Oggi il sole non scalda. Un pochino, ogni tanto, quando le nuvole glielo consentono. Come fa una massa immane di idrogeno ed elio a farsi intimidire da sbuffetti microscopici di vapore?
A passo veloce sotto le inferriate della caserma, il sole spicchettava negli occhi come la pellicola fuori giro di un proiettore.
E certo, Trump è il più vicino al popolo. Lui sa cosa significa povertà, perché l'ha vissuta... E quindi uno dei primi interventi è venire incontro ai più disperati, con un muro (che c'è già) al confine con il Messico. Questo è risolvere i problemi!?
Metti due attori, anche bravini, che non sono ballerini e neanche cantanti, vengono shakerati in un la la land e si beccano il record di nomination all'Oscar. Qualcosa non va. I bambini fanno riempire le sale quando c'è un film della Disney, e questo polpettone romantico canoro trainerà tante coppiette in amore ancora fresco, perchè giusto da loro può essere digerito (e dagli amanti di Ballando con le stelle). Da contraltare con i controco... "Damned hopeless".
giovedì, dicembre 29
venerdì, dicembre 16
Ghiacci
La testa annidata tra le braccia sul tavolo, una sonnolenza generata dalla strematante condizione, il freddo grande padrone. Ventotto giorni in quella catapecchia, ultimo avamposto del deserto bianco e tomba di molti. Si reggeva con dei pomodori essiccati dentro scatole di ghiaccio. Non c'era più combustibile, resisteva solo con le pellicce sovrapposte, recuperate dagli ultimi compagni di sventura che lo avevano lasciato. Quando fu spalancata la porta, neanche si mosse.
Brus pensò subito fosse morto; gli spostò leggermente il capo per scoprire di chi fosse quel cadavere.
Un grugnito sordo ad occhi socchiusi, Brus lo riconobbe subito: "Gunter!"
continua...
Brus pensò subito fosse morto; gli spostò leggermente il capo per scoprire di chi fosse quel cadavere.
Un grugnito sordo ad occhi socchiusi, Brus lo riconobbe subito: "Gunter!"
continua...
giovedì, dicembre 15
pubblicità pandoriane
C'è una simpatica pubblicità di un pandoro, girata bene con buona recitazione ma... c'è un soggetto surreale. Un ragazzo deve andare a conoscere i genitori della fidanzata e decide di presentarsi con un pandoro che i supermercati mettono in offerta al prezzo di un biglietto di metro ? Ora, per carità, non si mette in dubbio la genuinità del prodotto, però una figura da peracottaro alla prima impressione dei genitori della tua ragazza non te la risparmia nessuno. Il fatto poi che anche il padre della ragazza sia uno spilorcio, taccagno ci può anche stare, ma la storia, nel complesso non regge.
sabato, dicembre 3
POOH
Non ho mai capito se i Pooh fossero consapevoli che il loro nome in inglese significa:
POO = CACCA
POOH = PUAH
Se venissero presentati nwgli USA, suonerebbe così:
Signori e Signore, ecco i voi i caccaaaa!
POO = CACCA
POOH = PUAH
Se venissero presentati nwgli USA, suonerebbe così:
Signori e Signore, ecco i voi i caccaaaa!
mercoledì, novembre 16
sabato, novembre 12
memorandum degli attori straordinari
Kirk Douglas 09/12/1916
Olivia de Havilland 01/07/1916
Doris Day 03/04/1924
Setsuko Hara 17/06/1920 05/09/2015
Natalie Woodeiner 09/02/1920
Thomas Gelber 25/11/1918
Pamela Lionel 15/06/2017
aggiornamneto
purtroppo Pamela Lionel è morta...
Olivia de Havilland 01/07/1916
Doris Day 03/04/1924
Setsuko Hara 17/06/1920 05/09/2015
Natalie Woodeiner 09/02/1920
Thomas Gelber 25/11/1918
Pamela Lionel 15/06/2017
aggiornamneto
purtroppo Pamela Lionel è morta...
giovedì, novembre 10
Trump e la democrazia americana
Che è o che non è, sta di fatto che l'impossibile è diventato possibile.
Gli USA sono riconosciuti come la più grande democrazia nel mondo. È una democrazia zoppa, una democrazia ad uso e consumo della classe agiata. La povertà è tagliata fuori. Anche un miliardario come Trump può diventare presidente, ovvero ogni possidente può diventare presidente, questa è la democrazia. Nei duecento e rotti anni della storia della nazione americana nessun povero è mai giunto alla più alta carica dello Stato. Solo i ricchi comandano, solo i ricchi dettano le leggi. Il potere è una faccenda di classe.
In queste condizioni mai e poi mai i miseri avranno voce. C'è un film molto famoso, il cappello a cilindro, con Fred Astaire, in cui un poliziotto a New York difende a priori le ragioni del protagonista rispetto ad un poveraccio, solo perché è vestito da riccone, anche se è in torto, perché i ricchi vanno difesi comunque. Ed il poliziotto lo dice chiaramente, "Noi lavoriamo per voi, siamo qui per proteggervi". Ecco cosa è l' "America". Nella seconda metà dell'Ottocento la città di New York aveva una grande caserma di soldati in ogni quartiere, una sorta di occupazione del territorio in stato perenne, eppure non c'era nessun nemico alle porte. Il nemico erano i poveri; la funzione delle caserme era quella di contenere e soffocare qualsiasi rivolta sociale, scioperi, esasperazione da parte delle classi maltrattate e disagiate. I militari non erano a servizio dello Stato, ovvero lo erano, lo Stato dei ricchi. Oggi cambiano i metodi ma il potere è sempre in mano a loro, la povertà è una macchia indelebile nel cuore delle metropoli più evolute del mondo; la miseria è ancora quella ottocentesca, come lo è la netta distinzione tra le classi sociali. Da noi in Italia i portieri in livrea, nei palazzi di lusso, sono spariti nel corso degli anni 50. Negli Usa, all'ingresso dei prestigiosi grattacieli residenziali di New Yor, di Chicago... c'è il portiere, di rigore nero, in stirata e tirata livrea con tanto di berretto, pronto a riverire il condomino con inchino e apertura del portone. Svoltando l'angolo famiglia di disgraziati, marito moglie e tre figlioletti giacciono per la notte in una rientranza di un palazzo sul marciapiede, con, sopra i loro corpi avvinghiati, un cartone scritto in cui chiedono elemosina. Cosa abbiamo da invidiare a questa america?
Gli USA sono riconosciuti come la più grande democrazia nel mondo. È una democrazia zoppa, una democrazia ad uso e consumo della classe agiata. La povertà è tagliata fuori. Anche un miliardario come Trump può diventare presidente, ovvero ogni possidente può diventare presidente, questa è la democrazia. Nei duecento e rotti anni della storia della nazione americana nessun povero è mai giunto alla più alta carica dello Stato. Solo i ricchi comandano, solo i ricchi dettano le leggi. Il potere è una faccenda di classe.
In queste condizioni mai e poi mai i miseri avranno voce. C'è un film molto famoso, il cappello a cilindro, con Fred Astaire, in cui un poliziotto a New York difende a priori le ragioni del protagonista rispetto ad un poveraccio, solo perché è vestito da riccone, anche se è in torto, perché i ricchi vanno difesi comunque. Ed il poliziotto lo dice chiaramente, "Noi lavoriamo per voi, siamo qui per proteggervi". Ecco cosa è l' "America". Nella seconda metà dell'Ottocento la città di New York aveva una grande caserma di soldati in ogni quartiere, una sorta di occupazione del territorio in stato perenne, eppure non c'era nessun nemico alle porte. Il nemico erano i poveri; la funzione delle caserme era quella di contenere e soffocare qualsiasi rivolta sociale, scioperi, esasperazione da parte delle classi maltrattate e disagiate. I militari non erano a servizio dello Stato, ovvero lo erano, lo Stato dei ricchi. Oggi cambiano i metodi ma il potere è sempre in mano a loro, la povertà è una macchia indelebile nel cuore delle metropoli più evolute del mondo; la miseria è ancora quella ottocentesca, come lo è la netta distinzione tra le classi sociali. Da noi in Italia i portieri in livrea, nei palazzi di lusso, sono spariti nel corso degli anni 50. Negli Usa, all'ingresso dei prestigiosi grattacieli residenziali di New Yor, di Chicago... c'è il portiere, di rigore nero, in stirata e tirata livrea con tanto di berretto, pronto a riverire il condomino con inchino e apertura del portone. Svoltando l'angolo famiglia di disgraziati, marito moglie e tre figlioletti giacciono per la notte in una rientranza di un palazzo sul marciapiede, con, sopra i loro corpi avvinghiati, un cartone scritto in cui chiedono elemosina. Cosa abbiamo da invidiare a questa america?
martedì, novembre 1
una carriera di starletta val bene una bestemmia
video
http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2016/10/24/news/bestemmia-al-casa-del-grande-fratello-vip-concorrente-a-rischio-squalifica-video-1022970/
La vicenda è semplice. Una giovane venezuelana da poco lanciata nel mondo dello spettacolo, spara un bestemmione urlato all'interno della casa del GF vip. Invece di essere squalificata, la produzione insabbia il fattaccio spiegando il tutto come una improbabile sovrapposizione di parole.
Cacciarla avrebbe significato troncarle la carriera; purtroppo il vil denaro vale molto più del rispetto della religione. Il potente agente di spettacolo che la gestisce ha puntato sul suo cavallo di razza, investendo tempo e denaro, per far uscire una nuova Belen, una che prende 25.000 € a uscita, di cui una congrua percentuale va all'agente che la gestisce.
http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2016/10/24/news/bestemmia-al-casa-del-grande-fratello-vip-concorrente-a-rischio-squalifica-video-1022970/
La vicenda è semplice. Una giovane venezuelana da poco lanciata nel mondo dello spettacolo, spara un bestemmione urlato all'interno della casa del GF vip. Invece di essere squalificata, la produzione insabbia il fattaccio spiegando il tutto come una improbabile sovrapposizione di parole.
Cacciarla avrebbe significato troncarle la carriera; purtroppo il vil denaro vale molto più del rispetto della religione. Il potente agente di spettacolo che la gestisce ha puntato sul suo cavallo di razza, investendo tempo e denaro, per far uscire una nuova Belen, una che prende 25.000 € a uscita, di cui una congrua percentuale va all'agente che la gestisce.
giovedì, ottobre 27
Massime
Una donna innamorata annichilisce il 60% del proprio cervello.
Il rimanente 20% è utilizzato per le funzioni vitali, il 15% per le attività giornaliere, il 5% per l'amor proprio.
Il rimanente 20% è utilizzato per le funzioni vitali, il 15% per le attività giornaliere, il 5% per l'amor proprio.
sabato, ottobre 8
siti farlocchi
Alcuni siti di informazione, per aumentare i click di ingresso, che corrisponde a maggiori introiti per la pubblicità, applicano una politica del titolo al limite della legalità; sicuramente da un punto di vista professionale, immorale.
Tutti in piedi e in lacrime per Loretta Goggi.
Addio Massimo Giletti.
Addio Massimo Ranieri, è successo poco fa!
