venerdì, settembre 16

5



Era stata attaccata la 5a di Mahler, da qualche parte, fuori. Si svegliò dallo stato di narcosi, le impronte dei gomiti puntati sulle gambe, i capelli arruffati, lunghi; la musica penetrava nella mente e prendeva un po' di posto, un tanto che sbiadiva momentaneamente le immagini del suo dolore. Aveva alzato la testa, che faceva lì? perché? che diavolo era successo? No, dimenticare non era possibile, anche se lo desiderava. Si sentiva stanco, il sudore gli si era marcito addosso,  uno straccio. Si girò intorno come se solo allora avesse capito dove si trovasse; si avvicinò alla finestra. Il suono della musica aumentava, allungò lo sguardo verso il mare, dietro le case basse, era placido, sereno come un vecchio saggio senza paure. Ed anche la gente in strada gli sembrava serena, pacifica. Nessuno poteva immaginare quale apocalisse si stesse preparando in quel mondo piccolo piccolo. La sua inerzia, causata da stanchezza e rassegnazione,

meditazioni di attualità cronaca

martedì, settembre 13

ESSERE ATTIVI

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