sonno e per inganno)
Non era spaesato perché le vie segnavano numeri, ortogonali come una scacchiera, come cardi e decumani. Niente di più semplice che seguire la numerazione... 55 56 57... ma 84/ArE1 era introvabile. Sorry sorry sorry 84/ArE1, 84... niente? niente.
Giravo intorno, 82 83... e 84? Neanche quello. Esiste? Poi un vecchietto vicino ad un giovanotto, rivolgendosi a lui, indicando me... lui gli spiega. Il vecchietto farfuglia, emette aria roca e bassa, conclude con una pacca sulla mia spalla e se ne va. Allora? Il giovane ha gli occhi sbarrati, fissa un angolo della strada. Era meravigliato, non aveva mai saputo quella storia. La strada una volta esisteva, era visibile. La strada fu mangiata dal suolo e l' 83 venne ricucito sopra come una cicatrice. Io non ero sorpreso, per me tutto si svolgeva secondo la normalità, la mia. Nella mia vita non è mai andato liscio come l'olio. Anche le cose più semplici dovevano avere l'handicap. Ero abituato, anzi mi meravigliavo se accadeva il contrario, che svolgessi un compito con la leggerezza di una piuma. Se per chiunque 1+1 fa 2, per me fa 1.98, il restante 0.02 lo devo cercare. Per questo motivo sono disamorato della vita, al punto che non provo neanche più sentimenti causati dalla morte di persone care. Annoiato della pratica, a differenza del solito in cui me la prendevo comoda, andai subito dal professor K.
"La strada non c'è. È il nulla che cerchi?" "No, io cerco la strada, la via..." "E non l'hai trovata?" "Dove?" "È lì, nascosta." "No, sono stanco di inseguire il nulla. Stanco di trovare ragioni dove non esistono, del prima e dopo"
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Giravo intorno, 82 83... e 84? Neanche quello. Esiste? Poi un vecchietto vicino ad un giovanotto, rivolgendosi a lui, indicando me... lui gli spiega. Il vecchietto farfuglia, emette aria roca e bassa, conclude con una pacca sulla mia spalla e se ne va. Allora? Il giovane ha gli occhi sbarrati, fissa un angolo della strada. Era meravigliato, non aveva mai saputo quella storia. La strada una volta esisteva, era visibile. La strada fu mangiata dal suolo e l' 83 venne ricucito sopra come una cicatrice. Io non ero sorpreso, per me tutto si svolgeva secondo la normalità, la mia. Nella mia vita non è mai andato liscio come l'olio. Anche le cose più semplici dovevano avere l'handicap. Ero abituato, anzi mi meravigliavo se accadeva il contrario, che svolgessi un compito con la leggerezza di una piuma. Se per chiunque 1+1 fa 2, per me fa 1.98, il restante 0.02 lo devo cercare. Per questo motivo sono disamorato della vita, al punto che non provo neanche più sentimenti causati dalla morte di persone care. Annoiato della pratica, a differenza del solito in cui me la prendevo comoda, andai subito dal professor K.
"La strada non c'è. È il nulla che cerchi?" "No, io cerco la strada, la via..." "E non l'hai trovata?" "Dove?" "È lì, nascosta." "No, sono stanco di inseguire il nulla. Stanco di trovare ragioni dove non esistono, del prima e dopo"
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venerdì, ottobre 11
pensieri nel nulla, sul nulla
Capita che nell'ascensore venga lasciato un odore sgradevole, particolarmente negli orari in cui si va a gettare l'umido. Vado in apnea, con l'ascensore lenta...
Immagino una villa troppo grande per una famiglia. Soggiorno per ognuno dei tre livelli, dieci stanze da letto con bagno annesso, grande taverna con forno ecc, giardino con boschetto, piscina, tre gazebo. Un giorno era viva, poi l'anziano padre, che l'aveva costruita come un sogno per i propri i figli, muore e loro, che non sanno più cosa farne, la vendono.
Una libreria cresciuta per una vita, svenduta in blocco dagli eredi ad un libraio approfittatore, smembrata senza pietà. Nulla ci appartiene, è solo in prestito.
Quante volte mi sarò scorticato le nocche dei piedi contro la grande pietra vesuviana dalla superficie ruvida come una grattugia?
Alcune mappe della città di New York terminano con una buona parte di Central Park tagliata, misteri editoriali.
A Roma non c'era l'uso prima degli anni 80 di fare appartamenti con doppi servizi, nei palazzi medio borghesi.
Immagino una villa troppo grande per una famiglia. Soggiorno per ognuno dei tre livelli, dieci stanze da letto con bagno annesso, grande taverna con forno ecc, giardino con boschetto, piscina, tre gazebo. Un giorno era viva, poi l'anziano padre, che l'aveva costruita come un sogno per i propri i figli, muore e loro, che non sanno più cosa farne, la vendono.
Una libreria cresciuta per una vita, svenduta in blocco dagli eredi ad un libraio approfittatore, smembrata senza pietà. Nulla ci appartiene, è solo in prestito.
Quante volte mi sarò scorticato le nocche dei piedi contro la grande pietra vesuviana dalla superficie ruvida come una grattugia?
Alcune mappe della città di New York terminano con una buona parte di Central Park tagliata, misteri editoriali.
A Roma non c'era l'uso prima degli anni 80 di fare appartamenti con doppi servizi, nei palazzi medio borghesi.
mercoledì, ottobre 9
Silvio ci manchi.
Adesso che non deve più interessarsi dei casi suoi, ritorna ad assentarsi in Senato, prima della definitiva espulsione.
Anche noi, persone comuni, dopo venti anni sentiremo un vuoto, Silvio ci mancherà; come un circo senza clown, come Happy Days senza Ralph, come una barzelletta sconcia senza Pierino, come un cinepanettone senza Christian De Sica, come culo senza camicia o come vaffan senza culo, come il porco senza la maglietta con la faccia di Calderoli, come la Lega senza Bossi. Meno male che avrà sempre voce in capitolo nel pdl e non ci farà mancare le sue perle da padre nobile, perché se non sgancia lui i soldi per finanziare questo esoso partito, chi li sgancia? Si entra nel pdl per fare i quattrini non per darli. A darli ci pensa il presidente, per tenere l'azienda dentro le Camere e tutti gli avvocati, quanti sono gli onorevoli e i senatori presenti, che vengono pagati dagli Italiani. La cosa bislacca è che quando Silvio cederà del tutto la sua proprietà, il pdl, questa sarà finalmente un partito vero, ma senza il collante (i soldi del padrone) si scollerà ed avrà gli stessi voti di scelta civica. Amen
Anche noi, persone comuni, dopo venti anni sentiremo un vuoto, Silvio ci mancherà; come un circo senza clown, come Happy Days senza Ralph, come una barzelletta sconcia senza Pierino, come un cinepanettone senza Christian De Sica, come culo senza camicia o come vaffan senza culo, come il porco senza la maglietta con la faccia di Calderoli, come la Lega senza Bossi. Meno male che avrà sempre voce in capitolo nel pdl e non ci farà mancare le sue perle da padre nobile, perché se non sgancia lui i soldi per finanziare questo esoso partito, chi li sgancia? Si entra nel pdl per fare i quattrini non per darli. A darli ci pensa il presidente, per tenere l'azienda dentro le Camere e tutti gli avvocati, quanti sono gli onorevoli e i senatori presenti, che vengono pagati dagli Italiani. La cosa bislacca è che quando Silvio cederà del tutto la sua proprietà, il pdl, questa sarà finalmente un partito vero, ma senza il collante (i soldi del padrone) si scollerà ed avrà gli stessi voti di scelta civica. Amen
mercoledì, ottobre 2
Roma vera e falsa
quello che meraviglia è che la cupola che si ammira maggiormente a Roma, dopo il cupolone michelangiolesco, è un soffitto piatto.
Nulla è cambiato, l'unica strada del centro storico rimasta "all'antica" in uso e costume, nel degrado.
domenica, settembre 29
IL pdl è tutto decaduto
È la prima volta in questi venti anni che mi vedo pienamente d'accordo con la decisione dell' ex cavaliere Berlusconi Silvio. Sono tre mesi che la sinistra gli chiede di dimettersi, per senso di responsabilità ed opportunità, dato che è un pregiudicato. Ora che finalmente lo fa in modo totale, si vede attaccare in maniera brutale. A che vale dimettersi e continuare a gestire la sua organizzazione privata nelle istituzioni pubbliche? Un pregiudicato dalla galera o altro può comandare una forza in Parlamento? Penso proprio di no. Sarebbe come lasciare a Totò Riina dal carcere la guida della mafia. Berlusconi ha preso una grande decisione, fuori tutti.
Grazie Berlusconi per questo tuo grande atto di responsabilità, nessuno osava chiederti tanto, ma tu hai capito che non bastava togliere solo il verme dalla mela marcia, doveva essere tolta anche questa dal vassoio. La Santanché ha sintetizzato bene il gesto di Berlusconi. Noi ci crediamo e concordiamo: difendiamo la Costituzione, la democrazia, la libertà: Forza Italia è decaduta (come il disciolto PNF).
