venerdì, febbraio 29

Atto di non belligeranza


L'impostazione della campagna elettorale data da Veltroni e Berlusconi è ben chiara: nessuno si pesta i piedi. Da qui si evince cosa i due concordavano mentre il Governo cadeva.
Hanno capito di trovarsi nella stessa barca 'contro' la disillusione degli elettori stanchi della 'politica' di questi politici. La filosofia attuale dei due grandi gruppi è: "Almeno noi, ... non facciamoci del male", ... mangiamo nello stesso piatto, e se l'anti-politica prende il sopravvento, il piatto lo toglie da sotto bocca a tutti e due. Quindi non ci accusiamo vicendevolmente, facciamo vedere che 'questa' politica è ancora buona, che noi siamo 'ancora' buoni. Anzi, possibilmente, facciamoci i complimenti, onoriamoci tra noi visto che non lo fa la gente.
Di fatti: Berlusconi fa campagna elettorale virtuale contro Prodi, come se esistesse ancora politicamente; Veltroni da parte sua ha già dichiarato che la propaganda non è più incentrata sull' anti-berlusconismo, infatti non nomina mai il suo avversario, bacchettando chi dei suoi osa esprimere giudizi negativi.

A riprova di ciò, quelli che fanno l'unica vera campagna elettorale di attacco, contro i due grandi poli, sono i resti fuori, quelli che non hanno nulla da perdere e devono giocarsela sul malcontento della gente, per sottrarre più voti possibile a PD e PPL: La Destra, il gruppo nuovo con Casini e la sinistra di Bertinotti e company.
Ferrara che pare correre a parte, così apparentemente colpito da una improvvisa fede papalina (non si perde una conferenza del Papa), in periodo elettorale e dopo la crisi del rapporto tra Casini e il capo della Casa PL, è quanto meno sospetto. Un Ferrara che se ne va sbrigliato dal suo Padrone mi sembra poco probabile; nessuna proprietà privata di Berlusconi si può permettere di fare a modo proprio. A mio umile parere, questa è una mossa decisa insieme; Ferrara vicino al Vaticano servirebbe a dirottare i voti dei clericali (da non confondere, come fa Veltroni, con i cattolici) che in precedenza erano assicurati da UDC di Casini, quasi una vendetta di Berlusconi per 'uccidere' politicamente parlando il suo ex alleato.

Per conto personale continuerò a considerare sia l'uno gruppo che l'altro, per quello che valgono; valore testimoniato dalla crisi economica raggiunta dal nostro Paese, anche se c'è un altro po' di fondo del barile da grattare (e Loro lo sanno). Centro-sinistra e centro-destra si sono passati la palla per mungere un'Italia già stremata e resa asfittica da Tangentopoli. E non hanno finito.

giovedì, febbraio 28

Una brava comica


Rosalia Porcaro oltre ad essere una brava cabarettista è anche un'autrice creativa come dimostra questo breve racconto scritto per Il Mattino. Lo ripropongo per quelli che non lo hanno letto.

