venerdì, luglio 14

appunti di viaggio da Chicago- complet

Chicago è una delle città piu eleganti del mondo.
Sembra una bomboniera composta da un artista. 
 acqua- zoo- Oak Park -  pizza Chicago- Chinatown Hancock Tower - Jackson Park - Andersonville
acqua
L'acqua servita dall'acquedotto di Chicago sa e odora esageratamente di cloro, è come bere l'acqua di una piscina, l'acqua naturale del Michigan è più buona. In ogni locale di ristorazione servono un bicchierone di acqua con ghiaccio gratis e ho capito subito perché gratis: è l'acqua  del rubinetto; forse i Chicagoans non se ne accorgono perché ormai ci sono abituati.
Il lago Michigan sembra un mare, è strano per noi sentirlo dolce.
zoo
Lo zoo del Lincoln Park è gratuito e non si tratta di uno zoo per bambini dove vi sono solo pulcini e agnellini (pur presenti nella fattoria didattica), è  uno zoo importante. Ebbe inizio alla fine dell'800, con due cigni donati dal Central Park di NY, che sono rimasti il simbolo dello zoo. È l'unico zoo rimasto gratuito negli Stati Uniti (e forse del mondo). La maggior parte degli animali si trova beatamente: le foche si divertono con gli istruttori, i gorilla sono pacificamente sereni e fanno esercizi cognitivi con i ricercatori ma... ho visto più di due felini andare avanti e indietro per i loro gabbiotti, con chiari sintomi di alienazione, e questo non è bene. Uno spettacolo naturale è stato vedere un falco in libertà, attaccare ripetutamente le anatre del laghetto.
Oak Park
È un sobborgo residenziale famoso per le numerose case  progettate dal più importante architetto americano del XX secolo,  F.L. Wright, in uno stile che si perfezionava nelle prairie houses e qui aveva casa e studio. Una zona ricca, senza dubbio, e deserta perché i signori che abitano queste ville sontuose hanno anche loro da lavorare e, dato che se lo possono permettere,  per non fare continuamente la spola con Chicago, si appoggiano direttamente in un appartamento nel Loop.
È un ambiente frequentato da ricchi fantasmi, oltre al silenzio, si percepisce un impalpabile egoismo.
Uno scoiattolo spiaccicato su questi viali poco trafficati non è un caso. E non perchè gli scoiattoli in America sono come le zoccole in Italia. A Central Park gli scoiattoli si avvicinano fiduciosi quasi a farsi accarezzare. Qui scappano,  hanno timore se non terrore e lo stesso fanno i passerotti, già a trenta metri di distanza. A New York i passeri ti frullano le ali intorno senza degnarsi della tua presenza. Per gli abitanti di queste eleganti dimore scoiattoli e passeri sono intrusi, occupanti abusivi di proprietà. La cultura dell'egoismo nasce dai piccoli gesti, dai comportamenti minimi.  L'unico modo onesto per essere ricchi è ereditare, ma insieme al capitale si eredita anche l'egoismo. Non so quanti danni possano provocare alle case e ai giardini questi animaletti, non voglio metterlo in dubbio, ma sicuro che gli avi  del luogo hanno lasciato ordini ben precisi ai discendenti.
pizza Chicago
Come tutti sanno, la pizza Chicago non è una pizza. È un rustico ad alto contenuto calorico. Viene fatta in tre formati che aumentano di diametro e spessore. Mai arrischiarsi a prendere il maxi per una sola persona. Di solito se ne prende una per tutti, si mette su una posatina al centro della tavola e si taglia. Spesso rimane e a quel punto si capisce per quale motivo l'idea di chiedere di portare a casa gli avanzi sia stata sdoganata elegantemente da mrs Obama che è appunto di Chicago.
Quindi non vergognarsi, l'avete pagata e  i camerieri sono molto gentili a dirvelo. C'è anche chi la lascia, per esempio, le coppiette in amore. un po' per non far vedere all'altro di essere famelici, un po' per non fare la figura degli ingordi e la pizza rimane quasi tutta sul tavolo. Allora ti verrebbe la voglia di ordinare: "A me quella, grazie. Già pagata". Invece la buttano, i camerieri sono già in overdose di pizza Chicago. E qui veniamo a una palese differenza tra un Chicagoan ed un New Yorker bianchi della middle class: i chili. Nei ristoranti che servono pizze Chicago come specialità non è che ci vanno i patiti della bilancia o le fissate per il sedano a pranzo, quindi già c'è una bella fetta di cittadini che se ne frega della linea,  con le loro belle panze, e ce n'è di esagerati, donne e uomini, orgogliosi. A New York bianchi super obesi non esistono, niente, anche nelle classi più povere, di Brooklin, per non sfigurare troppo con quelli della upper class, i quali ogni mattina, prima di andare in ufficio si fanno un'oretta di palestra, i repubblicani, i democratici di footing per la città, le donne con un beverone vegetale, corsa e colazione insieme, magre come acciughe, sudate come capre, perseveranza ed antagonismo ai limiti fisici.  