. Gli Italiani ti sono riconoscenti.
Grazie Berlusconi per questo tuo grande atto di responsabilità, nessuno osava chiederti tanto, ma tu hai capito che non bastava togliere solo il verme dalla mela marcia, doveva essere tolta anche questa dal vassoio. La Santanché ha sintetizzato bene il gesto di Berlusconi. Noi ci crediamo e concordiamo: difendiamo la Costituzione, la democrazia, la libertà: Forza Italia è decaduta (come il disciolto PNF).
. Gli Italiani ti sono riconoscenti.
sabato, settembre 28
Film dimenticati
C'è una emittente regionale che trasmette film d'antan poco conosciuti o dimenticati. All'inizio pensavo fose una casualità, poi ho capito che è proprio una politica della rete. Si va dal genere trashissimo italiano alla filmografia americana anni trenta quaranta.
Ultimamente ho visto: La mafia mi fa un baffo, uno dei due unici film che Riccardo Garrone ebbe il coraggio di girare come regista. Il film attrae proprio per essere una grande ciofeca e, a distanza di 40 anni, ci fa capire come il pubblico nostrano fosse di bocca buona e ridesse per poco.
Altro film dimenticato, americano, Vertigine (titolo italiano) del 1946, ha sorprendentemente lasciato il segno nella storia del cinema molto più di quanto si possa credere. Il titolo inglese, Laura, ha dato il nome a Laura Palmer della serie televsiva Twin Peaks. La trama ha ispirato Vertigo, la donna che visse due volte, il cui titolo viene preso dalla trasposizione italiana e non dall'originale.
La storia è semplice, una donna bellissima viene iniziata al lavoro di pubblicista dal suo maturo pigmalione. Questo mostra una certa insofferenza nei giovani amanti di cui la ragazza di volta in volta si infatua. Un giorno viene trovata morta in casa, col volto sfigurato da una fucilata. L'ispettore di polizia che indaga, leggendo le lettere, il diario, contemplando il quadro che la rappresenta, incomincia a maturare un sentimento che va al di là della convenzione naturale. Inaspettatamente lei rientra a casa mentre lui dorme nella sua poltrona. Non sa nulla di quello che è accaduto. La donna uccisa era un'amica del fidanzato alla quale era stata affidata la casa. Nel buio l'assassino non si era accorto dell'errore. Infine si scopre che l'omicida è proprio il pigmalione, pazzo di gelosia: "Non ti avrò io e non ti avrà nessun altro". Qui in Italia ora lo chiamiamo femminicidio.
L'attrice protagonista, fu tanto bella quanto sfortunata nella vita.
Ultimamente ho visto: La mafia mi fa un baffo, uno dei due unici film che Riccardo Garrone ebbe il coraggio di girare come regista. Il film attrae proprio per essere una grande ciofeca e, a distanza di 40 anni, ci fa capire come il pubblico nostrano fosse di bocca buona e ridesse per poco.
Altro film dimenticato, americano, Vertigine (titolo italiano) del 1946, ha sorprendentemente lasciato il segno nella storia del cinema molto più di quanto si possa credere. Il titolo inglese, Laura, ha dato il nome a Laura Palmer della serie televsiva Twin Peaks. La trama ha ispirato Vertigo, la donna che visse due volte, il cui titolo viene preso dalla trasposizione italiana e non dall'originale.
La storia è semplice, una donna bellissima viene iniziata al lavoro di pubblicista dal suo maturo pigmalione. Questo mostra una certa insofferenza nei giovani amanti di cui la ragazza di volta in volta si infatua. Un giorno viene trovata morta in casa, col volto sfigurato da una fucilata. L'ispettore di polizia che indaga, leggendo le lettere, il diario, contemplando il quadro che la rappresenta, incomincia a maturare un sentimento che va al di là della convenzione naturale. Inaspettatamente lei rientra a casa mentre lui dorme nella sua poltrona. Non sa nulla di quello che è accaduto. La donna uccisa era un'amica del fidanzato alla quale era stata affidata la casa. Nel buio l'assassino non si era accorto dell'errore. Infine si scopre che l'omicida è proprio il pigmalione, pazzo di gelosia: "Non ti avrò io e non ti avrà nessun altro". Qui in Italia ora lo chiamiamo femminicidio.
L'attrice protagonista, fu tanto bella quanto sfortunata nella vita.
martedì, settembre 17
La costruzione di un mito(mane)
Vi sono alcune leggende metropolitane diffuse in modo capillare dalla meravigliosa macchina da guerra del cosiddetto ex-premier (titolo a vita).
1 Berlusconi è un leader
Berlusconi non può essere leader di una proprietà personale, lui è solo il padrone della bottega e comanda semplicemente per questo, non per un carisma conquistato. La sua carriera politica inizia a 53 anni e si acquista il titolo di leader all'istante; un vero leader politico inizia giovanissimo e calàmita i seguaci dopo una maturazione ed esperienza politica senza spendere un centesimo, decide in base al bene comune e per tale motivo è riconosciuto leader. Berlusconi invece ha fondato un partito come investimento personale, collegandolo alle sue aziende, sono tutti suoi dipendenti.
2 Berlusconi è una persona generosa
Sarà anche generoso ma non altruista. Berlusconi è generoso solo con chi in cambio gli dà qualcosa, finanziaria, politica, sessuale, segreta. Non si è mai saputo di un Berlusconi che abbia fatto una donazione ad una famiglia di disperati, ad una pensionata malata al minimo della pensione. Si potrebbe obiettare che forse si produce in beneficenza senza pubblicizzarla. Ma lui è la persona più megalomane che esiste nel panorama italiano, se avesse compiuto un solo di quei gesti se ne sarebbe parlato su tutte le televisioni di suo dominio, su tutti i giornali di sua pertinenza. Signorini avrebbe fatto un elenco dei miracolati dal suo capo. Niente. Berlusconi è così megalomane che si era pubblicizzato sinanche le intenzioni di quello che non aveva ancora realizzato: i fantomatici ospedali per i bambini in Africa, insieme a Bertolaso, idea che però ha dovuto abbandonare perché richiamato ai doveri come Cincinnato, per salvare la Patria. L'unica volta che è andato in Africa è stato nel resort del suo amico Briatore, per stare a pancia all'aria con la sua fidanzatina. Di ospedali per bambini neanche l'ombra, una pura invenzione di propaganda costruita ad arte. Tra l'altro parlare di ospedali per bambini è una boutade ridicola, servono ospedali toucourt, dire bambini però colpiva le corde sensibili degli elettori.
Per colpa di quei cattivoni giudici comunisti non ha potuto fare ospedali; li poteva realizzare lo stesso se ci teneva tanto, non lo ha fatto, forse perché era necessaria la sua presenza, li voleva costruire con le proprie mani.
3 Berlusconi è uno statista.
Berlusconi non solo non è uno statista ma non è neanche un politico, è un imprenditore che ha usurpato un titolo politico per fini personali, tutto il resto è contorno.
4Berlusconi è amato dai suoi seguaci politic.
Per nulla, la Santanchè lo definì mafioso, come anche Bossi della prima stagione. Il potere dei soldi è enorme e le ambizioni vanno ben oltre l' orgoglio e la logica della coerenza. La maggior parte delle persone, che segue Berlusconi lo fa per denaro e carriera (tutti), non esiterebbero un attimo a lasciarlo se trovassero una opportunità migliore. Alcuni, certo, lo vogliono bene, perchè gli sono riconoscenti. Ma si può osannare uno come leader solo perché gli si è riconoscenti?
5 Berlusconi è finito politicamente dopo la condanna.
Assolutamente no. Non essendo un vero leader e un vero politico, Berlusconi non finirà un bel niente. Sono vent'anni che ci scalda le ossa, ha fatto di tutto e sta ancora lì. Un politico vero sarebbe finito al primo scandalo, sarebbe bastata la lettera della moglie ai giornali: "Mio marito frequenta minorenni, è un malato!", per concludere all'istante la carriera politica. Lui no, perché è il padrone con la borsa dei soldi, lui paga, promette poltrone di prestigio ed i seguaci lo sostengono, le televisioni ed i giornali di proprietà battagliano per bombardare gli elettori con la più potente propaganda politica che non ha mai avuto un uomo solo in Italia dai tempi di Mussolini. Ed eccolo lì.
conclusioni
Berlusconi, dentro o fuori il Parlamento continuerà a "fare" politica, dettando gli ordini alla proprietà privata, erroneamente chiamata partito; continuerà a prendere lo stesso tanti voti perché le sue televisioni e i suoi mezzi di informazione lo tengono sempre "in vita", non ha l'oblio come un Fini qualsiasi. Solo quando la mente incomincerà a sbarellare, per l'età o altro, allora i suoi tanto "fedeli" seguaci lo abbandoneranno ed il partito-azienda si scioglierà "come neve al sole".
E solo allora si potrà mettere seriamente mano ad una legge sul conflitto di interessi, affinché mai più in Italia una abnormità simile possa ripetersi.
Mah!