Lei e il fidanzato della figlia
Teresa è una mamma un po’ apprensiva, che però segue sempre tutti i consigli che danno in televisione gli psicologi con tanti capelli, e ha deciso di non invadere la sfera socio-emotiva della figlia in fase di sviluppo postpuberale. Le ha fatto solo con discrezione qualche regalo mirato tipo un orologio che aveva le pajettes rosa ma pure i numeri giganteschi «così potrai guardare ore minuti e secondi chiaramente figlia mia» le ha detto quella volta, sottolineando le parole con occhi così tanto sgranati che Sandra stava quasi per chiamare il Cardarelli. In effetti il problema di Sandra non è che non vede che ore sono ma che non vede nient’altro che il suo nuovo ragazzo, Silviuccio. Un pomeriggio mentre rientrava dalla spesa, Teresa ha sorpreso Sandra che si sbaciucchiava sul muretto sotto casa e allora non ci ha visto più. «Ue’ viene immediatamente qua adulto in fase di maturazione, devo esplorare la comunicazione genitoriale non verbale...dandoti due paccheri! «Signora mi consenta si avvicini. Volevo parlarle da tanto, sono uno studente ma diventerò professore, poi, diventerò preside, poi non so se mi gira divento pure il primo fra i bidelli, mi dia fiducia e in cinque anni di fidanzamento stabile farò la felicità di sua figlia. Teresa è un po’ allibita, è possibile che quella stonata di Sandra ha trovato un ragazzo senza macchie? «Mamma è vero Silviuccio è bravissimo, certo lo hanno arrestato un paio di volte per aver rubato un motorino ma...»
Che cosa? Un motorino? Dove quando, e questo sarebbe il ragazzo perfetto? «Ma sì ma deve capire... mi hanno arrestato per motivi politici. È tutto un fatto politico. Io volevo quel motorino che era proprio quello che mi serviva per allargare i miei affare e il suo proprietario pensi non voleva darmelo. Cioè ha anteposto il suo bene al mio. Inaudito! Ridandogli la moto ho solo voluto ristabilire il principio della generosità su cui si fondano tutte le comunità civili del mondo. Capisce? La mia è stata una condanna ma per motivi politici, quindi non vale! Sono proprio pronto per la sua figliola». Teresa allora ha giusto il tempo di guardare la sua bambina che le stringe un braccio adorante, prima di scagliare contro il perseguitato politico la busta della spesa e le uova che gli si spiaccicano sulla testa. La miglior ricetta che abbia mai fatto, commenta mentre lo vede fuggire. Teresa avrà quarant’anni e ha capito che una condanna è una condanna. La nostra Repubblica ha qualche anno in più, che dite se ne accorgerà pure lei?
Rosalia Porcaro (da il Mattino del 23/02/2008)

E dal racconto si evince anche che è una donna moooooolto intelligente.


lunedì, febbraio 25

Silvio a Napoli

Il centrodestra a Napoli cavalca l'onda del malcontento inerente la gestione dei rifiuti in Campania.
Già ci ha dato dentro Fini. Tra breve toccherà al capo in persona, che già alla fine dell'anno era stato nel capoluogo per sondare l'umore del popolo. Anche lui cavalcherà l'onda dei rifiuti e ci auguriamo nel migliore dei modi, il più realistico dei modi.
Silvio a Napoli, parlerà in Napoletano per farci capire che è uno di noi... quasi.

sabato, febbraio 23

Quello che è stato (e che sarà?)



Per fare qualche sana risata. Comicissima la parte iniziale quando dice che con le intercettazioni telefoniche 'noi' non siamo più liberi. Parliamo con un amico di fighe o parliamo in intimità con la nostra morosa e si rischia che i 'nostri' discorsi vadano a finire sui giornali, sul Corriere, sulla Gazzetta dello Sport... diffusi in radio, nei telegiornali. Un problema esiziale che mette in pericolo la 'nostra' libertà. Però ha detto che quando salirà al potere ci pensa lui, e lo fa per 'noi'. Meno male, già mi incominciavo a preoccupare che i ca..i miei potesse venirli a sapere tutta Italia, semplicemente comprando il Venerdì di Repubblica.

lunedì, febbraio 18

pensieri



Una versione moderna del
duetto dei fiori, dal I atto dell'opera: Lakmé - Leo Delibes.
La trama di quest'opera di fine '800 è nota.

Una frase di Seneca: "La virtù senza le avversità marcisce".
Più che la frase in sé quello che ci rende piccini è il fatto che questi pensieri li avevano uomini vissuti 2000 anni fa, per non dire 3000.

sabato, febbraio 16

Grandi comici


"Io sono una risorsa del paese, se gli Italiani vogliono approfittare..."

NON CREDO

ah ah ah

Ma che è? un giacimento petrolifero, una miniera di carbone, una riserva di uranio, un deposito naturale di gas metano, un artista del calibro del Pintoricchio, un luminare della fisica, un economista che ha debellato la carestia in Africa... un bancomat gratuito?