Vanessa Incontrada ci ha lasciati!
L'addio di Antonella Elia.
Federica Pellegrini, è finita. La rimpiangeremo.
Dite addio a Rita Dalla Chiesa
Un vippicidio inesauribile
Tutti in piedi e in lacrime per Loretta Goggi.
Addio Massimo Giletti.
Addio Massimo Ranieri, è successo poco fa!
Vanessa Incontrada ci ha lasciati!
L'addio di Antonella Elia.
Federica Pellegrini, è finita. La rimpiangeremo.
Dite addio a Rita Dalla Chiesa
Un vippicidio inesauribile
venerdì, ottobre 7
domenica, ottobre 2
Decontestualizzazioni
Se l'orinatoio pubblico di Duchamp è una "Fontana" , l'opera urbana di Dubuffet "Animale in piedi" è un orinatoio pubblico.
venerdì, settembre 16
5
Era stata attaccata la 5a di Mahler, da qualche parte, fuori. Si svegliò dallo stato di narcosi, le impronte dei gomiti puntati sulle gambe, i capelli arruffati, lunghi; la musica penetrava nella mente e prendeva un po' di posto, un tanto che sbiadiva momentaneamente le immagini del suo dolore. Aveva alzato la testa, che faceva lì? perché? che diavolo era successo? No, dimenticare non era possibile, anche se lo desiderava. Si sentiva stanco, il sudore gli si era marcito addosso, uno straccio. Si girò intorno come se solo allora avesse capito dove si trovasse; si avvicinò alla finestra. Il suono della musica aumentava, allungò lo sguardo verso il mare, dietro le case basse, era placido, sereno come un vecchio saggio senza paure. Ed anche la gente in strada gli sembrava serena, pacifica. Nessuno poteva immaginare quale apocalisse si stesse preparando in quel mondo piccolo piccolo. La sua inerzia, causata da stanchezza e rassegnazione,
martedì, settembre 13
sabato, agosto 27
mercoledì, agosto 17
Taxi Driver e Signor Rossi
giovedì, agosto 11
le stagioni
Non è che ci vuole tanto a capirlo che le stagioni sono scarrellate di almeno 20 giorni all'indietro, e tali resteranno, dato che nulla è fisso. Luglio ha preso il posto di agosto e la fine di agosto è settembre inoltrato.
martedì, agosto 2
Silke 5
continua... dopo chissà forse quando... più avanti a breve più o meno
lunedì, agosto 1
Silke 4
"Vai tu ad aprire. Silke, vai?"
La guardava con la coda degli occhi per assicurarsi che andasse alla porta.
Era una visita inaspettata, almeno per Silke.
Alcuni secondi di silenzio che servirono a Silke per inquadrarlo nell'attesa di una parola, che non arrivò.
"Adalbert..."
"Ciao, Silke"
Era ben vestito, con un sorriso quasi eccitato e con un sospetto mazzetto di viole.
"Beh...?"
"Ecco... ehm..."
"Uh, guarda chi c'è? Che bella sorpresa, Adalbert... ma entra ... "
"Buongiorno signora Rose, sì grazie"
"E questi fiori, non saranno mica per me?"
"Ah, sì, cioè, no, ecco. Silke, sono per te"
"Per me? Ma... non è il mio compleanno"
"No, no, così, un pensierino..."
"E dài Silke, ringrazia. Adalbert è così gentile."
"Grazie, comunque non era necessario"
"Accomodati. Vieni, qui, in poltrona, mentre io vado a preparare del tè. O vuoi qualcos'altro?
-No, il tè va bene, grazie signora Rose.
Silke si sedette sul bracciolo del divano.
Lo fissava con un pensiero per la testa.
"Allora, Albert, a che dobbiamo questa visita?"
"Oh, allora... vedi... io... noi. Io sono disposto... ecco volevo fartelo sapere"
"Cosa?"
"Cioè, cosa?! Tu... come mi ha detto tua..."
"Adalbert, Adalbert, vuoi dei biscotti?"
"Come no, signora Rose!"
Con l'ingresso repentino della madre, Silke non ebbe più dubbi.
"Adalbert, come sei elegante!"
"Grazie, signora Rose"
"Lavori sempre alle poste?
"Sì, mi occupo della spedizione dei pacchi"
"Ah, un lavoro fisso, bravo! Sei un bel giovanotto, chissà quante ragazze ti verranno appresso.
-Insomma.. eh eh"
"Fai il modesto? È vero! Vero Silke?
"Che, mamma?
-Vero che Adalbert è un buon partito?
-Se lo dici tu... Adalbert perché sei qui?
-Silke! Un po' di garbo..."
"No, signora Rose. Silke deve avere la mia risposta. la mia risposta è sì!
"Sì cosa?
-Sì, sono disposto a fidanzarmi con te, mi fa piacere..."
"Ah... vedi Adalbert, anch'io sarei stata disposta a fidanzarmi con te. Il fatto è che non si può essere fidanzati con due persone. "
-Vorresti dire che tu...
-...che io sono già fidanzata!
-Oh... non sapevo. tua madre mi aveva detto..."
-Ehm, bene Adalbert... bene bene. Non vogliamo trattenerti. Il tè sarà per un'altra volta, vieni ti accompagno alla porta"
Accomiatato Adalbert: "Che fantasia ti sei inventata? Io ti cerco un potenziale marito, Silke! resterai zitella, il tempo non ti aspetta"
"Mamma, alla mia vita, ormai, ci penso da me. Sto bene così, per ora... E non mi fare più tranelli, che tanto finiscono male"
La guardava con la coda degli occhi per assicurarsi che andasse alla porta.
Era una visita inaspettata, almeno per Silke.
Alcuni secondi di silenzio che servirono a Silke per inquadrarlo nell'attesa di una parola, che non arrivò.
"Adalbert..."
"Ciao, Silke"
Era ben vestito, con un sorriso quasi eccitato e con un sospetto mazzetto di viole.
"Beh...?"
"Ecco... ehm..."
"Uh, guarda chi c'è? Che bella sorpresa, Adalbert... ma entra ... "
"Buongiorno signora Rose, sì grazie"
"E questi fiori, non saranno mica per me?"
"Ah, sì, cioè, no, ecco. Silke, sono per te"
"Per me? Ma... non è il mio compleanno"
"No, no, così, un pensierino..."
"E dài Silke, ringrazia. Adalbert è così gentile."
"Grazie, comunque non era necessario"
"Accomodati. Vieni, qui, in poltrona, mentre io vado a preparare del tè. O vuoi qualcos'altro?
-No, il tè va bene, grazie signora Rose.
Silke si sedette sul bracciolo del divano.
Lo fissava con un pensiero per la testa.
"Allora, Albert, a che dobbiamo questa visita?"
"Oh, allora... vedi... io... noi. Io sono disposto... ecco volevo fartelo sapere"
"Cosa?"
"Cioè, cosa?! Tu... come mi ha detto tua..."
"Adalbert, Adalbert, vuoi dei biscotti?"
"Come no, signora Rose!"
Con l'ingresso repentino della madre, Silke non ebbe più dubbi.
"Adalbert, come sei elegante!"
"Grazie, signora Rose"
"Lavori sempre alle poste?
"Sì, mi occupo della spedizione dei pacchi"
"Ah, un lavoro fisso, bravo! Sei un bel giovanotto, chissà quante ragazze ti verranno appresso.
-Insomma.. eh eh"
"Fai il modesto? È vero! Vero Silke?
"Che, mamma?
-Vero che Adalbert è un buon partito?
-Se lo dici tu... Adalbert perché sei qui?
-Silke! Un po' di garbo..."
"No, signora Rose. Silke deve avere la mia risposta. la mia risposta è sì!
"Sì cosa?
-Sì, sono disposto a fidanzarmi con te, mi fa piacere..."
"Ah... vedi Adalbert, anch'io sarei stata disposta a fidanzarmi con te. Il fatto è che non si può essere fidanzati con due persone. "
-Vorresti dire che tu...
-...che io sono già fidanzata!
-Oh... non sapevo. tua madre mi aveva detto..."
-Ehm, bene Adalbert... bene bene. Non vogliamo trattenerti. Il tè sarà per un'altra volta, vieni ti accompagno alla porta"
Accomiatato Adalbert: "Che fantasia ti sei inventata? Io ti cerco un potenziale marito, Silke! resterai zitella, il tempo non ti aspetta"
"Mamma, alla mia vita, ormai, ci penso da me. Sto bene così, per ora... E non mi fare più tranelli, che tanto finiscono male"
venerdì, luglio 29
Onori a Nino D'Angelo
Devo ammettere che all'epoca del caschetto biondo, consideravo Nino D'Angelo un fenomeno di sottocultura di Napoli. Allora non immaginavo che D'Angelo sarebbe riuscito a rigenerarsi offrendo una interpretazione del tutto personale, una fusione di ritmi moderni e popolari nel solco della tradizione canora napoletana. Lo stesso artista è consapevole di questa evoluzione, un salto di cultura che iniziò con la perdita del caschetto. Ora è ritornato ad essere direttore artistico del Trianon, e questo è un bene perché D'Angelo ha maturato delle qualità, anche attoriali, che lo hanno portato ad interpretare Vivaldi con grande originalità.
Un merito a Nino D'Angelo va per non avere mai tradito le radici della napoletanità artistica, non ha mai cambiato abito, come invece ha fatto D'Alessio che è passato dal napoletano all'italiano baglionesco.
Il cantante col labbro tremulo e l'intonazione da "Vesuviano", è un ricordo di costume. I film dalla trama improbabile recitati con i piedi, ora fanno sorridere. D'Angelo è sempre stato leale con se stesso ed il suo pubblico. Diceva che non era un attore, ma solo un cantante e autore e raramente si impegnava ad interpretare il repertorio classico, perché non si riteneva all'altezza, ma anche perchè in fondo non era questo il suo target caschetto. Era l'idolo delle ragazzine, piaceva così con quelle canzoni di amori adolescenziali strappati. Così anche i film agli occhi delle fans, diventavano credibili. La trama tipica, un ragazzo innamorato di una minorenne e contraccambiato, ma usato come toyboy, lui, da donne in carriera ricchissime e bonissime. Stiamo in un film di pura fantasia: un fuscello senza un muscolo, mingherlino, dal viso butterato, porta in subbuglio gli ormoni di eleganti signore borghesi.
Ma a me piace ricordarlo così, primo ballerino, in incognito, del teatro Bolshoi:
giovedì, luglio 21
Stelle
Ebbene sì, ancora guardo le stelle e immagino vite oltre la nostra, lì in qualche angoletto tra quelle luci a centinaia di migliaia di anni luci dalla Terra.
domenica, luglio 17
Il profitto di un disastro ferroviario
In Italia, il reaganismo e il conseguente yuppismo, lo scellerato ventennio berlusconiano del guadagno come scopo hanno innestato un processo inarrestabile che ha coinvolto ogni livello aziendale. Chi esce da un'università di economia, per esempio la Bocconi, è stato programmato per creare profitto a discapito di ogni altro beneficio non legato puramente ad una rendita monetaria. Il disastro ferroviario tra Andria e Corato è stato causato da questo pericoloso innesco. La sicurezza non fa parte dei profitti.