1 Berlusconi è un leader
Berlusconi non può essere leader di una proprietà personale, lui è solo il padrone della bottega e comanda semplicemente per questo, non per un carisma conquistato. La sua carriera politica inizia a 53 anni e si acquista il titolo di leader all'istante; un vero leader politico inizia giovanissimo e calàmita i seguaci dopo una maturazione ed esperienza politica senza spendere un centesimo, decide in base al bene comune e per tale motivo è riconosciuto leader. Berlusconi invece ha fondato un partito come investimento personale, collegandolo alle sue aziende, sono tutti suoi dipendenti.
2 Berlusconi è una persona generosa
Sarà anche generoso ma non altruista. Berlusconi è generoso solo con chi in cambio gli dà qualcosa, finanziaria, politica, sessuale, segreta. Non si è mai saputo di un Berlusconi che abbia fatto una donazione ad una famiglia di disperati, ad una pensionata malata al minimo della pensione. Si potrebbe obiettare che forse si produce in beneficenza senza pubblicizzarla. Ma lui è la persona più megalomane che esiste nel panorama italiano, se avesse compiuto un solo di quei gesti se ne sarebbe parlato su tutte le televisioni di suo dominio, su tutti i giornali di sua pertinenza. Signorini avrebbe fatto un elenco dei miracolati dal suo capo. Niente. Berlusconi è così megalomane che si era pubblicizzato sinanche le intenzioni di quello che non aveva ancora realizzato: i fantomatici ospedali per i bambini in Africa, insieme a Bertolaso, idea che però ha dovuto abbandonare perché richiamato ai doveri come Cincinnato, per salvare la Patria. L'unica volta che è andato in Africa è stato nel resort del suo amico Briatore, per stare a pancia all'aria con la sua fidanzatina. Di ospedali per bambini neanche l'ombra, una pura invenzione di propaganda costruita ad arte. Tra l'altro parlare di ospedali per bambini è una boutade ridicola, servono ospedali toucourt, dire bambini però colpiva le corde sensibili degli elettori.
Per colpa di quei cattivoni giudici comunisti non ha potuto fare ospedali; li poteva realizzare lo stesso se ci teneva tanto, non lo ha fatto, forse perché era necessaria la sua presenza, li voleva costruire con le proprie mani.
3 Berlusconi è uno statista.
Berlusconi non solo non è uno statista ma non è neanche un politico, è un imprenditore che ha usurpato un titolo politico per fini personali, tutto il resto è contorno.
4Berlusconi è amato dai suoi seguaci politic.
Per nulla, la Santanchè lo definì mafioso, come anche Bossi della prima stagione. Il potere dei soldi è enorme e le ambizioni vanno ben oltre l' orgoglio e la logica della coerenza. La maggior parte delle persone, che segue Berlusconi lo fa per denaro e carriera (tutti), non esiterebbero un attimo a lasciarlo se trovassero una opportunità migliore. Alcuni, certo, lo vogliono bene, perchè gli sono riconoscenti. Ma si può osannare uno come leader solo perché gli si è riconoscenti?
5 Berlusconi è finito politicamente dopo la condanna.
Assolutamente no. Non essendo un vero leader e un vero politico, Berlusconi non finirà un bel niente. Sono vent'anni che ci scalda le ossa, ha fatto di tutto e sta ancora lì. Un politico vero sarebbe finito al primo scandalo, sarebbe bastata la lettera della moglie ai giornali: "Mio marito frequenta minorenni, è un malato!", per concludere all'istante la carriera politica. Lui no, perché è il padrone con la borsa dei soldi, lui paga, promette poltrone di prestigio ed i seguaci lo sostengono, le televisioni ed i giornali di proprietà battagliano per bombardare gli elettori con la più potente propaganda politica che non ha mai avuto un uomo solo in Italia dai tempi di Mussolini. Ed eccolo lì.
conclusioni
Berlusconi, dentro o fuori il Parlamento continuerà a "fare" politica, dettando gli ordini alla proprietà privata, erroneamente chiamata partito; continuerà a prendere lo stesso tanti voti perché le sue televisioni e i suoi mezzi di informazione lo tengono sempre "in vita", non ha l'oblio come un Fini qualsiasi. Solo quando la mente incomincerà a sbarellare, per l'età o altro, allora i suoi tanto "fedeli" seguaci lo abbandoneranno ed il partito-azienda si scioglierà "come neve al sole".
E solo allora si potrà mettere seriamente mano ad una legge sul conflitto di interessi, affinché mai più in Italia una abnormità simile possa ripetersi.
Mah!
mercoledì, agosto 21
zarathustra
Lo scorrere placido del fiume non rasserenava l'animo di Zoroà. Il sole stava compiendo il suo giro, anche esso, la luce folgorante, umilmente serviva la Terra, la sede dell'uomo, la creatura di Dio "Se siamo così importanti perché la morte ci annulla? Che senso ha essere al centro dell'Universo, unici e assoluti, per poi destinare il nostro corpo ai vermi?" Zoroà sentiva che qualcosa di sbagliato dominava le idee degli uomini.
cont.
cont.
lunedì, agosto 5
Il martire per la libertà (de 'sto ca')
E basta! Scontasse la sua ridicola pena, c'è gente che è andata in galera per molto meno. Non frignasse e non si appellasse ogni momento al popolo italiano che ha problemi ben più gravi che preoccuparsi delle faccende private di un multimiliardario. Un vero e proprio stalking ai danni degli italiani, prodotto attraverso tutti i mezzi di informazione in suo possesso: "È in pericolo la democrazia in Italia. È in pericolo la libertà degli Italiani".Da mane a sera (a notte col tgcom), l' unica cosa in pericolo per gli Italiani sono le palle che gliele sta fracassando. Non è certo l'unico miliardario ad essere condannato per frode fiscale! Pensasse a quelli che non hanno i soldi manco per sfamare i propri cari. Che diamine! Un po' di dignità, manco fosse un padre che ha subito il lutto dei figli piccoli. Dalla sua posizione di privilegiato, dovrebbe scontare solo un anno ai domiciliari, e non è detto che lo faccia tutto, starà in una delle sue dimore eccellenti, un anno a villa Certosa con tutto il seguito delle olgettine. Un anno senza fare un cazzo, solo scopate dal tramonto all'alba, a pranzo e a cena... E questa sarebbe una condanna? Ma vaff.
Alla luce di ciò, avrebbe un senso la scritta dei manifestanti: "E ora condannateci tutti".
Alla luce di ciò, avrebbe un senso la scritta dei manifestanti: "E ora condannateci tutti".
mercoledì, luglio 31
titolo memorabile del tgcom
Il libero voto espresso da 10 milioni di italiani nelle mani di cinque giudici
che sta a significare?
che uno che ha avuto 10 milioni di voti non può subire processi che non risultino di assoluzione?
Hitler ebbe una valanga di voti alle elezioni, Hitler era uno psicopatico violento.
Il pdl è un partito o è un uomo da 10 milioni di voti?
Anche Totò Riina, se si fosse presentato alle elezioni avrebbe fatto la sua porca figura; mettere avanti il margine di voti presi alle elezioni non significa dimostrare la propria innocenza. Non esiste il teorema: "chiunque prende 10 milioni alle elezioni, è una persona onesta". Non è consequenziale.
Allora chi sono questi 10 milioni di elettori? la maggior parte è direttamente o indirettamente relazionata alle sue imprese politico-economiche. una parte per lo stesso motivo per cui negli anni venti e trenta gli Italiani diedero il consenso a Mussolini, IGNORANZA.
Il resto lo ha fatto il PD.
sabato, luglio 6
Elardithe
Un viaggio sarebbe sufficiente per rimuovere i cattivi pensieri? Sarebbe giusto rimuoverli o vivere nel dubbio, e nel dubbio del rimorso sino al resto della vita, con la speranza che il tempo attutisca il dolore?
Un viaggio quanto lontano? Dall'altra parte dell'oceano in un nuovo mondo per distrarre il dispiacere?
Drogarsi di novità, di idiomi, di rischi per tenere impegnata la mente, forse... forse...
Saltare gli ostacoli sapendo che ognuno può essere l'ultimo, dare la vita al mondo e vivere intensamente mille anni in uno. Andrò dove la memoria non mi potrà raggiungere.
giovedì, luglio 4
Il buio
Aveva scoperto che per mettere subito a fuoco nell'oscurità, doveva puntare gli occhi nell'intorno del fuoco, così sarebbe entrata tutta la luce possibile e rischiarato la notte.
martedì, giugno 25
E così...
...mi ha lasciato la persona che più
di ogni altra mi ha voluto bene al mondo, ed io altrettanto, anche se non sempre sono stato capace di esternargli il mio amore, ma so che lui lo sapeva.
Ciao p.à
di ogni altra mi ha voluto bene al mondo, ed io altrettanto, anche se non sempre sono stato capace di esternargli il mio amore, ma so che lui lo sapeva.
Ciao p.à
giovedì, giugno 20
egtrer
Non termi mai nul. Un perenne incompl. Amicizie, sentimenti, lavo, ricerche, vite, conoscenze, probl, vita, malat e morte. Tutto sospes in un limb prigioni del tempo.
mercoledì, giugno 19
Un cartellino rosso
I componenti del pdl usano la terminologia calcistica in politica, per facilitare l' immedesimazione dei tifosi del Milan di Berlusconi in elettori di Berlusconi.