Gli Italiani sono personcine a modo, approfittare per la terza volte della generosa disponibilità di uomo 'sì gentile e altruista, sarebbe segno di maleducazione.

Forse dovrebbe aggiornare il repertorio; sebbene non siano grandi battute, il livello è quello del Bagaglino, probabilmente anche gli autori, sono ormai dei classici e ogni volta che le pronuncia mi fa scompisciare, anche perché quando le dice sembra quasi che non reciti, tanto sta dentro la parte. Peccato, avrebbe avuto un grande successo come comico d'avanspettacolo. Ma a me non è sfuggito il suo valore.
In fondo anch'io ho un debole per lo re degli Unni: "Chi è lo Ree, chi è lo Ree?"
"Ahi ahi ahi! Sei te lo Re, sei te lo Re!"



lunedì, febbraio 11

Prestigiacomo e gli scheletri nell'armadio



Dopo Carlo, operaio della Thyssen Krupp, la parola passa ad Oscar che già l'anno scorso aveva denunciato le patologie tumorali causate dal materiale cancerogeno, amianto, con il quale erano state fatte le case popolari a Rogoredo. Ad oggi nessun provvedimento soddisfacente di risarcimento e procedure serie giudiziarie è stato fatto, per l'abulia delle istituzioni. E la malattia continua a falcidiare vittime. Ad Anno Zero del 07 02 2008 (puntata integrale qui), accusa la classe politica e rinfaccia loro i privilegi che non merita.

La replica della Prestigiacomo (integralmente):
Io sono abbastanza indignata per il modo in cui è stata organizzata questa
trasmissione. Se vogliamo parlare di contenuti e di programmi allora diamo la
possibilità anche a noi di confrontarci sui contenuti e sui programmi (...) poi
abbiamo un provocatore, un invitato provocatore che serve a far alzare i toni, che è
il senatore Colombo (...) Perché noi possiamo parlare, possiamo spiegare che
non siamo tutti uguali, possiamo spiegarti come passa la giornata un parlamentare
che lavora. Ti chiedo di avere un po' più di rispetto. Io sono una mamma che
lavora lontano dalla propria famiglia che vive in Sicilia, vivo in una terra povera e piena di problemi, conosco i problemi della criminalità organizzata... Mi sono battuta da quando avevo vent'anni da imprenditrice nell'organizzazione Giovani imprenditori contro la criminalità organizzata. Ho rischiato di mio. Quindi tu non hai nessun diritto di buttare fango sulla classe politica in generale, vabbeeeenee?!


Non credo (memore di lacapagira, grazie Astro,nda)

Non credo che possa supporsi sacrificio essere una mamma che va a lavorare a Roma per un 30/40.000 euro mensili, avendo con sé giustamente il proprio figlio con babysitter, senza quindi neanche tanto sforzo di fare la mamma a tempo pieno, e al limite nella terra natìa ha lasciato i suoi genitori, come fanno tutti del resto, Non credo che sia da tutte le mamme che lavorano con sacrificio avere l'opportunità di abitare a Piazza Navona, in un lussuoso appartamento da 200 mq, il cui affitto è pagato da non si sa chi... (noi?).

Non credo

Non credo che il giovane Oscar non abbia nessun diritto di buttare fango, perché lui dice di essere ignorante, ma non ignorante in quello che non ha studiato ma in quello che non sa della sua interlocutrice, perché se lo avesse saputo non si sarebbe tenuto la posta della già giovane imprenditrice. E se qualcuno lo avesse delucidato sui fatti riportati nel 2001/2002 inerenti l'azienda di famiglia della onorevole deputato, le gambe della Stefania avrebbero fatto PrestiGiacomoGiacomo.