La filosofia del profitto si vede dalle piccole cose. È sufficiente girare per i supermercati per accorgersi di quanto subdolo è il modo di gestire questa politica. Alcuni prodotti in scatola che sino a qualche tempo fa erano tarati per 500g, sono scesi a 480g senza variare il prezzo, il guadagno si fa con i piccoli numeri. È una specie di miseria umana, elemosinante, meschina, che si misura sul rendiconto di fine anno, numeri.
La filosofia del profitto si vede dalle piccole cose. È sufficiente girare per i supermercati per accorgersi di quanto subdolo è il modo di gestire questa politica. Alcuni prodotti in scatola che sino a qualche tempo fa erano tarati per 500g, sono scesi a 480g senza variare il prezzo, il guadagno si fa con i piccoli numeri. È una specie di miseria umana, elemosinante, meschina, che si misura sul rendiconto di fine anno, numeri.
venerdì, luglio 15
nizza
Nizza è una città multietnica, molte delle vittime erano musulmane. I jihadisti inneggiano ad una vittoria che non gli appartiene, basta che scorra il sangue, non importa di chi. Una testa calda, instabile, matto, con un formicaio nel cervello... è una guerra contro i folli.
mercoledì, luglio 13
Compleanni di divi con la D maiuscola
In Italia a causa del compleanno di Lino Banfi, che sino ad ora ha festeggiato 40 volte gli ottanta anni per quei pochi che gli fosse sfuggito... per non far torto a nessuno, si stanno ricordando i compleanni di tutti, da Teddy Reno a Pozzetto, dalla grande Lollobrigida a Pippo Baudo, da Berlusconi a Bergoglio... Però non è mia intenzione menzionarli tutti. Voglio saltare confine e ricordare i compleanni di due grandi attori, che fanno un pezzo consistente della storia di Hollywood e quindi del Cinema: Olivia De Havilland, 100 anni il 1° Luglio, l'ultima diva in vita della prima generazione di attori dopo l'avvento del sonoro, e a dicembre i primi cento anni di Kirk Douglas.
E noi in Italia festeggiamo Lino Banfi... al quale compleanno non è mancata neanche la neosindaca; la quale in verità non sta saltando neanche un ricevimento "frivolo" della romanella "in vista", dimostrando un provincialismo di tendenza borghese che da un sindaco pentastellato non ci saremmo aspettati...
E noi in Italia festeggiamo Lino Banfi... al quale compleanno non è mancata neanche la neosindaca; la quale in verità non sta saltando neanche un ricevimento "frivolo" della romanella "in vista", dimostrando un provincialismo di tendenza borghese che da un sindaco pentastellato non ci saremmo aspettati...
venerdì, luglio 8
Le due sponde del Tevere
Fino a qualche tempo fa credevo che le due sponde del Tevere fossero uguali, intercambiabili.
Una domenica decisi di farmi una camminata, costeggiando il fiume, da Santo Spirito per raggiungere Porta Portese.
Scelsi la sponda destra perché era più in ombra. Ecco, solo questa fu la mia opzione.
Facendo attenzione a non scivolare sul guano, una coltre nera e oleosa, davo uno sguardo di tanto in tanto all'altra sponda.
Non capivo perché fosse così deserta; qualche turista, certo, passeggiava, con difficoltà; ciclisti si fermavano in continuazione e proseguivano a piedi fino alle rampe come una liberazione: era impraticabile.
C'erano questi accampamenti, tende e suppellettili, con i cani, che restringevano ancora di più i passaggi. E allora mi chiesi, quei cani... come si poteva passeggiare tranquilli con quei cani sciolti e abbaianti? Allora, solo allora, pensai, che quella scelta quasi casuale era stata anche opportuna.
Una domenica decisi di farmi una camminata, costeggiando il fiume, da Santo Spirito per raggiungere Porta Portese.
Scelsi la sponda destra perché era più in ombra. Ecco, solo questa fu la mia opzione.
Facendo attenzione a non scivolare sul guano, una coltre nera e oleosa, davo uno sguardo di tanto in tanto all'altra sponda.
Non capivo perché fosse così deserta; qualche turista, certo, passeggiava, con difficoltà; ciclisti si fermavano in continuazione e proseguivano a piedi fino alle rampe come una liberazione: era impraticabile.
C'erano questi accampamenti, tende e suppellettili, con i cani, che restringevano ancora di più i passaggi. E allora mi chiesi, quei cani... come si poteva passeggiare tranquilli con quei cani sciolti e abbaianti? Allora, solo allora, pensai, che quella scelta quasi casuale era stata anche opportuna.
Soluzioni semplici:
1- Sgombro degli accampati, pulizia e disinfestazione della zona.
2- Illuminazione regolare di tutto il tratto del Tevere.
3- Servizio di guardia fisso 24/24, inclusi mezzi di salvataggio.
4- Eliminazione totale della rapida dell'isola Tiberina e di tutte le altre rapide, la cui funzione piò essere sostituita da una pendenza dolce.
5- Pista ciclabile.
seiesimo- Vaf... , tanto nulla si farà di tutto questo, alla faccia nostra dei 5Stellle. Infatti ho la sensazione che stiano per fare la fine della Lega. Andò a Roma con le "buone" intenzione di fare fiamme e fuoco e poi si lasciò sedurre dal potere. Festini e fighe.
Però se solo 3/5 di ciò sarà fatto, cancellerò questo post...
Giustificazioni ronzanti. "Eh... i soldi non ci sono..."
Arivaffa, Roma è la città con più attrazioni dell'Universo, non create fittiziamente. Si è persa la navigazione del Tevere, si rende il Tevere navigabile per la sua interezza metropolitana, sino ad Ostia. Invece di fare fare navette ai privati, un servizio regolare del Comune della città di Roma, con corse ogni ora ma anche mezz'ora, per vedere la città in prospettiva fluviale; biglietto a prezzi modici, senza eccedere, l'affluso dei turisti conta più del prezzo in sè. Così escono i soldi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie. Ci vuole fantasia e, soprattutto, volontà.
Se poi vogliamo proprio sognare... si potrebber dare una svecchiata al bateau mouche, con la "realtà aumentata". Attraverso la costruzione renderizzata, della situazione precedente i muraglioni, effettuata con l'utilizzo delle immagini dell'epoca, non ultime quelle fatte a suo tempo per il rilevamento necessario alla realizzazione del progetto, si potrebbe "vedere" il passato con i propri occhi e gli occhiali tipo google-glass. Sempre stando sul battello, con la posizione segnata in gps, giroscopi ed altre diavolerie. E chi vuole rimanere a terra, si può fare con gli oculos in locali appositamente allestiti nelle chiatte ancorate. Quale turista non resisterebbe? Persino io mi metterei in fila. Sarebbe un plus di introiti per le casse del Comune. Tutto per la salvaguardia del Tevere.
Ad oggi risulta che la Raggi non ha fatto ancora un sopralluogo nel sotto Tevere incriminato... è troppo impegnata a scegliere gli abiti per andare agli irrinunciabili premi Strega e ai compleanni da diciottenne di Di Maio... solo una battuta; in verità sta ancora occupando il prezioso tempo, lei e i dimaini per gestire gli equilibri di potere interni al M5S . Intanto il Papa l'ha sostituita nel lavoro "sporco".
mercoledì, luglio 6
lunedì, luglio 4
Ed io faccio causa a Riccardo Del Turco
Caro Bollani, anch'io credevo che fosse una canzone italiana... Eppure mi ero sempre chiesto cosa c'entrasse il ritornello pas pas pas pas pas pas pascalino tu pascalino tu pascalino tu... Questo Pascalino dove era inserito nella storia, chi diavolo era? Ora mi spiego tutto; fu Riccardo Del Turco ad inventarsi il ritornello, che era un'italianizzazione di versi onomatopeutici della canzone originale, che imitavano solo il rumore del treno. Ed ora chi mi ripaga di mille e mille anni di convinzione e per le mie zie che regalarono questo disco, che ora non ci sono più?
sabato, luglio 2
Meluzzi e la prova regina
Lo psicoterapeuta, opinionista, consulente e primate ortodosso Meluzzi considera la sentenza Bossetti non giusta. Secondo lui non vi è stata una colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio.
Fautore della mitologica "prova regina", Meluzzi è convinto che affinchè sia accertata la reità di un imputato, l'atto criminoso si debba svolgere secondo la seguente modalità:
l- Il potenziale assassino telefona alla Procura di
competenza e segnala che in tal posto in tal ora lui compirà il delitto ai danni di tale potenziale vittima.
2- Con una Go-Pro 4k registra tutta la scena del delitto e il suo compiersi, facendo attenzione a non impallare.
3- Si fa un selfi con il cadavere e l'arma del delitto in mano e lo trasmette con whatsapp a Meluzzi.
Fin qui andrebbe bene, ma per Meluzzi sarebbe opportuno, oltre ogni ragionevole dubbio di photoshop, che nel frattempo l'assassino effettui una visita terapeutica al suo studio, ovviamente a pagamento e poi si confessi a lui in veste di padre spirituale sacerdote ortodosso.
mercoledì, giugno 29
Carne in scatola pubblicità vs realtà
Il simpatico Christian De Sica, si presenta davanti un gruppo di giovani che hanno appena concluso un'attività sportiva, con una scatoletta di carne bollita in gelatina.
Gruppo- "Ma è De Sica"
Chr.- "No De Sica, è questa cosa che ho in mano"
Gruppo- "E che ci dobbiamo fare?"
Chr.- "Oh bella! Ve la dovete mangiare"
Gruppo- "Non sapevamo che ti eri ridotto con le pezze a culo"
Chr.- "Grazie, delicatissimi..."
Gruppo- "Te costava troppo invitarce in trattoria?"
Chr.- "E chi ve conosce?"
Gruppo- "Ma sei tu che ti sei presentato all'improvviso..."
Chr.- "E te credo... me pagano..."
Gruppo- "E noi?"
Chr.- "E voi magnate gratis"
Gruppo- "Ma non ci piace!"
Chr- "E su, non fate gli schizzinosi. Anch'io ci mangio con questa"
Gruppo- "Te la mangi con noi?"
Chr- "Ma de che? Ci mangio nel senso che ci lavoro, io dopo vado al ristorante".
Si mettono a tavola.
Chr.- "E che caz... Ve siete mangiati anche la mia...!"
Gruppo- "Scusa, hai detto che non ti piaceva."
Chr.- "Lo so, non è per me, è per il gatto de casa".
Gruppo- "Ma è De Sica"
Chr.- "No De Sica, è questa cosa che ho in mano"
Gruppo- "E che ci dobbiamo fare?"
Chr.- "Oh bella! Ve la dovete mangiare"
Gruppo- "Non sapevamo che ti eri ridotto con le pezze a culo"
Chr.- "Grazie, delicatissimi..."
Gruppo- "Te costava troppo invitarce in trattoria?"
Chr.- "E chi ve conosce?"
Gruppo- "Ma sei tu che ti sei presentato all'improvviso..."