In caso di interdizione di Silvio Berlusconi dai pubblici uffici i parlamentari del Pdl potrebbero dimettersi in blocco.
Gasparri: "... è impensabile che il Pdl possa assistere inerte al tentativo di una sua espulsione dalla vita democratica del Paese. Qualora ci fosse un epilogo negativo e, per noi di inaccettabile valore politico, avremmo tutto il diritto di assumere iniziative come, in ipotesi, le dimissioni di tutti i parlamentari Pdl. Se non c'è praticabilità e la squadra esce dal campo, gli arbitri e i giudici devono considerare se la partita può andare avanti o meno."
Gasparri parla di praticabilità del campo, che non ha relazione equiparabile. Piuttosto, l'espulsione di Berlusconi avviene tramite cartellino rosso e i giocatori devono accettare le decisioni dell'arbitro. L'abbandono del campo da parte dei 10 giocatori comporta la squalifica del campo di casa e molti punti di penalizzazione, oltre che la vittoria a tavolino della squadra avversaria.
Che poi i deputati del pdl si dimettano in toto è una ipotesi che appartiene alla fantasia del mondo delle fate.
È anche vero che come i deputati del pdl hanno il diritto di difendere la loro fonte di sostentamento privata, ogni elettore e cittadino italiano ha il diritto, se non il dovere, di manifestare, secondo i limiti dettati dalla Costituzione il proprio assoluto dissenso nei confronti di questa variabile impazzita nella vita democratica del paese.
In caso di interdizione di Silvio Berlusconi dai pubblici uffici i parlamentari del Pdl potrebbero dimettersi in blocco.
Gasparri: "... è impensabile che il Pdl possa assistere inerte al tentativo di una sua espulsione dalla vita democratica del Paese. Qualora ci fosse un epilogo negativo e, per noi di inaccettabile valore politico, avremmo tutto il diritto di assumere iniziative come, in ipotesi, le dimissioni di tutti i parlamentari Pdl. Se non c'è praticabilità e la squadra esce dal campo, gli arbitri e i giudici devono considerare se la partita può andare avanti o meno."
Gasparri parla di praticabilità del campo, che non ha relazione equiparabile. Piuttosto, l'espulsione di Berlusconi avviene tramite cartellino rosso e i giocatori devono accettare le decisioni dell'arbitro. L'abbandono del campo da parte dei 10 giocatori comporta la squalifica del campo di casa e molti punti di penalizzazione, oltre che la vittoria a tavolino della squadra avversaria.
Che poi i deputati del pdl si dimettano in toto è una ipotesi che appartiene alla fantasia del mondo delle fate.
È anche vero che come i deputati del pdl hanno il diritto di difendere la loro fonte di sostentamento privata, ogni elettore e cittadino italiano ha il diritto, se non il dovere, di manifestare, secondo i limiti dettati dalla Costituzione il proprio assoluto dissenso nei confronti di questa variabile impazzita nella vita democratica del paese.
domenica, giugno 9
Il presente storico dell' Italia
Il presente storico dell' Italia
Sapete come si legge la storia? I contorni quando si guardano da lontano diventano più chiari. Per leggere la storia presente, che è ancora presente, si deve fare un po' di metastoria, perchè la storia, stranamente, ha un disegno preciso, l'ordine delle cose, un puzzle che si comprende al termine. Ed è facile, in fondo verificare questo termine, prima ancora che sia giunto al suo termine relativo. La storia dell'uomo è come la Natura, all'inizio sembra il caos, poi tutto giunge ad un equilibrio, quello naturale, e siccome l'uomo è, nonostante tutto, figlio della Natura, segue lo stesso percorso.
Si parte da Craxi, con la prima sfiducia del popolo italiano nei confronti della politica, ma soprattutto dei partiti. Avvento di Berlusconi, il cosiddetto uomo forte. In altri tempi costui, cavalcando l'onda del malcontento, con la dovuta educazione del popolo italiano avrebbe restaurato una dittatura. Ma questa Italia, o meglio sarebbe dire questa Costituzione ha la memoria storica, perché gli Italiani da Mussolini non sono cambiati neanche di una virgola, e se non ci fosse stata la Costituzione a farci da garante della democrazia, Berlusconi avrebbe già da tempo usurpato tutti i poteri dello Stato.
Ciò non è successo, ma la sua presenza ha deviato il corso degli eventi, in parte. Dopo la seconda grande sfiducia degli Italiani, alle elezioni del 2013, senza alcuna coalizione di maggioranza sufficiente a garantire una governabilità, i 2 partiti in opposizione tra loro, che si erano scambiati il potere nell'arco del vent'anni, per non crollare e scomparire dalla scena parlamentare, si allearono e diedero inizio ad una sorta di dittatura partitica, mai accaduto nella storia d'Italia. Nascosti dietro una apparente democrazia, senza alcuna volontà degli elettori, il PD e il PDL, il partito personale di Berlusconi, che pura aveva perso le elezioni, si spartirono i posti di potere e segnarono una tregua pacifica, camuffata come necessaria per la crisi economica che aveva colpito l'Occidente ed alcuni paesi in particolare, come l'Italia. Questa dittatura partitica durò diversi anni; continuarono a comandare indisturbati, senza mutare per altro alcuna legge, che li avrebbe resi più deboli, ma anzi, rinforzarono al meglio alcuni punti istituzionali, per dominare il più a lungo la scena politica. A Berlusconi fu assicurata ogni immunità per salvarsi dai numerosi processi nei quali era incappato per la sua naturale propensione a muoversi sul filo dell'illegalità. In cambio egli appoggiò questo governo, che era anche il suo, permettendosi così di allungare ulteriormente la sua vita politica, senza il consenso della maggioranza degli Italiani. Quando la società civile si rese conto che questi due partiti non avevano alcuna intenzione di tornare al voto, allora si ebbero delle sommosse popolari nelle principali città. Berlusconi cambiò di nuovo atteggiamento, illudendosi di rappresentare questo malcontento. Mentre il suo elettorato imbonito giornalmente e continuativamente dalle reti private, senza controparte autorevolmente critica, continuava ad essergli fedele, la gran massa della popolazione la pensava in maniera diversa; erano quelli che scendevano in piazza per un ideale di democrazia ed uguaglianza. La terza sfiducia del popolo italiano fu cruenta, senza alcuna spalla rappresentabile di una opposizione parlamentare, che di fatto non esisteva più, perché i partiti più rappresentativi del parlamento si erano spartiti il potere. C'era un solo modo per superare la grave crisi civile, cancellare definitivamente la nomenclatura di questi partiti di potere, PD e PDL; quest'ultimo poteva concludersi con la fine politica del suo proprietario, ma il PD doveva rinnovarsi dall'interno e, in modo rivoluzionario, eliminare quelli che avevano permesso questa infausta alleanza, i Lettiani, non per caso guidati dal nipote del più influente consigliere di Berlusconi.
Sapete come si legge la storia? I contorni quando si guardano da lontano diventano più chiari. Per leggere la storia presente, che è ancora presente, si deve fare un po' di metastoria, perchè la storia, stranamente, ha un disegno preciso, l'ordine delle cose, un puzzle che si comprende al termine. Ed è facile, in fondo verificare questo termine, prima ancora che sia giunto al suo termine relativo. La storia dell'uomo è come la Natura, all'inizio sembra il caos, poi tutto giunge ad un equilibrio, quello naturale, e siccome l'uomo è, nonostante tutto, figlio della Natura, segue lo stesso percorso.
Si parte da Craxi, con la prima sfiducia del popolo italiano nei confronti della politica, ma soprattutto dei partiti. Avvento di Berlusconi, il cosiddetto uomo forte. In altri tempi costui, cavalcando l'onda del malcontento, con la dovuta educazione del popolo italiano avrebbe restaurato una dittatura. Ma questa Italia, o meglio sarebbe dire questa Costituzione ha la memoria storica, perché gli Italiani da Mussolini non sono cambiati neanche di una virgola, e se non ci fosse stata la Costituzione a farci da garante della democrazia, Berlusconi avrebbe già da tempo usurpato tutti i poteri dello Stato.