Se negli anni 80 i newyorchesi consideravano quelli di Chicago persone con la puzza sotto il naso, oggi le parti si sono invertite. Manhattan sino a tutti gli anni 80 era quasi una fogna, per chi non fosse un eletto. Nel cuore di New York c'erano quartieri  malfamati, come Harlem appunto, le strade delle luci rosse, puttane sui marciapiedi, spacciatori ad ogni angolo, una metropolitana con all'ingresso un teschio e tibie incrociate da preavviso, il coprifuoco al calar delle tenebre. Poi grazie alla cura  Giuliano è accaduto il miracolo.
Chinatown Hancock Tower
Per chi non ha presente la mappa di Chicago, non significa niente. Ma farsi Chinatown fino alla Hancock tower a piedi... non è uno scherzo. E modestamente l'ho fatto. Il giorno prima guardavo Chinatown dalla Willis Tower, appariva lontanissima, come lo è. Metro senza dubbio, immaginare il ritorno a piedi non era nei piani. Si passano diversi quartieri, ognuno rappresentativo di comunità, il messicano e l'italiano. Ma anche una buona dose di povertà. Le vecchie casupole che fronteggiano il marciapiede, sembrano in rovina e abbandonate; invece sono abitate da zombi. Donne in tuta o pigiama, assonnate, dai movimenti lenti, con l'unico compito di sopravvivere nell'indigenza, si affacciavano all'uscio per fare piccoli movimenti inutili e poi rientrare nella tana.
Jackson Park
Ero arrivato sin lì ispirato da un unico motivo, calpestare il luogo dove era stata l'effimera struttura dell' Ho-o-den,  riproduzione in piccolo di tempio giapponese per la mitica Esposizione Colombiana del 1893; lo spellacchiato isolotto dove sorgeva, in seguito sarebbe diventato un delizioso giardino giapponese. Il giovane Frank Lloyd Wright, sposo e padre precoce, nel periodo dell'Esposizione visitò più volte quel padiglione, tra stampe e arazzi, assimilando la passione per la cultura giapponese. Mi sono invece ritrovato una zona off-limits, chiusa da reti e nastri da cantiere, con cartelli "death danger". Quali pericoli poteva mai avere un parco pubblico? Immaginavo coccodrilli mostruosi, sabbie mobili, zone radioattive... Poi lo seppi. Nel frattempo mi soffermai a guardare un tizio che pescava nei paragi, vicino la sua bicicletta,  nello specchio d'acqua che lambisce la gradonata del museo dell'Industria, l'unica struttura rimasta dell'Esposizione. Il Jackson Park era in ristrutturazione. Si stavano ridisegnando le sponde del laghetto, con movimenti di terra e pompe idrovore. Inoltre nell'acqua era  sparsa una sostanza velenosa che aveva il compito di sterminare le specie aliene. In seguito sarebbe stata reintrodotta la fauna ittica locale, già praticamente estinta. Per cui, senza sapere se i due bacini fossero stati isolati e impermeabilizzati tra loro, non si sa quel tizio stesse pescando pesce sano. Tralasciando il destino dell'incauto pescatore, il tempio che in larga parte  ha ispirato il padiglione dell'Esposizione è il Byodo-in nella Prefettura di Kyoto, di cui una replica in scala 1:1 si trova alle Hawaii.
Andersonville
AndersonvilleIl quartiere svedese di Chicago. Carina, quieta, silenziosa, troppo silenziosa. Andersonville è per chi vuole trovare la pace... Gli abitanti di questo sobborgo sono fieri della loro identità. Negozietti in stile nordico, pasticceria e specialità culinarie, un museo che conserva memorie dell'origine svedese di Andersonville. È servita da due grandi supermarket  della stessa catena. E poi il cimitero... Per cui Andersonville è adatta a chi ama il silenzio perché chi non lo ama, meglio che ne stia lontano. Invece per chi lo ama, c'è sempre un'occasione di comprare casa avanti il cimitero, come è capitato di vedere, sulla strada che si dirige verso la Essanay, famosa casa di produzione che accolse anche Charlie Chaplin. Una casa in vendita  alla fine di una traversa che porta all'ingresso del vasto cimitero aperto. Però che spettacolo affacciarsi in una notte di luna piena e ammirare la luce opaca diffondersi tra le grigie lapidi...