Chr.- "E te credo... me pagano..."
Gruppo- "E noi?"
Chr.- "E voi magnate gratis"
Gruppo- "Ma non ci piace!"
Chr- "E su, non fate gli schizzinosi. Anch'io ci mangio con questa"
Gruppo- "Te la mangi con noi?"
Chr- "Ma de che? Ci mangio nel senso che ci lavoro, io dopo vado al ristorante".
Si mettono a tavola.
Chr.- "E che caz... Ve siete mangiati anche la mia...!"
Gruppo- "Scusa, hai detto che non ti piaceva."
Chr.- "Lo so, non è per me, è per il gatto de casa".
giovedì, giugno 23
Tonno pubblicità vs realtà
Il più vivace Alessandro Gassman che ha sostituito il pesce lesso di balla coi lupi, nella pubblicità di un noto marchio di tonno in scatola. Il tema centrale è sempre lo stesso, c'è questo single figo conteso da tutte le milf allupate della zona, con mariti contenti.
In una delle strisce, Alessandro saluta l'arrivo degli amici, dopo un viaggio di 400 chilometri in auto, affamati come delle bestie. E neanche fermano l'auto che già gli chiedono, fiduciosi, cosa abbia preparato di buono. Per risposta, Alessandro esce dalla tasca una scatoletta di tonno, e gli amici... cioè, siccome è una pubblicità si va nella commedia dell'impossibile, gli amici restano piacevolmente sorpresi; si riuniscono a tavola intorno questa scatoletta di tonno, entusiasti come se stessero in presenza di una scatola di pregiatissimo caviale del Volga...
Nella realtà si comporterebbero in maniera leggermente diversa: appena identificano tra le mani di Gassman quella misera scatoletta, fanno inversione indirizzandosi al ristorante più vicino... mandando sonoramente a quel paese.. con improperi e offese di ogni genere, il proprietario della scatoletta.
versione 1
amici- "Che ci hai preparato di buono?"
Ale -"Che dite, basta?""
amici- "Eh?"
Ale (protende il braccio"- "Questo!"
amici (mettono a fuoco)- " 'Na scatoletta de tonno?"
Ale (convinto)- "Eh!"
amici: "Alessa', te va sempre de scherza!"
Ale- "Questo è..."
"Cioè, famose a capi'. Noi se semo fatti 400 chilometri de machina, avemo il culo a ciambella, pe' venitte a trovatte... in questo posto abbandonato da Dio e tu ce accogli co' 'na scatoletta de tonno?"
Ale- "È buona!"
amici (ex?)- "Ci hai guardato bene? Secondo te ce sfami co' 'na scatoletta?"
Alessandro resta in silenzio.
Respiro profondo dell'intera comotiva e in coro:
"Ah Alessa' ! Ma vattene un po' affanculo!"
Girano l'auto.
"A pezzente, a morto de fame, a misero! 'A prossima volta che ce inviti, nun te scomoda', te la spedimo noi 'na ciriola co a mortazza."
versione 2
comitiva di amici in auto: "Scrivi un messaggio su whatsapp; digli che arrivamo così prepara da magna' " "Ecco... anche un selfi?" "E dai, vai..."
I 5, tre maschi e due femmine, con le bocche spalancate e aggressivi, inquietanti.
Il messaggio arriva ad Alessandro, che quando lo apre, sbianca. Resta qualche secondo a pensare. Poi di scatto va in cucina. Incomincia a cercare, apre sportelli, cassetti ma non trova.
"Dove sta...? "
Compagna- "Cosa?"
Alessandro, scorge qualcosa dentro la pattumiera: "Ah!" La prende. La fa vedere alla compagna.
Compagna- "È scaduta..."
Ale- "Meglio!"
Poco dopo:
amici (dall'auto) salutano Alessandro- "Siamo affamati Che ci hai preparato di buono?"
Alessandro dalla finestra, senza proferire parola, sorridente mostra una scatoletta di tonno.
amici commentano tra loro- "Che è?"
"Sarà 'na scatoletta de salmone?" "Nun metto a foco..." "Aspetta un po'... 'na scatoletta de tonno?!" "De tonno?" "Anvedi questo, co' tutti i sordi che guadagna... che morto pezzente"
"Alessa' , che ce famo co' 'na scatoletta de tonno?"
Alessandro non parla, resta sorridente immobile con la scatoletta di tonno in mano e braccio alzato.
amici- "Ma che tiene 'na paresi? Alessa', Alessandroo?"
-Gira, annamo a quella trattoria che avemo visto mezz'ora fa. Lassamolo perde' a questo. Se facciamo in tempo a pranzo oggi scontano la metà."
"A pezzente, a morto de fame, a misero! 'A prossima volta che ce inviti, nun te scomoda', te la spedimo noi 'na ciriola co a mortazza."
Alessandro immobile col sorriso e la scatoletta di tonno in mano. Aspetta sino a quando gli 'amici' non si allontanano. Si sente solo a denti stretti, a voce bassa, un "morti de fame ce sarete voi..."
Compagna: "Allora?"
Alessandro si gira sempre col sorriso e la scatoletta di tonno e braccio alzato.
Compagna- "E allora?"
Alessandro butta finalmente l'aria, e manda un sospiro di sollievo, come se fino a quel momento fosse rimasto in apnea. "Ce la semo sfangataaa. Una rottura de cojoni da niente... 'Sti scrocconi, come se non li conoscessi... Erano capaci di piazzarsi qua tutta la stagione, vitto e alloggio del sottoscritto. Morti de fame ce sarete voi..."
Si guarda la scatoletta di tonno tra le mani, la lancia alla compagna. "Tie', dalla al gatto!"
Compagna- "Ma noi non abbiamo gatti"
Alessandro- "... e dalla ai sorci. Quelli non mancano mai".
In una delle strisce, Alessandro saluta l'arrivo degli amici, dopo un viaggio di 400 chilometri in auto, affamati come delle bestie. E neanche fermano l'auto che già gli chiedono, fiduciosi, cosa abbia preparato di buono. Per risposta, Alessandro esce dalla tasca una scatoletta di tonno, e gli amici... cioè, siccome è una pubblicità si va nella commedia dell'impossibile, gli amici restano piacevolmente sorpresi; si riuniscono a tavola intorno questa scatoletta di tonno, entusiasti come se stessero in presenza di una scatola di pregiatissimo caviale del Volga...
Nella realtà si comporterebbero in maniera leggermente diversa: appena identificano tra le mani di Gassman quella misera scatoletta, fanno inversione indirizzandosi al ristorante più vicino... mandando sonoramente a quel paese.. con improperi e offese di ogni genere, il proprietario della scatoletta.
versione 1
amici- "Che ci hai preparato di buono?"
Ale -"Che dite, basta?""
amici- "Eh?"
Ale (protende il braccio"- "Questo!"
amici (mettono a fuoco)- " 'Na scatoletta de tonno?"
Ale (convinto)- "Eh!"
amici: "Alessa', te va sempre de scherza!"
Ale- "Questo è..."
"Cioè, famose a capi'. Noi se semo fatti 400 chilometri de machina, avemo il culo a ciambella, pe' venitte a trovatte... in questo posto abbandonato da Dio e tu ce accogli co' 'na scatoletta de tonno?"
Ale- "È buona!"
amici (ex?)- "Ci hai guardato bene? Secondo te ce sfami co' 'na scatoletta?"
Alessandro resta in silenzio.
Respiro profondo dell'intera comotiva e in coro:
"Ah Alessa' ! Ma vattene un po' affanculo!"
Girano l'auto.
"A pezzente, a morto de fame, a misero! 'A prossima volta che ce inviti, nun te scomoda', te la spedimo noi 'na ciriola co a mortazza."
versione 2
comitiva di amici in auto: "Scrivi un messaggio su whatsapp; digli che arrivamo così prepara da magna' " "Ecco... anche un selfi?" "E dai, vai..."
I 5, tre maschi e due femmine, con le bocche spalancate e aggressivi, inquietanti.
Il messaggio arriva ad Alessandro, che quando lo apre, sbianca. Resta qualche secondo a pensare. Poi di scatto va in cucina. Incomincia a cercare, apre sportelli, cassetti ma non trova.
"Dove sta...? "
Compagna- "Cosa?"
Alessandro, scorge qualcosa dentro la pattumiera: "Ah!" La prende. La fa vedere alla compagna.
Compagna- "È scaduta..."
Ale- "Meglio!"
Poco dopo:
amici (dall'auto) salutano Alessandro- "Siamo affamati Che ci hai preparato di buono?"
Alessandro dalla finestra, senza proferire parola, sorridente mostra una scatoletta di tonno.
amici commentano tra loro- "Che è?"
"Sarà 'na scatoletta de salmone?" "Nun metto a foco..." "Aspetta un po'... 'na scatoletta de tonno?!" "De tonno?" "Anvedi questo, co' tutti i sordi che guadagna... che morto pezzente"
"Alessa' , che ce famo co' 'na scatoletta de tonno?"
Alessandro non parla, resta sorridente immobile con la scatoletta di tonno in mano e braccio alzato.
amici- "Ma che tiene 'na paresi? Alessa', Alessandroo?"
-Gira, annamo a quella trattoria che avemo visto mezz'ora fa. Lassamolo perde' a questo. Se facciamo in tempo a pranzo oggi scontano la metà."
"A pezzente, a morto de fame, a misero! 'A prossima volta che ce inviti, nun te scomoda', te la spedimo noi 'na ciriola co a mortazza."
Alessandro immobile col sorriso e la scatoletta di tonno in mano. Aspetta sino a quando gli 'amici' non si allontanano. Si sente solo a denti stretti, a voce bassa, un "morti de fame ce sarete voi..."
Compagna: "Allora?"
Alessandro si gira sempre col sorriso e la scatoletta di tonno e braccio alzato.
Compagna- "E allora?"
Alessandro butta finalmente l'aria, e manda un sospiro di sollievo, come se fino a quel momento fosse rimasto in apnea. "Ce la semo sfangataaa. Una rottura de cojoni da niente... 'Sti scrocconi, come se non li conoscessi... Erano capaci di piazzarsi qua tutta la stagione, vitto e alloggio del sottoscritto. Morti de fame ce sarete voi..."
Si guarda la scatoletta di tonno tra le mani, la lancia alla compagna. "Tie', dalla al gatto!"
Compagna- "Ma noi non abbiamo gatti"
Alessandro- "... e dalla ai sorci. Quelli non mancano mai".
venerdì, giugno 17
Luz negra
mercoledì, giugno 8
La notte
La luce si ricava dalla sottrazione del buio...
Barnaby prediligeva la notte per ordinare i pensieri. Nella sua antica dimora, la luce tremula delle vecchie lampade a incadescenza, produceva ombre e penombre che avvolgevano pareti, tende, corridoi, sprigionando misteriose presenze. Quella casa l'aveva acquistata così, con tutto il carico di arredo antico, intoccata dagli eredi per rispetto della memoria. Lui, che aveva sempre vissuto in appartamenti high tech, dai contorni netti e puliti, con la luce fredda dei led che abbagliano le pareti bianche senza ombre, nessun mistero, restava affascinato dalla ridondanza di linee, forme, volumi, che si rincorrevano, creando un indefinibile scarabocchio sulla tela del campo visivo. Una tale ricchezza di immagini, stimolava la mente. Una di quelle ombre poteva anche fare un movimento innaturale ma lì non avrebbe destato inquietudine.