Ciò non è successo, ma la sua presenza ha deviato il corso degli eventi, in parte. Dopo la seconda grande sfiducia degli Italiani, alle elezioni del 2013, senza alcuna coalizione di maggioranza sufficiente a garantire una governabilità, i 2 partiti in opposizione tra loro, che si erano scambiati il potere nell'arco del vent'anni, per non crollare e scomparire dalla scena parlamentare, si allearono e diedero inizio ad una sorta di dittatura partitica, mai accaduto nella storia d'Italia. Nascosti dietro una apparente democrazia, senza alcuna volontà degli elettori, il PD e il PDL, il partito personale di Berlusconi, che pura aveva perso le elezioni, si spartirono i posti di potere e segnarono una tregua pacifica, camuffata come necessaria per la crisi economica che aveva colpito l'Occidente ed alcuni paesi in particolare, come l'Italia. Questa dittatura partitica durò diversi anni; continuarono a comandare indisturbati, senza mutare per altro alcuna legge, che li avrebbe resi più deboli, ma anzi, rinforzarono al meglio alcuni punti istituzionali, per dominare il più a lungo la scena politica. A Berlusconi fu assicurata ogni immunità per salvarsi dai numerosi processi nei quali era incappato per la sua naturale propensione a muoversi sul filo dell'illegalità. In cambio egli appoggiò questo governo, che era anche il suo, permettendosi così di allungare ulteriormente la sua vita politica, senza il consenso della maggioranza degli Italiani. Quando la società civile si rese conto che questi due partiti non avevano alcuna intenzione di tornare al voto, allora si ebbero delle sommosse popolari nelle principali città. Berlusconi cambiò di nuovo atteggiamento, illudendosi di rappresentare questo malcontento. Mentre il suo elettorato imbonito giornalmente e continuativamente dalle reti private, senza controparte autorevolmente critica, continuava ad essergli fedele, la gran massa della popolazione la pensava in maniera diversa; erano quelli che scendevano in piazza per un ideale di democrazia ed uguaglianza. La terza sfiducia del popolo italiano fu cruenta, senza alcuna spalla rappresentabile di una opposizione parlamentare, che di fatto non esisteva più, perché i partiti più rappresentativi del parlamento si erano spartiti il potere. C'era un solo modo per superare la grave crisi civile, cancellare definitivamente la nomenclatura di questi partiti di potere, PD e PDL; quest'ultimo poteva concludersi con la fine politica del suo proprietario, ma il PD doveva rinnovarsi dall'interno e, in modo rivoluzionario, eliminare quelli che avevano permesso questa infausta alleanza, i Lettiani, non per caso guidati dal nipote del più influente consigliere di Berlusconi.
sabato, giugno 8
Berlusconi l'ineleggibile
Quello che è palese a tutti ma nessuno dice, solo perché il potere del denaro è più forte della verità.
L'ex ex premier, venne definito dalla moglie, "una persona malata" che va curata, non assecondata come invece continua a fare la sua corte. Nel cosiddetto processo Ruby, le dichiarazioni "spontanee" sono spudoratamente preparate dagli avvocati di Berlusconi, non lo si può verificare con testimonianze ma è ovvio, come è ovvia quella convocazione nella quale gli avvocati dettarono le linee della difesa a tutti i testimoni, inclusa la parte offesa. Ruby legge davanti il tribunale di Milano, un temino scritto da Ghedini e company, la Minetti, forse se lo scrive da sè e poi lo fa vagliare al team berlusca, è vero ma non ci credo. Così come l'intervista farsa all'impiegato Mediaset, Signorini, la costruzione della realtà. La programmazione delle tv private del signor Berlusconi sono sempre più spudoratamente politiche. È una propaganda politica 24 ore su 24, uno scandalo per il quale nessuno trova da ridire. la mattina una striscia con Brachini, a mezzogiorno una striscia di finta informazione, alle 20,30 una striscia di Del Debbio, con la "Quinta colonna infame", il pomeriggio Barbara D'Urso e la sua oretta quotidiana di sberleffo al Movimento 5 stelle. senza contare, naturalmente tutti i tg di tutte e tre le tv mediaset infarcite dal tccom, che è una specie di cortometraggio dentro la pubblicità. Il risultato è che un bombardamento di impudica propaganda politica continua, diretta o subdola, da parte di un solo soggetto politico, utilizzando i media di proprietà, è una violazione totale alla concorrenza leale e democratica. Il signor Silvio Berluconi usurpa da vent'anni il parlamento italiano senza averne diritto. I voti acquisiti, che i componenti di questo gruppo privatistico, sbandierano ogni volta che si richiama l'ineleggibilità del proprietario, sono una falsa ragione. Silvio Berlusconi non è un soggetto politico, non lo può essere. Anche Hitler e Mussolini entrarono in parlamento attraverso l'istituto del voto, una campagna elettorale violenta e invasiva rintontì la popolazione. Berlusconi ottiene lo stesso con altri mezzi, per certi aspetti anche più efficaci e falsificabili; non può essere un soggetto politico perché ha un interesse economico che contrasta con la uguaglianza politica di tutto il popolo italiano.
In altre nazioni democratiche un soggetto come Berlusconi sarebbe già dovuto scomparire politicamente, invece lui resiste ed è ritornato sulla cresta, anche dopo vent'anni di inefficaci governi, non considerando le leggi personali, perché conquista grazie alle sue tv ed ai suoi stipendiati giornalisti e dipendenti della sfera Fininvest. I 10 milioni di voti sono la prova che basta avere un dominio dei media per conquistare il potere anche vendendo aria. Come ha detto la Biancofiore, "il nostro partito è così forte che anche se si candidasse una capra sarebbe eletta".
L'ex ex premier, venne definito dalla moglie, "una persona malata" che va curata, non assecondata come invece continua a fare la sua corte. Nel cosiddetto processo Ruby, le dichiarazioni "spontanee" sono spudoratamente preparate dagli avvocati di Berlusconi, non lo si può verificare con testimonianze ma è ovvio, come è ovvia quella convocazione nella quale gli avvocati dettarono le linee della difesa a tutti i testimoni, inclusa la parte offesa. Ruby legge davanti il tribunale di Milano, un temino scritto da Ghedini e company, la Minetti, forse se lo scrive da sè e poi lo fa vagliare al team berlusca, è vero ma non ci credo. Così come l'intervista farsa all'impiegato Mediaset, Signorini, la costruzione della realtà. La programmazione delle tv private del signor Berlusconi sono sempre più spudoratamente politiche. È una propaganda politica 24 ore su 24, uno scandalo per il quale nessuno trova da ridire. la mattina una striscia con Brachini, a mezzogiorno una striscia di finta informazione, alle 20,30 una striscia di Del Debbio, con la "Quinta colonna infame", il pomeriggio Barbara D'Urso e la sua oretta quotidiana di sberleffo al Movimento 5 stelle. senza contare, naturalmente tutti i tg di tutte e tre le tv mediaset infarcite dal tccom, che è una specie di cortometraggio dentro la pubblicità. Il risultato è che un bombardamento di impudica propaganda politica continua, diretta o subdola, da parte di un solo soggetto politico, utilizzando i media di proprietà, è una violazione totale alla concorrenza leale e democratica. Il signor Silvio Berluconi usurpa da vent'anni il parlamento italiano senza averne diritto. I voti acquisiti, che i componenti di questo gruppo privatistico, sbandierano ogni volta che si richiama l'ineleggibilità del proprietario, sono una falsa ragione. Silvio Berlusconi non è un soggetto politico, non lo può essere. Anche Hitler e Mussolini entrarono in parlamento attraverso l'istituto del voto, una campagna elettorale violenta e invasiva rintontì la popolazione. Berlusconi ottiene lo stesso con altri mezzi, per certi aspetti anche più efficaci e falsificabili; non può essere un soggetto politico perché ha un interesse economico che contrasta con la uguaglianza politica di tutto il popolo italiano.
In altre nazioni democratiche un soggetto come Berlusconi sarebbe già dovuto scomparire politicamente, invece lui resiste ed è ritornato sulla cresta, anche dopo vent'anni di inefficaci governi, non considerando le leggi personali, perché conquista grazie alle sue tv ed ai suoi stipendiati giornalisti e dipendenti della sfera Fininvest. I 10 milioni di voti sono la prova che basta avere un dominio dei media per conquistare il potere anche vendendo aria. Come ha detto la Biancofiore, "il nostro partito è così forte che anche se si candidasse una capra sarebbe eletta".
domenica, giugno 2
L' esercito di Superciuk
Ti si apre il cuore nel constatare che in Italia c'è gente che ha un cuore grande. Una iniziativa lodevole per proteggere e salvare un povero uomo indifeso, un tale signore Silvio Berlusconi, persona morigerata, un brav'uomo perseguitato da giudici politicizzati solo perché ha osato opporsi al Comunismo ateo, che voleva impossessarsi del potere in Italia e mettere a repentaglio il lavoro di questo pover'uomo, sudato in tanti anni, per raggranellare qualche misero miliardo d'euro, anche grazie all' amicizia di un altro grande uomo della politica italiana; l'unico degno di avere una donazione dallo Stato, l'etere per le frequenze televisive nazionali esentasse. C'è gente in Italia che sottoscrive questa petizione per difendere quest'uomo, il più potente, il più ricco, il più protetto italiano d'Italia... ne ha proprio bisogno. È veramente un paese fantastico, perché ci vuole più coraggio a formare un esercito per la salvezza di un satollo ottuagenario miliardario d'occidente che formarne uno per la salvezza dei bambini che vengono falcidiati nel Terzo Mondo dalla la fame, l'aids e le guerre.
Graziesilvio di esistere e averci fatto scoprire che c'è una Italia anche così....
però per poter far parte di questa starordinaria élite dell'esercito della libertà si deve superare un arduo scoglio, si deve motivare alla domanda: "Perché ami Silvio? "
Per facilitare il compito offro dei suggerimenti.