giovedì, luglio 13

Renzi 2 il sacrificio per il bene degli Italiani

Oddio, eccone un altro che si (ri)sacrifica per il bene degli Italiani:
""Io volevo smettere davvero...  però 26.000 mail ricevute in quei giorni e che dicevano 'non è colpa tua, torna a combattere, mi hanno fatto cambiare idea"
Poi vorrei sapere chi sono questi italiani che chiedono ad una persona di sacrificarsi, sono degli egoisti che pensano solo a se stessi. Renzi aveva lasciato, perché costringerlo a tornare? È una violenza che si fa alla persona. Anche quel signore 81enne, che voleva godersi i pochi anni che gli rimanevano di vita, provata da una vita dissennata di vizi, e limitarsi a fare il "padre nobile", ha dovuto riprendere le redini della politica per responsabilità verso gli italiani. Che grandi persone, che spirito di sacrificio!

mercoledì, luglio 12

Perchè accadono disastri

http://www.corriere.it/video-articoli/2017/07/12/aereo-diretto-contro-quattro-jet-pista-strage-sfiorata-san-francisco/16bb39ce-66cc-11e7-9cb7-9d56a32dcee8.shtml

Si è aperta una commissione per stabilire chi ha sbagliato. Il pilota è il principale colpevole però... una parte di colpa la si dovrebbe dare anche a chi ha dato i nomi alle piste.
Notte, due piste parallele, una di atterraggio ed una di rullaggio, nella pista di rullaggio vi sono 4 aerei in attesa, carichi di passeggeri e di carburante. La pista di atterraggio si chiama "pista 28 destra". Per chi sta per atterrare è la pista a sinistra. L'orientamento del lato deve essere dato sempre secondo la direzione di marcia. È una regola che vale per i fiumi quando si deve indicare la sponda. In questo caso non è così, la direzione è data secondo gli aerei che vanno a rullare, ma la pista a destra, per chi atterra è la direzione opposta, è a sinista nella direzione di volo. Nella logica, un pilota al primo atteraggio in quella pista, di notte, nonostante la differenza di luci segnaletiche, per cui la fila di mezzo potrebbe appartenere anche alla pista affianco, potrebbe atterrare dove gli dicono, a destra ed a destra c'è la pista di rullaggio. Ora metteranno in croce il povero pilota e si sentiranno tutti la coscienza pulita. Spero che non si limiterano a questo, che almeno stabiliscano perché il pilota è caduto in errore, per prendere provvedimenti affinché non si possa ripetere. Come? Cambiando il nome alle piste.
Allora come chiamare queste benedette piste? Semplice: Pista 28 ovest e Pista 28 est .