Barnaby prediligeva la notte per ordinare i pensieri. Nella sua antica dimora, la luce tremula delle vecchie lampade a incadescenza, produceva ombre e penombre che avvolgevano pareti, tende, corridoi, sprigionando misteriose presenze. Quella casa l'aveva acquistata così, con tutto il carico di arredo antico, intoccata dagli eredi per rispetto della memoria. Lui, che aveva sempre vissuto in appartamenti high tech, dai contorni netti e puliti, con la luce fredda dei led che abbagliano le pareti bianche senza ombre, nessun mistero, restava affascinato dalla ridondanza di linee, forme, volumi, che si rincorrevano, creando un indefinibile scarabocchio sulla tela del campo visivo. Una tale ricchezza di immagini, stimolava la mente. Una di quelle ombre poteva anche fare un movimento innaturale ma lì non avrebbe destato inquietudine.
sabato, giugno 4
ricordi sbiaditi dal nuovo mondo
Quando vidi la ragazza avvicinare il viso alla maschera di Lincoln, e farsi scattare una foto, non ebbi per niente il desiderio di imitarla, lo consideravo di dubbio gusto, anche se è esposta in un museo d'arte. Pensai che tra dipinti e statue, non è una scultura, un'opera d'arte, è un calco in bronzo, su un cadavere pensai... una memoria storica sarebbe dovuta trovarsi in altro sito, magari un sacrario. Avevo un dubbio, lessi di nuovo, life mask, quel calco fu fatto in vita.
Però è sempre macabro.
Di recente è stata fatto un ritratto di Obama con la stampante 3d . L'idea di fare una riproduzione del Presidente degli Stati Uniti, prendendogli il "calco digitale" è nata proprio pensando al calco di Lincoln rilevatogli in vita.
Però è sempre macabro.
Di recente è stata fatto un ritratto di Obama con la stampante 3d . L'idea di fare una riproduzione del Presidente degli Stati Uniti, prendendogli il "calco digitale" è nata proprio pensando al calco di Lincoln rilevatogli in vita.
giovedì, giugno 2
Carlo Verdone Circus Roma, novità dvd
Esce in ritardo la versione dvd di Circus Roma, film di Carlo Verdone del 2011, una delle pellicole più riuscite del cineasta attore romano. Meglio tardi che mai. Nel dvd sono aggiunti alcuni minuti di girato, tagliati nella versione da sala e gli immancabili backstage, un film nel film, per la cura degli animali. Riproponiamo la recensione all'uscita del film, Natale 2011.
Circus Roma- grande ritorno di Carlo Verdone al suo miglior cinema di sempre.
A differenza dei due film omonimi, quello americano e il più recente bosniaco Cirkus Columbia, dove il circo è solo nel titolo,
in questo film il circo si vede, eccome...
Finalmente Verdone si discosta dal solito ruolo di borghese romano depresso, declinato in tutte le sue varianti,
che con tutta sincerità ci aveva già da tempo triturato e consumato les balls.
Un ritorno al passato? Non proprio, se nei film come viaggi di nozze, i trasformismi istrionici,
erano a servizio dei singoli personaggi, in questo film sono tutti per un solo personaggio,
che si camuffa per necessità, una macchietta consapevole.
La storia prende spunto da un vero fatto di cronaca, accaduto pochi anni fa:
un impresario di un piccolo circo locale, oberato dai debiti, non potendo più sostenere le spese, liberò gli animali esotici nella periferia sud di Roma.
Andre Vitale, il proprietario di un piccolo e sgangherato circo locale, cerca di portare avanti, con mille difficoltà, l' antica e gloriosa tradizione di famiglia. Tra animali reali e animali di varia umanità, si snoda una vicenda tra il divertente e il malinconico; il vecchio zio clown che un tempo remoto formava duetto di fama mondiale con il padre di Vitale, i fratelli vitali, , sembra la maschera triste di Buster Keaton."Io dopo lo spettacolo comico de mi' zio me devo pija' un antidepressivo";
nani e ballerine avanti negli anni che vengono sostituite ma non licenziate con delle ex partecipanti al GF in rovina; gli abitanti del circo hanno una vita esterna, un loro doppio, che sebbene Verdone abbozzi soltanto, ci fa intuire i diversi impatti di ciascuno in una metropoli caotica e la sua periferia.
Vitale si rende conto di non riuscire a sostenere i debiti e cerca di salvare il salvabile.
Per non farsi confiscare gli animali, il piccolo zoo è il principale bene di sostentamento del circo, decide di nasconderli da amici e parenti, distribuendoli tra la periferia e la (ex) gloriosa Campagna romana, un arguto modo per visionare e registrare le trasformazioni subite nell' Agro romano. Vitale decide che i pavoni della povera zia Clara, piuttosto che finire arrosto per gli strozzini, si mettano in libertà. Lo zio si ricorda di un luogo idilliaco nel profondo selvaggio del paesaggio romano; ma arrivati a destinazione ci trovano enormi comprensori edilizi, circondati da terra arida. "Anche qua, zio, se so' allargati" "Peccato, mi sembra ieri che ce venivo a prendere le cicorie co' tu padre e nonna" "Nonna?" "Nonna mia" "Ahhh!" "E allora, ce resta solo una cosa... " "No... dichi, zi' ?!?" I pavoni della povera zia Clara finiscono a spiedino in una grande tavolata tra circensi. L'elefantessa Nonna Sabella con oltre cento anni di età, viene messa a pascolare con le bufale: "Siamo sicuri che non vengono a fare ispezioni?" "Te l'ho detto- dice l'allevatore- qua non viene nessuno. Hanno paura delle scorie radioattive... a proposito ecchite le mozzarelle che ti avevo promesso" ; lo scimpanzé conte Oliver, che a dire di Vitale è il fratello giovane di Cita, trova un improbabili alloggio; il coccodrillo Mississipi viene messo in una marana: "È il suo ambiente naturale", dice il proprietario, "E se qualcuno si fa un bagno?" "Ma chi? In questa fogna?! e anche se fosse, prima che er coccodrillo lo mozzica, quello già more avvelenato" "Allora anche Mississipi..." "Noo, lui trattene er respiro..."
Il circo diventa un'isola protetta in una città incomprensibile e aggressiva, il capovolgimento dell' osservatore. È un pretesto per guardare la società romana, da un punto di vista distaccato. Le persone del circo sono i veri spettatori del mondo che li circonda.
Bella la scena a Roma quando Verdone-Vitale seduto ad un tavolino con la compagna, osserva con una lunga e ampia carrellata le scene di varia umanità che lo circondano, comprensive dei loro colori e rumori: "Sarà... a me questa sembra tutta una finzione, il mondo reale io lo trovo dentro il circo".
Vitale diventa il mattatore della storia, il circo vero lo fa fuori e dentro il tendone (giallorosso per un ovvio motivo), con i suoi trasformismi, quando per sfuggire ai creditori, si traveste nei più svariati personaggi dell' arte circense. Una volta è il forzuto, una volta il domatore che per non svelarsi agli ufficiali giudiziari è costretto ad entrare nella gabbia delle tigri, poi il trapezista con gli esiti che si possono immaginare. E infine il clown con lo zio, quasi a riformare l'antica coppia, una finzione costretta che avrà un esito non previsto. Vitale scopre di fare ridere il pubblico dei bambini, distratti finalmente dalle loro nintendo, giunti con una scolaresca in un ultimo spettacolo gratuito organizzato dalla sua compagna, una insegnate elementare totalmente estranea al mondo del circo. "Zio, ma stanno ridendo?" "E certo, i bambini ridono, con quella faccia da bamboccione che ti ritrovi!". Forse il circo fallirà ma le risate di quei bambini lo allieteranno per una speranza di un futuro migliore.
Con qualche delicato e centrato omaggio al grande cinema di genere, da Chapline a Fellini , sincero e spontaneo, un eccellente Verdone, che oltre a far riflettere fa anche sorridere con piacere emotivo, degno della migliore commedia dei maestri Monicelli e Risi, da non perdere .
Circus Roma- grande ritorno di Carlo Verdone al suo miglior cinema di sempre.
A differenza dei due film omonimi, quello americano e il più recente bosniaco Cirkus Columbia, dove il circo è solo nel titolo,
in questo film il circo si vede, eccome...
Finalmente Verdone si discosta dal solito ruolo di borghese romano depresso, declinato in tutte le sue varianti,
che con tutta sincerità ci aveva già da tempo triturato e consumato les balls.
Un ritorno al passato? Non proprio, se nei film come viaggi di nozze, i trasformismi istrionici,
erano a servizio dei singoli personaggi, in questo film sono tutti per un solo personaggio,
che si camuffa per necessità, una macchietta consapevole.
La storia prende spunto da un vero fatto di cronaca, accaduto pochi anni fa:
un impresario di un piccolo circo locale, oberato dai debiti, non potendo più sostenere le spese, liberò gli animali esotici nella periferia sud di Roma.
Andre Vitale, il proprietario di un piccolo e sgangherato circo locale, cerca di portare avanti, con mille difficoltà, l' antica e gloriosa tradizione di famiglia. Tra animali reali e animali di varia umanità, si snoda una vicenda tra il divertente e il malinconico; il vecchio zio clown che un tempo remoto formava duetto di fama mondiale con il padre di Vitale, i fratelli vitali, , sembra la maschera triste di Buster Keaton."Io dopo lo spettacolo comico de mi' zio me devo pija' un antidepressivo";
nani e ballerine avanti negli anni che vengono sostituite ma non licenziate con delle ex partecipanti al GF in rovina; gli abitanti del circo hanno una vita esterna, un loro doppio, che sebbene Verdone abbozzi soltanto, ci fa intuire i diversi impatti di ciascuno in una metropoli caotica e la sua periferia.
Vitale si rende conto di non riuscire a sostenere i debiti e cerca di salvare il salvabile.
Per non farsi confiscare gli animali, il piccolo zoo è il principale bene di sostentamento del circo, decide di nasconderli da amici e parenti, distribuendoli tra la periferia e la (ex) gloriosa Campagna romana, un arguto modo per visionare e registrare le trasformazioni subite nell' Agro romano. Vitale decide che i pavoni della povera zia Clara, piuttosto che finire arrosto per gli strozzini, si mettano in libertà. Lo zio si ricorda di un luogo idilliaco nel profondo selvaggio del paesaggio romano; ma arrivati a destinazione ci trovano enormi comprensori edilizi, circondati da terra arida. "Anche qua, zio, se so' allargati" "Peccato, mi sembra ieri che ce venivo a prendere le cicorie co' tu padre e nonna" "Nonna?" "Nonna mia" "Ahhh!" "E allora, ce resta solo una cosa... " "No... dichi, zi' ?!?" I pavoni della povera zia Clara finiscono a spiedino in una grande tavolata tra circensi. L'elefantessa Nonna Sabella con oltre cento anni di età, viene messa a pascolare con le bufale: "Siamo sicuri che non vengono a fare ispezioni?" "Te l'ho detto- dice l'allevatore- qua non viene nessuno. Hanno paura delle scorie radioattive... a proposito ecchite le mozzarelle che ti avevo promesso" ; lo scimpanzé conte Oliver, che a dire di Vitale è il fratello giovane di Cita, trova un improbabili alloggio; il coccodrillo Mississipi viene messo in una marana: "È il suo ambiente naturale", dice il proprietario, "E se qualcuno si fa un bagno?" "Ma chi? In questa fogna?! e anche se fosse, prima che er coccodrillo lo mozzica, quello già more avvelenato" "Allora anche Mississipi..." "Noo, lui trattene er respiro..."