Amo Silvio perché
sostiene 40 prostitute che senza di lui finirebbero su un marciapiede.
perché sono in un cura dallo psichiatra.
perché ha lo stesso carisma di Totò Riina.
perché sono un evasore totale e attendo il condono.
perché non voglio pagare l'imu, per il resto me ne fotto.
perché è mio padre.
perché è bello.
perché sono masochista.
perché sono un azionista del Milan.
perché l'amore vince sempre sull'odio...
perché... cazzo ma non è il primo di aprile?
perché sono stato vent'anni sequestrato dagli ufo.
perché sono del PD.
perché lo ritengo più bravo di Lino Banfi.
perché è una persona educata.
perchè non getta le cartacce per strada come fanno i poveri (ndr Suprerciuk).
perché possoandiler nas
perché sono un estimatore delle sue barzellette.
perché è un cattolico.
perché è il più grande attore comico dopo Lino Banfi.
perchè deve ancora finire il processo Ruby.
perché mi ha regalato una casa sulla Cassia per qualche scopata.
perché ho nostalgia della rivista d'avanspettacolo.
perché amo il burlesque.
perché sono un cultore del cinema trash.
perché mi fa ridere (ndr Chi ha incastrato...)
perché sono un siciliano che soffre il mal di mare
perchè credo nel suo shock economico e nel mio elettroshock.
perchè mi piace il circo.
perché sento le voci.
perchè sono masochista.
perché è un puttaniere " prestato alla politica" .
perché stimavo Gheddaf.
perché prima ho scritto una supercazzola.
perché mi passa 2000 euro al mese.
perché mi ha dato 4.5 milioni solo per dire che racconto balle.
perchè una risata ci sotterrerà tutti.
perché desidero vedere gli italiani dove vogliono arrivare.
perché mi ha fatto onorevole senza che sappia fare una sega (quelle sì, a lui).
perché sono un fiancheggiatore della mafia e attendo la legge Nitto Palma.
perché è un mio cliente.
perché me lo ha detto la madre badessa per non pagare l'imu.
perché ce lo "temono" (ndr s. b.) in tutto il mondo.
perché è malato e deve essere curato (ndr Veronica Lario)
perché un rappresentante
perché è un amo che non ho ancora provato con il verme.
perché i comunisti si mangiano i bambini.
perché è onesto quanto è vero che esistono i folletti del bosco.
perché credo nelle fatine.
perché è un grande statista come Mussolini ed Hitler.
perchè sono un coglione...
Graziesilvio di esistere e averci fatto scoprire che c'è una Italia anche così....
però per poter far parte di questa starordinaria élite dell'esercito della libertà si deve superare un arduo scoglio, si deve motivare alla domanda: "Perché ami Silvio? "
Per facilitare il compito offro dei suggerimenti.
Amo Silvio perché
sostiene 40 prostitute che senza di lui finirebbero su un marciapiede.
perché sono in un cura dallo psichiatra.
perché ha lo stesso carisma di Totò Riina.
perché sono un evasore totale e attendo il condono.
perché non voglio pagare l'imu, per il resto me ne fotto.
perché è mio padre.
perché è bello.
perché sono masochista.
perché sono un azionista del Milan.
perché l'amore vince sempre sull'odio...
perché... cazzo ma non è il primo di aprile?
perché sono stato vent'anni sequestrato dagli ufo.
perché sono del PD.
perché lo ritengo più bravo di Lino Banfi.
perché è una persona educata.
perchè non getta le cartacce per strada come fanno i poveri (ndr Suprerciuk).
perché possoandiler nas
perché sono un estimatore delle sue barzellette.
perché è un cattolico.
perché è il più grande attore comico dopo Lino Banfi.
perchè deve ancora finire il processo Ruby.
perché mi ha regalato una casa sulla Cassia per qualche scopata.
perché ho nostalgia della rivista d'avanspettacolo.
perché amo il burlesque.
perché sono un cultore del cinema trash.
perché mi fa ridere (ndr Chi ha incastrato...)
perché sono un siciliano che soffre il mal di mare
perchè credo nel suo shock economico e nel mio elettroshock.
perchè mi piace il circo.
perché sento le voci.
perchè sono masochista.
perché è un puttaniere " prestato alla politica" .
perché stimavo Gheddaf.
perché prima ho scritto una supercazzola.
perché mi passa 2000 euro al mese.
perché mi ha dato 4.5 milioni solo per dire che racconto balle.
perchè una risata ci sotterrerà tutti.
perché desidero vedere gli italiani dove vogliono arrivare.
perché mi ha fatto onorevole senza che sappia fare una sega (quelle sì, a lui).
perché sono un fiancheggiatore della mafia e attendo la legge Nitto Palma.
perché è un mio cliente.
perché me lo ha detto la madre badessa per non pagare l'imu.
perché ce lo "temono" (ndr s. b.) in tutto il mondo.
perché è malato e deve essere curato (ndr Veronica Lario)
perché un rappresentante
perché è un amo che non ho ancora provato con il verme.
perché i comunisti si mangiano i bambini.
perché è onesto quanto è vero che esistono i folletti del bosco.
perché credo nelle fatine.
perché è un grande statista come Mussolini ed Hitler.
perchè sono un coglione...
martedì, maggio 28
mercoledì, maggio 22
temporale
L'odore della terra del sottobosco, dopo la pioggia, filtrata dal vento crudo del nord, ricorda la bava delle lumache, o sono le lumache ad odorare di terra?
Può, la natura tutta, accumulare gli umori di una intera stagione in un solo respiro, per sparare nello spazio i pollini della la nuova stagione? Eccola la pioggia, sette ore per scendere da Roma, rallentata dall'impatto con scirocco. Uno scontro tonante, scintille potenti che accendono il paesaggio come una camera vista giorno.
Può, la natura tutta, accumulare gli umori di una intera stagione in un solo respiro, per sparare nello spazio i pollini della la nuova stagione? Eccola la pioggia, sette ore per scendere da Roma, rallentata dall'impatto con scirocco. Uno scontro tonante, scintille potenti che accendono il paesaggio come una camera vista giorno.
venerdì, maggio 17
Racconti brevi
Nel cuore della notte Steven fu destato dal pianto di un neonato, dall'altra parte del muro, e dai presumibili genitori che tra un battibecco e una cantilena cercavano di acquietarlo. Girò la testa dall'altro lato, sotto il cuscino.
Il giorno dopo, masticando un panino, seduto nella sua postazione di agente immobiliare, si bloccò pensieroso, c'era qualcosa che gli sfuggiva.
" Beh?"
"No, niente, questa notte un neonato mi ha tenuto sveglio..."
"Fai il baby sitter?"
Ma no, era dall'altra parte, non so... strano.
Strano cosa?
Dall'altra parte non c'è nulla, è la parete di confine.
E sarà venuto dal piano di sotto.
Ah sì, dal piano di sotto... forse è stato occupato ieri, non me ne sono accorto. Era vuoto.
E sì, altrimenti già lo avevamo preso in consegna, eh eh.
Eppure i proprietari, dopo la morte dei nonni, lo volevano tenere sfitto, per loro comodità. Glielo avevo detto, mi avevano promesso di contattarmi, boh!
cont.
Il giorno dopo, masticando un panino, seduto nella sua postazione di agente immobiliare, si bloccò pensieroso, c'era qualcosa che gli sfuggiva.
" Beh?"
"No, niente, questa notte un neonato mi ha tenuto sveglio..."
"Fai il baby sitter?"
Ma no, era dall'altra parte, non so... strano.
Strano cosa?
Dall'altra parte non c'è nulla, è la parete di confine.
E sarà venuto dal piano di sotto.
Ah sì, dal piano di sotto... forse è stato occupato ieri, non me ne sono accorto. Era vuoto.
E sì, altrimenti già lo avevamo preso in consegna, eh eh.
Eppure i proprietari, dopo la morte dei nonni, lo volevano tenere sfitto, per loro comodità. Glielo avevo detto, mi avevano promesso di contattarmi, boh!
cont.
sabato, maggio 4
Piazza della Chiesa Nuova
Giochino.
Dove si trova la pianta di fico?
risposta... e no, sforzate ancora un po' il cervello...
fatto? il centro esatto della foto... ammazza che sottigliezza...
Dove si trova la pianta di fico?
risposta... e no, sforzate ancora un po' il cervello...
fatto? il centro esatto della foto... ammazza che sottigliezza...
venerdì, maggio 3
Banda Kock Letteratura dall'inferno
Dalla sede della polizia delle SS in via Tasso, la scritta incisa sul muro di un'angusta cella, di Arrigo Paladini, una lettera di commiato ai suoi cari e "a tutti gli Italiani l'esempio", prima di andare a morte per non venir meno agli ideali di libertà, in difesa della Patria.
La poesiola che segue invece è frutto della mente di una segretaria, Marcella, della rinomata macelleria fascista della banda Kock ("qualcosa di buono il fascismo l'ha fatto", silvioberlusconi dixit) che aveva luogo nella famigerata pensione Jaccarino, in via Romagna n° 38. Elenca tutti i componenti della squadra di aguzzini, con esaltato entusiasmo. Il fascismo portò l'oblio in molte anime e fece uscire la bestialità nuda e cruda dei volenterosi carnefici di MUSSOLINI.