Riporto l'articolo da il giornale Isoladeicani del febbraio 2002

Gli operai della Ved ne hanno pieni i polmoni. Gas tossici e vetroresina

La V.E.D. di Priolo, azienda leader in Italia nella produzione di manufatti in vetroresina utilizzati principalmente in acquedotti e reti fognarie, da alcuni mesi è al centro dell’attenzione a causa di problemi riguardanti la salute dei lavoratori, un centinaio, impiegati nello stabilimento. Lo scorso ottobre era stato il settimanale L’Espresso a pubblicare un’inchiesta sull’azienda di proprietà della famiglia Prestigiacomo. Nel servizio giornalistico, intitolato "La fabbrica delle malattie", si evidenziavano le vicende di alcuni operai e qualche episodio di bambini, figli di lavoratori della Ved, nati con malformazioni congenite. Una situazione inquietante, al punto da suscitare il sospetto che le sostanze usate per produrre la vetroresina possano avere un legame con le malattie riscontrate.A chiedere agli enti pubblici preposti risposte certe sui rischi ambientali e sulle complicanze per i lavoratori della Ved, sono la Cgil e la Fiom (il sindacato di categoria dei metalmeccanici) di Siracusa che, il 14 marzo, hanno diffuso un comunicato stampa nel quale si afferma come "L’insorgere di patologie a carico delle basse vie respiratorie, regolarmente diagnosticate e riconducibili al ciclo produttivo, stanno legittimamente preoccupando e interrogando i lavoratori e il sindacato sui reali rischi alle esposizioni e tossicità ambientale".Del resto, viene sottolineato nel medesimo comunicato - "In uno specifico protocollo siglato alcune settimane addietro tra la stessa azienda Ved, le organizzazioni sindacali e le sezioni universitarie di Medicina del Lavoro di Messina e Palermo, si è convenuto di procedere ad accertamenti clinici e ambientali più approfonditi, coinvolgenti l’intero organico dei lavoratori impegnati".La circostanza che il suddetto protocollo sia stato siglato pure da strutture pubbliche universitarie non è causale, in quanto l’Istituto di Pneumologia e Medicina del Lavoro dell’Università di Messina ha già accertato diversi episodi di sintomatologia di "alveolite" (ovvero infiammazione delle basse vie respiratorie) riguardanti operai della Ved che, autonomamente, si erano rivolti all’istituto universitario messinese.C’è poi da aggiungere che per due lavoratori, l’Inail di Siracusa ha di recente riconosciuto la causa di malattia professionale da esposizione alla vetroresina.Dal canto suo la società priolese solo da pochi mesi si è finalmente decisa a dotare lo stabilimento di un migliore impianto di aspirazione di polveri, vapori, fumi, ossia di tutte quelle sostanze di indubbia pericolosità e tossicità, sprigionate nell’aria nella fase di miscelazione dei materiali utilizzati per la produzione della vetroresina.Ma in passato, alla Ved di tutelare i polmoni dei propri dipendenti è sembrato interessare poco. Per anni, inutilmente, operai e sindacalisti, in primo luogo il rappresentante per la sicurezza Sebastiano Guzzardi, hanno lanciato l’allarme sui possibili rischi riferibili alle sostanze utilizzate e alle condizioni ambientali, chiedendo accorgimenti necessari a salvaguardare la salute dei lavoratori."Allo stato attuale - sostengono ancora Cgil e Fiom - i risultati alla Ved non sembrano essere per nulla adeguati" - e annunciano "un momento pubblico di riflessione e di analisi, con il contributo determinante di esperti e tecnici qualificati di valore e spessore nazionale".

www.isoladeicani.it http://www.isoladeicani.it/febbraio02/prestigiacomo.htm

Però 'sta cosa è meglio non farla sapere ad Oscar...