Il circo diventa un'isola protetta in una città incomprensibile e aggressiva, il capovolgimento dell' osservatore. È un pretesto per guardare la società romana, da un punto di vista distaccato. Le persone del circo sono i veri spettatori del mondo che li circonda.
Bella la scena a Roma quando Verdone-Vitale seduto ad un tavolino con la compagna, osserva con una lunga e ampia carrellata le scene di varia umanità che lo circondano, comprensive dei loro colori e rumori: "Sarà... a me questa sembra tutta una finzione, il mondo reale io lo trovo dentro il circo".
Vitale diventa il mattatore della storia, il circo vero lo fa fuori e dentro il tendone (giallorosso per un ovvio motivo), con i suoi trasformismi, quando per sfuggire ai creditori, si traveste nei più svariati personaggi dell' arte circense. Una volta è il forzuto, una volta il domatore che per non svelarsi agli ufficiali giudiziari è costretto ad entrare nella gabbia delle tigri, poi il trapezista con gli esiti che si possono immaginare. E infine il clown con lo zio, quasi a riformare l'antica coppia, una finzione costretta che avrà un esito non previsto. Vitale scopre di fare ridere il pubblico dei bambini, distratti finalmente dalle loro nintendo, giunti con una scolaresca in un ultimo spettacolo gratuito organizzato dalla sua compagna, una insegnate elementare totalmente estranea al mondo del circo. "Zio, ma stanno ridendo?" "E certo, i bambini ridono, con quella faccia da bamboccione che ti ritrovi!". Forse il circo fallirà ma le risate di quei bambini lo allieteranno per una speranza di un futuro migliore.
Con qualche delicato e centrato omaggio al grande cinema di genere, da Chapline a Fellini , sincero e spontaneo, un eccellente Verdone, che oltre a far riflettere fa anche sorridere con piacere emotivo, degno della migliore commedia dei maestri Monicelli e Risi, da non perdere .
sabato, maggio 28
Flaubert e gli avvocati
AFlaubert
DDizionario dei luoghi comuni
AAVVOCATI
Troppi avvocati in Parlamento.
Il Il loro giudizio è falsato a forza di sostenere il pro e il contro. Di un avvocato che parla male dire: “Sì, ma è forte in diritto”.
ps ndr
Buona parte degli onorevoli viene scelto tra gli avvocati, perché il loro scopo primario è quello di difendere ed esaltare il partito, sempre, nel bene e nel male, come la difesa di un cliente, che sia un probabile assassino o pedofilo, prima ancora che innocente, colpevole.
giovedì, maggio 19
positività 2016
Oggi mi sento veramente positivo.
1908 maremoto di Messina (28 dicembre)
36 anni dopo
1944 ultima eruzione del Vesuvio (24 marzo - inizio agosto 43)
36 anni dopo
1980 sisma dell'Irpinia e Basilicata (23 novembre)
36 anni dopo
2016 (tutto a posto e in culo alla cabala)
Ogni anno c'è sempre un terremoto, in giro per l'Italia, leggero o tragico, un'alluvione... ogni anno l'Italia offre al destino il suo contributo di vittime.
I 3 eventi, particolarmente catastrofici, sopra elencati sono accomunati da una fatale coincidenza, sono accaduti a 36 anni di distanza e si sono manifestati nella seconda parte dell'anno, da agosto a dicembre.
Ma io non credo alla malasorte, e quindi non succederà niente che sia legato a questa ricorrenza periodica. Anzi, sono convinto che per i restanti mesi, nel nostro paese non accadrà nessuna catastrofe naturale. Ovviamente non sarà per sempre. Almeno per questo anno... che la sfiga vada a farsi fottere!
aggiornamento 25/08/2016:
purtroppo è accaduto...
2016 terremoto Italia Centrale appenninica 24/08/2016
1908 maremoto di Messina (28 dicembre)
36 anni dopo
1944 ultima eruzione del Vesuvio (24 marzo - inizio agosto 43)
36 anni dopo
1980 sisma dell'Irpinia e Basilicata (23 novembre)
36 anni dopo
2016 (tutto a posto e in culo alla cabala)
Ogni anno c'è sempre un terremoto, in giro per l'Italia, leggero o tragico, un'alluvione... ogni anno l'Italia offre al destino il suo contributo di vittime.
I 3 eventi, particolarmente catastrofici, sopra elencati sono accomunati da una fatale coincidenza, sono accaduti a 36 anni di distanza e si sono manifestati nella seconda parte dell'anno, da agosto a dicembre.
Ma io non credo alla malasorte, e quindi non succederà niente che sia legato a questa ricorrenza periodica. Anzi, sono convinto che per i restanti mesi, nel nostro paese non accadrà nessuna catastrofe naturale. Ovviamente non sarà per sempre. Almeno per questo anno... che la sfiga vada a farsi fottere!
aggiornamento 25/08/2016:
purtroppo è accaduto...
2016 terremoto Italia Centrale appenninica 24/08/2016
lunedì, maggio 16
lunedì, maggio 2
Raggi, Meloni, Giachetti Marchini
Marchini diventa il nucleo addensatore di una vasta area di così detti "moderati", moderati con Storace... Un centro che tante volte Casini ha provato a costruire, senza mai riuscirci, in cui si riconosce Alfano ed altri "democristiani". Ma si è arrivati in ritardo, questo centro di finto-moderati piacioni a Roma, non regge più, nè a destra nè a sinistra. È morto con Rutelli e Veltroni e la loro sinistra trasversale. L'esperienza delle elezioni precedenti ha segnato in modo indelebile i Romani. Non voteranno nè la finta sinistra di Giachetti, nè gli inutili moderati di Marchini.
Gli elettori di sinistra non vedono più in Renzi un leader di sinistra. Renzi è soltanto il leader del suo partito e Giachetti prenderà solo i voti di partito. I reali elettori di sinistra voteranno in massa i 5stelle. Al centro, Marchini avrà dalla sua la potenza di fuoco dei media, la corazzata Mediaset, i giornali di Caltagirone e tutte le grandi famiglie degli imprenditori. Ma la storia insegna, fortunatamente, che non sempre queste forze prevalgono, altrimenti berlusconi avrebbe vinto tutte le elezioni dalla sua disgraziata entrata in campo. A destra, particolarmente dai quartieri periferici esasperati, il voto confluirà sulla Meloni. Riassumendo, i Romani, quelli non legati ai partiti, che sono la maggioranza dei votanti, daranno il voto a Raggi e a Meloni. Giachetti e Marchini prenderanno i voti degli affiliati ai loro partiti e simpatizzanti economici.
Facendo una previsione, se tutti i Romani andassero a votare (per esempio Berlusconi non ha capito che gli astensionisti cronici se votassero darebbero un voto di protesta, ben lontano dai "moderati") il risultato sarebbe ovvio.
Gli elettori di sinistra non vedono più in Renzi un leader di sinistra. Renzi è soltanto il leader del suo partito e Giachetti prenderà solo i voti di partito. I reali elettori di sinistra voteranno in massa i 5stelle. Al centro, Marchini avrà dalla sua la potenza di fuoco dei media, la corazzata Mediaset, i giornali di Caltagirone e tutte le grandi famiglie degli imprenditori. Ma la storia insegna, fortunatamente, che non sempre queste forze prevalgono, altrimenti berlusconi avrebbe vinto tutte le elezioni dalla sua disgraziata entrata in campo. A destra, particolarmente dai quartieri periferici esasperati, il voto confluirà sulla Meloni. Riassumendo, i Romani, quelli non legati ai partiti, che sono la maggioranza dei votanti, daranno il voto a Raggi e a Meloni. Giachetti e Marchini prenderanno i voti degli affiliati ai loro partiti e simpatizzanti economici.
Facendo una previsione, se tutti i Romani andassero a votare (per esempio Berlusconi non ha capito che gli astensionisti cronici se votassero darebbero un voto di protesta, ben lontano dai "moderati") il risultato sarebbe ovvio.
mercoledì, aprile 27
Raggi
Il candidato 5stelle alla municipalità di Roma, viene bersagliato da varie accuse sulla sua presunta collaborazione con ambienti di destra. Non è che non sia vero, essendo un avvocato, viene ingaggiato da chi paga, chiunque sia. La Raggi non è nata di sinistra, se avesse avuto l'opportunità di entrare in politica dal lato destro lo avrebbe fatto tranquillamente. Appartiene a quella generazione di senzaideali, di cui fa parte Renzi, che va nella più utilitaristica direzione per appagare l'ambizione ridondante che li possiedi. Con le sue caratteristiche, di linguaggio, non avrebbe stonato in Forza Italia. Se prima di inciampare su Grillo le avessero chiesto di assistere legalmente berlusconi o salvini o qualche altro "campione" della politica di oggi, non si sarebbe tirata indietro, è lavoro, e di lì il passo per tesserarsi al partito dell'assistito, promettente, una logica conseguenza . Bisogna farsene una ragione. La Raggi non è di sinistra, nenache di destra, è solo ambiziosa. Non è un peccato l'ambizione, è un peccato il "solo".
lunedì, aprile 25
Mondo che vai gente Salvini che trovi.
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/regeni_presentatrice_egiziana_insulti_al_arabiya-1692587.html
Purtroppo Salvini avrebbe detto la stessa cosa se fosse accaduto in Italia.
Purtroppo Salvini avrebbe detto la stessa cosa se fosse accaduto in Italia.
domenica, aprile 24
Compleanno di elisabetta II
In Italia i media danno molto risalto al compleanno della regina di Inghilterra, servizi televisivi, su rotocalchi, vip italiani che fanno gli auguri a questa donna, manco fossero conoscenti...
Ma io mi domando e dico, a noi Italiani... a noi... che ce frega?
Ma io mi domando e dico, a noi Italiani... a noi... che ce frega?
lunedì, aprile 18
referendum
Quello che mi dà fastidio non è tanto che il referendum non sia riuscito
ma la spavalderia di vittoria dei renziani. La motivazione centrale di
Renzi è: gli Italiani hanno recepito il mio messaggio e per questo hanno
fatto fallire il referendum.
Punto primo
Quegli Italiani che non sono andati a votare non gliene fotte niente di niente su niente, per qualsiasi referendum. Sanno che Renzi esiste solo perché lo hanno visto ad Amici o da Barbara D'Urso.