Tutti quei che a Roma stanno,
per la Patria con gran danno,
a tramare contro il Duce
che il fascismo ognor conduce,
han da far con una banda
PIETRO KOCK la comanda.
Ei prepara astuto un piano,
e gli dà TELA una mano.
Della cosa è interessato
pure TRINCA l'avvocato.-Quando alfin lor cade in mano,-comunista o partigiano,-mentre vien interrogato-l'infelice disgraziato,-gli fa far la piroletta-di CECCHINO la doppietta.-Contro un pugno di MASE'-più rimedio alcun non v'è.-Ma non scherza perbaccone,-pure GIORGIO il gagarone!-Mentre il prode ZACCAGNINI-segna sopra i quadernini-tutta quanta la benzina-consumata la mattina,-e di FRANCO per amore-sente struggere il suo cuore.-Dalla stanza accanto s'ode-l'infelice quanto gode;-se s'ostina a non parlare-ed a nulla rivelare-farà uscire fuor dai gangheri-cosa strana, anche ZANGHERI.-Ma che sono questi strilli?-Qui ci sta di mezzo BRILLI?-O son state le manone-che han picchiato di PALLONE?-Corri, dai una mano NUCCI!-Oppur penso sia CABRUCCI,-che abbia steso in terra uno-per secondi quarant'uno?-Chi non sta certo a guardare-è poi MARSAN, a quanto pare:-Pur essendo piccolino-sa tirare per benino.-Ed intanto il comunista,-mentre in viso si rattrista,-ed intanto il partigiano-mentre mordesi la mano,-dice quel che deve dire;-dovea pur così finire.-Dalla gioia il buon SANTINI-che è il re dei ballerini,-salta e grida a tutto spiano-'ce li abbiamo infine in mano!'
mercoledì, maggio 1
Il partito dei martiri della libertà
Ieri sono stato al museo storico della Liberazione, in via Tasso, la sede della polizia tedesca.
Scorrendo le righe scritte lasciate dai prigionieri sui muri delle celle, ho pensato per qualche secondo, solo qualche secondo, che quegli eroici martiri, immolatisi in nome della LIBERTA' non avrebbero mai potuto lontanamente immaginare che 70 anni dopo, un canuto esponente politico, il quale si fregia della parola libertà nella sua pubblica referenza, avrebbe ancora usato parole di apprezzamento per Mussolini e il PNF, "qualcosa di buono il fascismo l'ha fatto".
Non ho mai considerato il PdL un partito politico di centro-destra, nè tantomeno un partito, nè tantomeno politico; per me il pdl è una proprietà privata a scopo di lucro, con un unico proprietario. Ogni singolo membro di questa associazione privata deve dar conto del proprio operato al padrone, il quale paga con i soldi pubblici i dipendenti. In cambio della loro fedeltà, essi ottengono potere, denaro e, grazie ai posti di prestigio cui vengono assegnati a turnazione di governo, gestiscono nel migliore dei modi i loro affari personali.
Berlusconi in questi venti anni di occupazione delle cose pubbliche, ha distrutto la destra italiana, sbriciolata, ed ora indirettamente si accinge a distruggere la sinistra. Enrico Letta è l'artefice di questa sconfitta; entrare in trattativa con un signore che è interessato solo agli interessi personali, ha voluto dire, consegnare l'Italia ad un soggetto privato, renderela meno libera. Che poi si dica quanto è giovane questo governo, quanto sia donna, è un'altra mera finzione; i ministri che siano giovani o donne del pdl, non contano nulla, perché il loro cervello giovane e anche donna è in subappalto ad un cervello vecchio, vecchissimo, nel pensiero prima che fisicamente; non esistono dei ministri del pdl, esiste solo Berlusconi, che pone suoi impiegati, a posti dirigenziali, per gestire la res berlusconiana. Alfano, Lorenzin o Di Girolamo e altri contano per uno, uno solo. Questa non è politica.
Si può obiettare che Berlusconi lo hanno voluto gli Italiani. Il GRAVE è che questi Italiani, per i quali i martiri hanno dato la vita, non è che votano Berlusconi perché veramente credono che sia un grande statista che risolva i problemi degli Italiani e quindi non sappiano chi sia realmente, lo votano sapendo benissimo chi è. Lo sanno bene che è colui che "frequenta minorenni", che è colui che corrompe per ottenere, che è colui che sovverte l'ordine delle leggi per dirigere i propri processi ed i propri affari finanziari, che è colui che ha portato in vacca la seconda Repubblica, dopo essere stato nell'ingranaggio della prima, che è colui che vuole distruggere l'equilibrio dei poteri indipendenti dello Stato. Ma lo votano lo stesso, perché... perché non sono meno diversi dai membri di quel "partito", preoccuparsi solo del proprio tornaconto. La maggior parte degli Italiani ha votato Berlusconi, perché costui ha promesso di ridare indietro i soldi dell' imu. La gente vota Berlusconi per soldi come, ripeto, molti per far soldi sono entrati nel pdl, non certo per alti ideali di buona politica, e come potrebbero praticarla, se prima di pensare ad una buona legge devono chiedersi: intaccherà gli interessi privati di Berlusconi? Disegni di legge la cui stesura viene affidata ai legali ed i fiscalisti di Berlusconi. Nessun esponente del pdl si sognerebbe di farla senza questi obbligatori passaggi di controllo, questo è un dato di fatto e nessuno può obiettarlo, del resto è arruolato per difenderli; e chi si riprende dall'orgia di ambizioni e potere, viene licenziato, come un dipendente non più efficiente. La politica è fuori, il conflitto di interessi è abnorme. La politica vera, la sinistra e la destra vera ( o quel che restava prima dell'abbraccio mortale) aveva il dovere di risolverlo e non lo ha fatto. La colpa di questa situazione, di essere arrivati a questo insulso e scandaloso governo di responsabilità, ricade su loro. Non è un fatto che mi invento, lo sanno tutti. E nel silenzio si fa scempio dell'Italia.
Scorrendo le righe scritte lasciate dai prigionieri sui muri delle celle, ho pensato per qualche secondo, solo qualche secondo, che quegli eroici martiri, immolatisi in nome della LIBERTA' non avrebbero mai potuto lontanamente immaginare che 70 anni dopo, un canuto esponente politico, il quale si fregia della parola libertà nella sua pubblica referenza, avrebbe ancora usato parole di apprezzamento per Mussolini e il PNF, "qualcosa di buono il fascismo l'ha fatto".
Non ho mai considerato il PdL un partito politico di centro-destra, nè tantomeno un partito, nè tantomeno politico; per me il pdl è una proprietà privata a scopo di lucro, con un unico proprietario. Ogni singolo membro di questa associazione privata deve dar conto del proprio operato al padrone, il quale paga con i soldi pubblici i dipendenti. In cambio della loro fedeltà, essi ottengono potere, denaro e, grazie ai posti di prestigio cui vengono assegnati a turnazione di governo, gestiscono nel migliore dei modi i loro affari personali.
Berlusconi in questi venti anni di occupazione delle cose pubbliche, ha distrutto la destra italiana, sbriciolata, ed ora indirettamente si accinge a distruggere la sinistra. Enrico Letta è l'artefice di questa sconfitta; entrare in trattativa con un signore che è interessato solo agli interessi personali, ha voluto dire, consegnare l'Italia ad un soggetto privato, renderela meno libera. Che poi si dica quanto è giovane questo governo, quanto sia donna, è un'altra mera finzione; i ministri che siano giovani o donne del pdl, non contano nulla, perché il loro cervello giovane e anche donna è in subappalto ad un cervello vecchio, vecchissimo, nel pensiero prima che fisicamente; non esistono dei ministri del pdl, esiste solo Berlusconi, che pone suoi impiegati, a posti dirigenziali, per gestire la res berlusconiana. Alfano, Lorenzin o Di Girolamo e altri contano per uno, uno solo. Questa non è politica.
Si può obiettare che Berlusconi lo hanno voluto gli Italiani. Il GRAVE è che questi Italiani, per i quali i martiri hanno dato la vita, non è che votano Berlusconi perché veramente credono che sia un grande statista che risolva i problemi degli Italiani e quindi non sappiano chi sia realmente, lo votano sapendo benissimo chi è. Lo sanno bene che è colui che "frequenta minorenni", che è colui che corrompe per ottenere, che è colui che sovverte l'ordine delle leggi per dirigere i propri processi ed i propri affari finanziari, che è colui che ha portato in vacca la seconda Repubblica, dopo essere stato nell'ingranaggio della prima, che è colui che vuole distruggere l'equilibrio dei poteri indipendenti dello Stato. Ma lo votano lo stesso, perché... perché non sono meno diversi dai membri di quel "partito", preoccuparsi solo del proprio tornaconto. La maggior parte degli Italiani ha votato Berlusconi, perché costui ha promesso di ridare indietro i soldi dell' imu. La gente vota Berlusconi per soldi come, ripeto, molti per far soldi sono entrati nel pdl, non certo per alti ideali di buona politica, e come potrebbero praticarla, se prima di pensare ad una buona legge devono chiedersi: intaccherà gli interessi privati di Berlusconi? Disegni di legge la cui stesura viene affidata ai legali ed i fiscalisti di Berlusconi. Nessun esponente del pdl si sognerebbe di farla senza questi obbligatori passaggi di controllo, questo è un dato di fatto e nessuno può obiettarlo, del resto è arruolato per difenderli; e chi si riprende dall'orgia di ambizioni e potere, viene licenziato, come un dipendente non più efficiente. La politica è fuori, il conflitto di interessi è abnorme. La politica vera, la sinistra e la destra vera ( o quel che restava prima dell'abbraccio mortale) aveva il dovere di risolverlo e non lo ha fatto. La colpa di questa situazione, di essere arrivati a questo insulso e scandaloso governo di responsabilità, ricade su loro. Non è un fatto che mi invento, lo sanno tutti. E nel silenzio si fa scempio dell'Italia.
domenica, aprile 28
Farmville 2 estrema
Una farmville "qualsiasi".