martedì, febbraio 5

Cape fear




Un post per fare alcune precisazioni, in seguito ai lucidi e puntuali commenti che mettono in chiaro che non sempre si può scrivere tutto per non rendere farraginoso il post stesso.
Le congetture della difesa sono quelle che si creano nella costruzione dei 'fatti' che hanno portato all'atto criminale. Si ipotizzano, se non si dichiarano certi, altri colpevoli, esseri misteriosi nati dalla mente elaborante dei difensori. Per il delitto di Erba, gli avvocati hanno uscito dal cappello delle congetture, un uomo nero, che forse aiutato da altri, ha compiuto il misfatto, nonostante si abbiano prove scritte dichiarate e testimone vivo per miracolo. Congetture anche per Taormina che sfiorò il limite del consentito perché si prese una denuncia per falsificazione di prove. Certamente l'etica della giusta causa non è richiesta agli avvocati, non devono fare nessun giuramento di Ippocrate. L'etica della professione si manifesta solo quando non si può andare oltre, dove il penale non ammette accuse calunniose, sospetti e appunto falsificazione delle prove, è un'etica per pararsi il cu..o. L' etica uno ce l'ha o non ce l'ha. Oggi, per arrivare, per sfondare, per salire in alto, non si bada più alla morale, all'eticamente corretto, si viene a patti col diavolo. Però ci sono ancora uomini che il prestigio se lo costruiscono con la rettitudine del proprio operato, con l'essere onesti prima con se stessi, come i primi avvocati della causa di Cogne, un pool guidato da un professore di Torino. Quando si resero conto della colpevolezza della cliente e chiesero di cambiare strategia difensiva, cercando di salvare il salvabile, furono scaricati e si lasciarono scaricare. E poi sappiamo chi presero.
Non si tratta quindi di preparazione, ma di altro, il successo in cima ai desideri di questa moderna società, da ottenere con ogni mezzo, magari lecito ma non morale. Se uno è certo di essere innocente, dovrà usare tutti i mezzi che la legge consente, per provare la sua innocenza. Però ciò viene fatto anche da chi è certo di essere colpevole e certo trova in alcuni avvocati degli abili compari a pagamento.

Gli errori dei magistrati non erano riferiti agli errori giudiziari, ovvio, un giudice non può avere colpe in merito, considerando anche che c'è il seguito di una giuria giudicante. Mi riferivo agli errori di procedura, il giudice è comunque sotto un controllo e sta o cerca di stare ben attento a non prendersi delle libertà di troppo.
Invece alcuni avvocati spaziano, fantasticano, inventano... liberamente, grazie alla immunità che dà loro la professione.
Una percentuale di errori giudiziari, purtroppo, esisterà sempre, siamo umani, testimoni megalomani, somiglianze, mancanza di alibi, coincidenze sfortunate, non siamo così perfetti per evitare di cadere nelle lacune giudiziarie.

Capo e coda della giustizia

C’è qualcuno che dice che in Italia la Giustizia è poco garantista, secondo me è vero il contrario. Perché permette ai rei, spesso già confessi, di difendersi oltre i limiti della decenza. Più che altro l’utilizzo delle leggi è diventato molto sfrontato. Persino l’evidenza dei fatti non basta ad accusare con certezza un delinquente. Secondo me tutto ha origine dal metodo di difesa all’americana. Il caso di O.J. Simpson ha fatto scuola. Dopo aver commesso il duplice omicidio, compiuto con una efferatezza predeterminata, Simpson fuggì, braccato dalla polizia e inseguito per miglia e miglia sull’autostrada, ponendo a repentaglio anche la vita degli altri. Era evidentemente colpevole. Dopo l’arresto, dopo una prima confessione spontanea, arrivarono gli avvocati, quelli da 9 zeri, quelli che se li paghi bene ti fanno diventare innocente anche Erode, anche Dracula, anche Ewilenko. Insomma quelli che permettono al ricco di farla sempre franca, per presunzione di innocenza, anche se ha compiuto una carneficina, mentre il povere per una presunzione di colpevolezza è atteso alla sedia elettrica. Questa è la democrazia americana, questa è la giustizia americana.
In Italia, Marazzita accetta la difesa dei casi clamorosi che si trovano sotto i riflettori, non si sa se per mettere alla prova se stesso o per protagonismo. Taormina si gettò a capo bassa sul caso Cogne, per portare avanti una tesi improbabile. Prima regola della difesa: negare l’evidenza. Sono ora moltiplicate le difese ad oltranza in molte cause penali. Molti casi restano aperti, quando un tempo si sarebbero chiusi in un battibaleno. Primo: non c’è più da parte del reo la coscienza del pentimento. Secondo: gli avvocati si sono americanizzati, riescono ad inventarsi delle incredibili congetture per non perdere la causa, perché è ovvio che non si tratta di far trionfare la giusta causa, ma di non subire l’onta della sconfitta. Quando ancora esisteva una morale, sino all’inizio degli anni Ottanta, l’avvocato si accertava della innocenza o colpevolezza del proprio assistito e agiva di conseguenza, cercando le attenuanti nel secondo caso con il beneplacito del cliente, affinché non fossero lesi i suoi diritti nei limiti delle colpe. Era una difesa di onore per salvare quel poco di dignità rimasta. Ora la parola d’ordine è “proscioglimento” , senza alternative.