Punto secondo
In questa grande fetta di non votanti vanno messi tutti quelli legati alla criminalità organizzata, mafia, camorra, sacra corona unita, 'ndrangheta, famiglie alle quali quello che fa o dice il Governo fa parte di un altro Stato che a loro non compete.
Punto terzo
I referendum sono destinati a fallire sempre, qualunque sia il quesito, perché raggiungere il 50 per cento nel nostro paese è una chimera, siamo privi di senso civico, inoltre c'è anche una fetta di anziani inabile e malati in casa. Loro non dicono no, semplicemente non possono. Magari vorrebbero dire anche sì.
A mio avviso il quorum dovrebbe essere abolito. Perché la grande maggioranza di chi non va a votare lo fa per motivi diversi dalla volontaria astensione. Siccome i referendum costano, varrebbe la decisione di chi fa pesare il proprio voto, mentre quelli che non vanno a votare è sottinteso che delegano l'esito a chi va.
Fossi in Renzi mi preoccuperei per l'esito di questo referendum; dovrebbe capire che se fossero state le politiche, avrebbe sonoramente perso, perché quelli che hanno votato sono i numeri che contano, quelli che non hanno votato sono numeri che non contano niente, sono astensionisti di tutto.
Punto primo
Quegli Italiani che non sono andati a votare non gliene fotte niente di niente su niente, per qualsiasi referendum. Sanno che Renzi esiste solo perché lo hanno visto ad Amici o da Barbara D'Urso.
Punto secondo
In questa grande fetta di non votanti vanno messi tutti quelli legati alla criminalità organizzata, mafia, camorra, sacra corona unita, 'ndrangheta, famiglie alle quali quello che fa o dice il Governo fa parte di un altro Stato che a loro non compete.
Punto terzo
I referendum sono destinati a fallire sempre, qualunque sia il quesito, perché raggiungere il 50 per cento nel nostro paese è una chimera, siamo privi di senso civico, inoltre c'è anche una fetta di anziani inabile e malati in casa. Loro non dicono no, semplicemente non possono. Magari vorrebbero dire anche sì.
A mio avviso il quorum dovrebbe essere abolito. Perché la grande maggioranza di chi non va a votare lo fa per motivi diversi dalla volontaria astensione. Siccome i referendum costano, varrebbe la decisione di chi fa pesare il proprio voto, mentre quelli che non vanno a votare è sottinteso che delegano l'esito a chi va.
Fossi in Renzi mi preoccuperei per l'esito di questo referendum; dovrebbe capire che se fossero state le politiche, avrebbe sonoramente perso, perché quelli che hanno votato sono i numeri che contano, quelli che non hanno votato sono numeri che non contano niente, sono astensionisti di tutto.
mercoledì, aprile 6
martedì, aprile 5
GILLO DORFLES e Lino Banfi
Che cosa hanno in comuni questi due personaggi della cultura italiana?
Hanno avuto entrambi la Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.
Solo che GILLO DORFLES l'ha avuta nel dicembre del 2015, alla modica età di 105 anni, Lino Banfi la ebbe nel dicembre del 1998 (su proposta della Presidenza del Consiglio); Banfi è un gradino più in alto di Dorfles perché nel 1994 ebbe anche il titolo di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (sempre su proposta dello statista Silvio Berlusconi). Ciò significa che Banfi ha dato più lustro alla Repubblica Italiana di DORFLES (!)
Ora i meriti di Gillo Dorfles, grande decano della cultura italiana, li conosciamo; quali meriti ha avuto Lino Banfi, lo dovremmo chiedere ai suoi promotori.
Motivazioni
Cavaliere di Gran Croc e Gran Uff per aver dato un notevole contributo alla modernizzazione della Lingua Italiana, dai tempi di Manzoni, con frasi celebri quali "Porca puttena!" e "Ti spezzo l'osso del capicollo!", su proposta della contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare e del Gran Puttanier Cavalier Decadut. Papisilvio.
Hanno avuto entrambi la Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.
Solo che GILLO DORFLES l'ha avuta nel dicembre del 2015, alla modica età di 105 anni, Lino Banfi la ebbe nel dicembre del 1998 (su proposta della Presidenza del Consiglio); Banfi è un gradino più in alto di Dorfles perché nel 1994 ebbe anche il titolo di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (sempre su proposta dello statista Silvio Berlusconi). Ciò significa che Banfi ha dato più lustro alla Repubblica Italiana di DORFLES (!)
Ora i meriti di Gillo Dorfles, grande decano della cultura italiana, li conosciamo; quali meriti ha avuto Lino Banfi, lo dovremmo chiedere ai suoi promotori.
Motivazioni
lunedì, aprile 4
Presidenziali USA
Donald Trump è la conferma che chi accumula potere economico oltre ogni ragionevole necessità, non è tanto normale con la testa.
ps
l'immagine documenta lo sciopero dei netturbini della città di NY nel 1911.
ps
l'immagine documenta lo sciopero dei netturbini della città di NY nel 1911.
venerdì, marzo 25
mercoledì, marzo 23
Sindaco di Roma
Da yesman professionista, Bertolaso, aveva tanto soddisfatto quello che resta di un ex premier, da essere proposto come ministro dei LLPP. Ciò non accadde, per il bene dell'Italia. Un'opportunità per riesumarlo è stata la candidatura a sindaco di Roma, "per il bene di Roma".
Accompagnare l'utile al dilettevole, l'utile sarebbe quello di rimpinguare le tasche dei furbetti dei quartierini, il dilettevole sarebbero i servizi che questi ultimi offrono, con i finanziamenti per le commesse a loro destinati. Allora i Romani vogliono case? E Bertolaso gliele fa avere, con un ennesimo sacco di Roma Capitale. Giù colate di cemento, come accadde a L'Aquila, con la scusa che è necessario. I Romani vogliono la città pulita? Allora via all'appalto a chi offre più puttane.
A questo punto ben venga una Raggi, che se sbaglia glielo puoi anche rinfacciare. Invece a Bertolaso che gli dici? Che lo sapevi? allora perché lo hai votato?
La Meloni, lasciamo stare, come dice donna Almirante, è anch'ella una yeswoman di Berlusconi, e si è proposta solo per salvare un po' la faccia dal suo elettorato, che la stava incominciando a schifare. Ma non dimentichiamo che lei aveva detto sì alla proposta di Bertolaso. Non è da dimenticare, Lei direbbe sì a tutto quello che proponessero a Bertolaso. Come personalità è sottoposta a Berlusconi e un sindaco di Roma succube di un potere economico, qual'è il tycoon auto-prestatosi alla politica, è decisamente ripetitivo e letale per questa città.
Accompagnare l'utile al dilettevole, l'utile sarebbe quello di rimpinguare le tasche dei furbetti dei quartierini, il dilettevole sarebbero i servizi che questi ultimi offrono, con i finanziamenti per le commesse a loro destinati. Allora i Romani vogliono case? E Bertolaso gliele fa avere, con un ennesimo sacco di Roma Capitale. Giù colate di cemento, come accadde a L'Aquila, con la scusa che è necessario. I Romani vogliono la città pulita? Allora via all'appalto a chi offre più puttane.
A questo punto ben venga una Raggi, che se sbaglia glielo puoi anche rinfacciare. Invece a Bertolaso che gli dici? Che lo sapevi? allora perché lo hai votato?
La Meloni, lasciamo stare, come dice donna Almirante, è anch'ella una yeswoman di Berlusconi, e si è proposta solo per salvare un po' la faccia dal suo elettorato, che la stava incominciando a schifare. Ma non dimentichiamo che lei aveva detto sì alla proposta di Bertolaso. Non è da dimenticare, Lei direbbe sì a tutto quello che proponessero a Bertolaso. Come personalità è sottoposta a Berlusconi e un sindaco di Roma succube di un potere economico, qual'è il tycoon auto-prestatosi alla politica, è decisamente ripetitivo e letale per questa città.
terrorismo internazionale
Il terrorismo internazionale era una chimera; accadeva rare volte, alle Olimpiadi, sugli aerei, sulle navi; ad opera di falangi vaganti, ognuna con un proprio ideale pseudo-politico, erano imprevedibili, si facevano ostaggi e si chiedevano scambi di prigionieri, tutto circoscritto.
Quello che assistiamo, che ha inizio con il crollo delle torri gemelle, non si può controllare. Non ci vuole niente ad andare in giro per una metropoli affollata e farsi esplodere con 10 chili di tritolo, chiunque può farlo. Allora non è tanto scoprire dove e quando decidono di fare un attentato, perchè la risposta è ovunque ed in ogni momento. Come si procurano le armi, da dove proviene il materiale esplosivo? I confini delle nazioni devono essere blindati sugli arsenali, non sulle persone, come ci vogliono far credere alcuni ridicoli politici. Gli attentati in Europa sono fatti da cittadini europei, il male è dentro.
Come si genera il terrorismo? Dagli estremismi. Da dove nascono gli estremismi? Dagli integralismi, sia religiosi che nazionalistici. Ciò significa che nel mondo vi sono degli individui che sono ancora più Salvini di Salvini. La nostra fortuna è che Salvini non evolve, perché pensa principalmente al proprio tornaconto, fosse stato un idealista di principio, avrebbe dato origine a bande di pazzoidi, come fece il fascismo e il nazismo. Dunque non è sempre un male che un politico faccia politica solo per difendere il proprio orticello di privilegi. Teniamoci caro il nostro Salvini, poteva capitarci di peggio; non lamentiamoci quando gridacchia alla paura per l'uomo nero, non gliene fotte un catzo, lo fa solo per acchiappare qualche votarello, per conservare la carica e lo stipendio. Altrimenti, se avesse prodotto con i fatti l'enfasi che mette a parole, avrebbe già donato lo stipendio ai diseredati e imbarcato per le Crociate...
Quello che assistiamo, che ha inizio con il crollo delle torri gemelle, non si può controllare. Non ci vuole niente ad andare in giro per una metropoli affollata e farsi esplodere con 10 chili di tritolo, chiunque può farlo. Allora non è tanto scoprire dove e quando decidono di fare un attentato, perchè la risposta è ovunque ed in ogni momento. Come si procurano le armi, da dove proviene il materiale esplosivo? I confini delle nazioni devono essere blindati sugli arsenali, non sulle persone, come ci vogliono far credere alcuni ridicoli politici. Gli attentati in Europa sono fatti da cittadini europei, il male è dentro.
Come si genera il terrorismo? Dagli estremismi. Da dove nascono gli estremismi? Dagli integralismi, sia religiosi che nazionalistici. Ciò significa che nel mondo vi sono degli individui che sono ancora più Salvini di Salvini. La nostra fortuna è che Salvini non evolve, perché pensa principalmente al proprio tornaconto, fosse stato un idealista di principio, avrebbe dato origine a bande di pazzoidi, come fece il fascismo e il nazismo. Dunque non è sempre un male che un politico faccia politica solo per difendere il proprio orticello di privilegi. Teniamoci caro il nostro Salvini, poteva capitarci di peggio; non lamentiamoci quando gridacchia alla paura per l'uomo nero, non gliene fotte un catzo, lo fa solo per acchiappare qualche votarello, per conservare la carica e lo stipendio. Altrimenti, se avesse prodotto con i fatti l'enfasi che mette a parole, avrebbe già donato lo stipendio ai diseredati e imbarcato per le Crociate...
sabato, marzo 5
windows 10 , in cui il 10 sta per 10 passi indietro
Pieno di bugs, si inceppa come nella preistoria degli OS, operazione nostalgia?