5 ovili
5 stie da premio
6 ripari per capre
4 pollai
68 boschetti da 4 alberi ciascuno
5 caldaie
4 contenitori del concime
2 yogurterie
2 arcolai
Quel che si dice coltura e allevamento intensivi. E pensare che la persona titolare di questa fattoria sino all'anno scorso non sapeva neanche l'esistenza di Farmville. Nessun fronzolo, nessun giardinetto romantico, ogni metro quadro pixellato è destinato alla produzione.
Non esiste una fattoria farmville al mondo così esagerata.
(Sarò diventato arido?)
5 ovili
5 stie da premio
6 ripari per capre
4 pollai
68 boschetti da 4 alberi ciascuno
5 caldaie
4 contenitori del concime
2 yogurterie
2 arcolai
Quel che si dice coltura e allevamento intensivi. E pensare che la persona titolare di questa fattoria sino all'anno scorso non sapeva neanche l'esistenza di Farmville. Nessun fronzolo, nessun giardinetto romantico, ogni metro quadro pixellato è destinato alla produzione.
Non esiste una fattoria farmville al mondo così esagerata.
(Sarò diventato arido?)
martedì, marzo 12
The romance
Poi uno magari se lo chiede, il perché un romanzo debba essere scritto per forza a romanzo, organico, senza salti, spurie, richiami all'attualità, a nomi fatti e persone, altrimenti diventa altro, diventa cronaca pensieri racconti e puttanate varie.
Invece no, e chissenefrega, allora... la prima volta che ebbi conoscenza del fumetto TNT, fu da bambino nella spiaggia di Erchie, in una ventosa e ghiacciata giornata di inverno, con un cielo abbagliante. In quei tempi i ragazzini erano divoratori di fumetti dal classico Topolino, a Braccio di Ferro, Soldino, Nonna Abelarda, Provolino, Tira e molla, il diavoletto Geppo... tutto finito a parte il primo. Eppure l'ironia che i soggettisti mettevano in quelle storielle non era destinata semplicemente ad una elementare striscia per imberbi. Ricordo una storiella di Provolino in cui lui si lamenta del suo albero di Natale scarno di decorazioni e non ha soldi per comprarle; dopo una serie di fortuite avventure, viene premiato con scatoloni pieni di palle e festoni di Natale. Addobbato finalmente l'albero, è più triste di prima; il nonno gliene chiede ragione. "Perché adesso l'albero non si vede più!".
Non molto distante dall'ingresso alla galleria, ora chiusa, tramite la quale, con un claustrofobico cammino a schiena bassa, ci si immetteva nella suggestiva spiaggetta dello scoglio, c' era un cumulo di cartacce e spazzatura, resti di un fallito falò di spazzatura. Il vento vorticoso spargeva l'odore acre della cenere; tra i resti bruciati il mio sguardo fu attratto dai vivaci colori di una copertina, un fumetto che non conoscevo, le pagine sciolte svolazzavano in libera uscita. Saltellando sulla ghiaia, rincorrendo il vento riuscii a ricomporre il misterioso giornaletto. Era l'ormai già raro numero 2 di Alan Ford. La permanenza in casa di quello sgangherato fumetto durò per anni, sino al giorno in cui mia madre, a mia insaputo, lo gettò via con le cose inutili e "rotte".
continua
Rigiravo una bilia tra le mani, con il vetro screpolato dagli anni; era stata vicina ad un libro, uno di quei gialli a mattone, di quelli che fanno tante copie di vendita, in cui l'autore infilza una miriade di indizi fuorvianti, per costringere il povero lettore a leggere il "capolavoro" sino all'ultima pagina, all'ultimo rigo dove forse si svela il colpevole; i bravi giallisti neanche lo fanno, rimanendo sul vago: "è stato il cameriere... la contessa aveva una espressione di perfida soddisfazione" . I lettori più in gamba, tra quelli che hanno in casa un caminetto, possono trovarla da loro, la soluzione, nelle fiamme. È una scrittura un po' così, uno scrittore di successo si alza al mattino e come gli gira, pensa e rimugina con gli occhi abbuffati dal sonno perché è andato a letto tardi per scrivere pagine di stronzate che attendono di uscire di casa il giovedì con la differenziata, carta e cartone. Va in bagno a lavarsi i denti e gli cade il dentifricio sul lavandino, che disegna una svirgolata sottile con un goccione finale spiattellato a forma di stella cometa; il cervello da giallista incomincia a tritare elementi; il segno la prova la signora William sputa il rossetto sullo specchio, o è sangue? A colazione decide, è succo di marmellata di visciole, la stessa che sta abboccando con una fetta di pancarrè. Che fantasia, che esaltazione creativa!
E la pallina? Ah la pallina
continua
Invece no, e chissenefrega, allora... la prima volta che ebbi conoscenza del fumetto TNT, fu da bambino nella spiaggia di Erchie, in una ventosa e ghiacciata giornata di inverno, con un cielo abbagliante. In quei tempi i ragazzini erano divoratori di fumetti dal classico Topolino, a Braccio di Ferro, Soldino, Nonna Abelarda, Provolino, Tira e molla, il diavoletto Geppo... tutto finito a parte il primo. Eppure l'ironia che i soggettisti mettevano in quelle storielle non era destinata semplicemente ad una elementare striscia per imberbi. Ricordo una storiella di Provolino in cui lui si lamenta del suo albero di Natale scarno di decorazioni e non ha soldi per comprarle; dopo una serie di fortuite avventure, viene premiato con scatoloni pieni di palle e festoni di Natale. Addobbato finalmente l'albero, è più triste di prima; il nonno gliene chiede ragione. "Perché adesso l'albero non si vede più!".
Non molto distante dall'ingresso alla galleria, ora chiusa, tramite la quale, con un claustrofobico cammino a schiena bassa, ci si immetteva nella suggestiva spiaggetta dello scoglio, c' era un cumulo di cartacce e spazzatura, resti di un fallito falò di spazzatura. Il vento vorticoso spargeva l'odore acre della cenere; tra i resti bruciati il mio sguardo fu attratto dai vivaci colori di una copertina, un fumetto che non conoscevo, le pagine sciolte svolazzavano in libera uscita. Saltellando sulla ghiaia, rincorrendo il vento riuscii a ricomporre il misterioso giornaletto. Era l'ormai già raro numero 2 di Alan Ford. La permanenza in casa di quello sgangherato fumetto durò per anni, sino al giorno in cui mia madre, a mia insaputo, lo gettò via con le cose inutili e "rotte".
continua
Rigiravo una bilia tra le mani, con il vetro screpolato dagli anni; era stata vicina ad un libro, uno di quei gialli a mattone, di quelli che fanno tante copie di vendita, in cui l'autore infilza una miriade di indizi fuorvianti, per costringere il povero lettore a leggere il "capolavoro" sino all'ultima pagina, all'ultimo rigo dove forse si svela il colpevole; i bravi giallisti neanche lo fanno, rimanendo sul vago: "è stato il cameriere... la contessa aveva una espressione di perfida soddisfazione" . I lettori più in gamba, tra quelli che hanno in casa un caminetto, possono trovarla da loro, la soluzione, nelle fiamme. È una scrittura un po' così, uno scrittore di successo si alza al mattino e come gli gira, pensa e rimugina con gli occhi abbuffati dal sonno perché è andato a letto tardi per scrivere pagine di stronzate che attendono di uscire di casa il giovedì con la differenziata, carta e cartone. Va in bagno a lavarsi i denti e gli cade il dentifricio sul lavandino, che disegna una svirgolata sottile con un goccione finale spiattellato a forma di stella cometa; il cervello da giallista incomincia a tritare elementi; il segno la prova la signora William sputa il rossetto sullo specchio, o è sangue? A colazione decide, è succo di marmellata di visciole, la stessa che sta abboccando con una fetta di pancarrè. Che fantasia, che esaltazione creativa!
E la pallina? Ah la pallina
continua
venerdì, febbraio 22
mercoledì, gennaio 30
È la vita
Quando ero piccolo mio padre mi pregava di mangiare. Ora sono io che prego mio padre di mangiare.
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