Il vero colpevole, a caldo, in genere confessa, perché è comunque un essere umano; ma dopo aver incontrato gli avvocati, ritratta tutto, e sempre su loro consiglio, per giustificare l’errata confessione, si inventa le scuse più ridicole: “mi hanno estorto queste parole sotto pressione”. È una prassi consolidata. Poi il processo si allunga a dismisura, perché grazie al garantismo della Giustizia italiana, un’infinità di procedure, di normative, cavilli permettono di dilatare i tempi, chi è più bravo arriva al limite della prescrizione. Uno dei casi di questi giorni è la strage di Erba. Con un testimone oculare, anch’egli vittima, la sfacciataggine degli avvocati arriva al limite dell’insopportabile. Mi chiedo se è lecito, se è deontologicamente corretto, far passare per innocente un colpevole già dichiaratosi. Invece l’avvocato è immune, come le Banche sono immuni dall’accusa di strozzinaggio. Perché non esiste una legge che responsabilizzi gli avvocati? Perché non c’è una responsabilità civile, che regoli il loro operato, il loro abuso di difesa? Anche i Giudici vanno sotto processo se sbagliano. Come accade per i medici e per gli ingegneri. Perché cercare di far assolvere un assassino, sapendo che è colpevole, non è ugualmente disastroso di una operazione chirurgica fatta con negligenza? Quanti casi di reiterazione del reato? Quanti uomini assolti e poi tornati per ‘finire’ la ex-compagna? Colpa delle giurie, ma anche colpa di chi li ha difesi nella maniera ‘sbagliata’. Però fortunatamente i Giudici in Italia ancora non si sono americanizzati. E non si lasciano suggestionare dall’imputato potente di turno o dall’astrusa e dispendiosa difesa degli avvocati di grido. Cogne è un monito, un importante psichiatra ha dichiarato che il processo di Cogne ha provocato due vittime, il bimbo e la madre, non c’era un assassino da condannare ma una donna malata da curare, sia i familiari che gli avvocati, le hanno fatto cullare questa malattia, ad oggi quella donna, non ha ancora superato il malessere, la malattia è lì, latente.

C’è un film che all’epoca fece scalpore, Cape Fear. Un avvocato, Gregory Peck, ha in pugno la vittoria nella causa del cliente, Robert Mitchum , ma colto da una responsabilità civile per timore di far mettere in libertà un pericoloso criminale, la certezza della colpevolezza in un deplorevole atto delittuoso (il film trattava per la prima volta argomenti scottanti per il cinema, il che comportò numerosi tagli prima dell’uscita nelle sale), lascia che l’imputato venga condannato. Quando esce di prigione, il principale pensiero del cliente sarà la vendetta. È stato fatto anche un remake con un ottimo De Niro, ma non raggiunge la carica di inquietudine del primo film, lo sguardo perverso di Mitchum, l’ambiguità del suo comportamento nei confronti della figliola dell’avvocato. Gli Stati Uniti sanno fare anche autocritica; questo sapersi guardare dentro, nell’anima nera e riconoscere le colpe, ne fa ancora un grande paese. In USA c’è la libertà di stampa e di opinione…