Inoltre, il suo browser di accompagnamento, Edge, nuovo di pacca, è una delle più grandi ciofeche del web. Tra tutti i browser presenti nel sistema, Firefox, Opera, Chrome, Safari...ed anche Explorer, voglio essere di manica larga... l'unico ad avere aperto le porte a adf.ly è lui, il suo successore, Edge, la punta dell'evoluzione dei browser della Microsoft, ingestibile perchè con importanti impostazioni bloccate.
Complimenti...
Inoltre, il suo browser di accompagnamento, Edge, nuovo di pacca, è una delle più grandi ciofeche del web. Tra tutti i browser presenti nel sistema, Firefox, Opera, Chrome, Safari...ed anche Explorer, voglio essere di manica larga... l'unico ad avere aperto le porte a adf.ly è lui, il suo successore, Edge, la punta dell'evoluzione dei browser della Microsoft, ingestibile perchè con importanti impostazioni bloccate.
Complimenti...
domenica, febbraio 14
Moulin de la Galette
È molto interessante la storia di questo antico mulino, sopra Montmartre. La scritta dell'insegna sta a significare proprio quello che era diventato. Nel XIX sec infatti, l'area ed i locali di pertinenza erano stati riattati a luogo di ballo e di ristoro.
Avendo riscosso un discreto successo da parte della crema della società parigina, l'idea del mulino come simbolo visivo di attività di intrattenimento verrà ripresa dai proprietari del più famoso Moulin Rouge, appositamento costruito, fittizio, nel quartiere centrale di Pigalle.
Vi sono molte immagini che raffigurano il Moulin de la Galette, da dipinti a foto, da addizionare sino ad i giorni nostri. Ognuna di queste è una documentazione visiva di trasformazione. Storicamnete l'ingresso era orientato posteriormente i due mulini. In tempo contemporaneo, a vagheggiarne l'esistenza, c'è la presenza di un piccolo ristorante moderno davanti il mulino più piccolo. L'altro mulino, dov'era l'antico ingresso, è all'interno di una proprietà privata, occupata da palazzi residenziali, costruiti tra i due mulini. In origine il Moulin de la Galette era un rustico ritrovo per villani, da considerarsi fuori la città. Poi, con la Belle Epoque divenne un sofisticato caffè all'aperto, frequentato da artisti, dame e signori della meglio società. Non si può dire di quale tappa di trasformazione del Moulin de la Galette si possa avere nostalgia, perché segna sempre la nostalgia di un momento precedente. Si passa dall'esordio con le gallette di produzione del mulino offerte con un bicchiere di latte al contadino della festa, all'assenzio commerciale di fine secolo XIX per il bohémien.
Avendo riscosso un discreto successo da parte della crema della società parigina, l'idea del mulino come simbolo visivo di attività di intrattenimento verrà ripresa dai proprietari del più famoso Moulin Rouge, appositamento costruito, fittizio, nel quartiere centrale di Pigalle.
Vi sono molte immagini che raffigurano il Moulin de la Galette, da dipinti a foto, da addizionare sino ad i giorni nostri. Ognuna di queste è una documentazione visiva di trasformazione. Storicamnete l'ingresso era orientato posteriormente i due mulini. In tempo contemporaneo, a vagheggiarne l'esistenza, c'è la presenza di un piccolo ristorante moderno davanti il mulino più piccolo. L'altro mulino, dov'era l'antico ingresso, è all'interno di una proprietà privata, occupata da palazzi residenziali, costruiti tra i due mulini. In origine il Moulin de la Galette era un rustico ritrovo per villani, da considerarsi fuori la città. Poi, con la Belle Epoque divenne un sofisticato caffè all'aperto, frequentato da artisti, dame e signori della meglio società. Non si può dire di quale tappa di trasformazione del Moulin de la Galette si possa avere nostalgia, perché segna sempre la nostalgia di un momento precedente. Si passa dall'esordio con le gallette di produzione del mulino offerte con un bicchiere di latte al contadino della festa, all'assenzio commerciale di fine secolo XIX per il bohémien.
domenica, febbraio 7
Nella pila del a
In adempienza ad una opaca decisione, presa senza alcuna riserva per gli esiti incerti, si catapultarono sulla strada polverosa, in un'alba gelida e nebbiosa. Da un lato e l'altro campi, e più lontano isolati casolari con qualche rado albero in adorno.
"Cazzo, Berto, che ci coltivano in questo fango? "
"Patate!"
"Solo?"
-Patate, patate...
I tre si tiravano i baveri e le maniche per il freddo, si incassavano la testa nel cappotto.
"Che strada di merda"
-Qui ci passano solo vacche.
-E si vede...
Un rumore che ronzava già nell'aria ora si palesava nella figura di un trattore che proveniva dalla parte opposta.
"Se dice qualcosa, zitti, parlo io." I due annuirono. Al passaggio del trattore, si misero al margine, uno dietro l'altro. Il rustico se li scrutò con un'espressione quasi allarmata. Non era rassicurante vedersi spuntare tra la nebbia nella fioca luce del mattino tre individui a piedi, vestiti in modo insolito, su un tratturo nel bel mezzo del nulla.
Stava lì lì per dire qualcosa, ma per non svegliare azioni imprevedibile, preferì tacere e tirare avanti.
"Che dite? Stiamo facendo bene?" Gli altri due non risposero. "Ooh?!"
"E non lo so!" , fece Berto un po' stizzito, "Ne abbiamo parlato, facciamolo e basta, ormai..."
"Ormai? Che significa, ormai? Allora non sei convinto?" Silenzio "Ooh, non sei convinto?"
"Non lo so, ti ho detto, che vuoi?"
"E tu, Nico?"
Nico scosse la testa.
Saverio fece un profondo respiro e scosse anche lui la testa, sconfortato, e incominciò a bassa voce un rosario di bestemmie.
cont.
"Cazzo, Berto, che ci coltivano in questo fango? "
"Patate!"
"Solo?"
-Patate, patate...
I tre si tiravano i baveri e le maniche per il freddo, si incassavano la testa nel cappotto.
"Che strada di merda"
-Qui ci passano solo vacche.
-E si vede...
Un rumore che ronzava già nell'aria ora si palesava nella figura di un trattore che proveniva dalla parte opposta.
"Se dice qualcosa, zitti, parlo io." I due annuirono. Al passaggio del trattore, si misero al margine, uno dietro l'altro. Il rustico se li scrutò con un'espressione quasi allarmata. Non era rassicurante vedersi spuntare tra la nebbia nella fioca luce del mattino tre individui a piedi, vestiti in modo insolito, su un tratturo nel bel mezzo del nulla.
Stava lì lì per dire qualcosa, ma per non svegliare azioni imprevedibile, preferì tacere e tirare avanti.
"Che dite? Stiamo facendo bene?" Gli altri due non risposero. "Ooh?!"
"E non lo so!" , fece Berto un po' stizzito, "Ne abbiamo parlato, facciamolo e basta, ormai..."
"Ormai? Che significa, ormai? Allora non sei convinto?" Silenzio "Ooh, non sei convinto?"
"Non lo so, ti ho detto, che vuoi?"
"E tu, Nico?"
Nico scosse la testa.
Saverio fece un profondo respiro e scosse anche lui la testa, sconfortato, e incominciò a bassa voce un rosario di bestemmie.
cont.
martedì, febbraio 2
Le barzellette Berlusconi VS Buccirosso
lunedì, febbraio 1
"Beh, se andiamo avanti di questo passo presto avremo un presidente negro"
dare del frocio ad un gay,
è come dare del
bastardo a un orfano
sbirro a un poliziotto
negro a un nero
stangone a un giocatore di pallacanestro
mongoloide a un down
figona a una bella donna
Nosferatu a Sallusti
buffone a Renzi
fascista a Alessandra Mussolini
cameriera a una collaboratrice domestica
spazzino ad un operatore ecologico
bidella a una collaboratrice scolastica
cornuto a un uomo tradito
puttana a una escort
quindi ancora non capisco perché Mancini si sia offeso, al "finocchio" datogli da Sarri...
i peppini
Cantanti in voga in Italia tra il Sessanta e il Settanta:
Peppino Gagliardi
Peppino di Capri
Peppino di Bari
Peppino Reitano
Peppino Nazzaro
Peppino Gagliardi
Peppino di Capri
Peppino di Bari
Peppino Reitano
Peppino Nazzaro
domenica, gennaio 17
sabato, gennaio 16
Renzi dietro la gonna degli Italiani
Juncker critica Renzi. Renzi replica : «Non facciamoci intimidire. L'Italia merita rispetto».
Io da italiano non mi sento criticato da Juncker, è lui che si deve meritare il rispetto dell'Europa, non gli Italiani. E poi che c'entrano gli italiani? Allora quando il M5S lo mette in croce, io da italiano mi devo sentire offeso? La sua megalomania lo sta confondendo facendolo sentire lui stesso l'Italia.
Io da italiano non mi sento criticato da Juncker, è lui che si deve meritare il rispetto dell'Europa, non gli Italiani. E poi che c'entrano gli italiani? Allora quando il M5S lo mette in croce, io da italiano mi devo sentire offeso? La sua megalomania lo sta confondendo facendolo sentire lui stesso l'Italia.
mercoledì, gennaio 13
Una mostra del catzo
E la chiamano arte?
A me sembra solo una gran cazzata .
Sinceramente questi pseudo-artisti dandy, stupidamente ricchi, che per dare un senso alla noia delle loro esistenze, credono di essere originali, producendo insulse performances, a consumo dei loro simili.
Che pene/a)!
A me sembra solo una gran cazzata .
Sinceramente questi pseudo-artisti dandy, stupidamente ricchi, che per dare un senso alla noia delle loro esistenze, credono di essere originali, producendo insulse performances, a consumo dei loro simili.
Che pene/a)!
venerdì, gennaio 1
Putin alla guerra
In 15 anni di dittatura, Putin ha rafforzato e modernizzato la forza armata "sovietica". Dopo aver consolidato e sistemato i confini, acquisendo nuovi territori con la flebile protesta della comunità internazionale, ora è pronto all'espansione egemonica. Lo scopo di Putin, da buon megalomane tiranno, è di diventare la prima potenza mondiale. Aspetta un pretesto per mostrare i muscoli, di solito li crea. Come capo del kgb, è abituato a lavorare dietro i paraventi, costruendo impalcature fittizie per eliminare i suoi nemici.
Gli italiani che guadagnano in Russia, lo apprezzano. Lo considerano un ottimo leader e politico.
Il giudizio positivo è direttamente proporzioanale al riempirsi delle loro tasche.
cont
Gli italiani che guadagnano in Russia, lo apprezzano. Lo considerano un ottimo leader e politico.
Il giudizio positivo è direttamente proporzioanale al riempirsi delle loro tasche.
cont
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