giovedì, ottobre 30

Consigli per la nuova legge elettorale...










...affinché la democrazia sia attuata in pieno:

Consiglio 1. Dopo l'eliminazione delle preferenze, decisione diretta e in piena libertà da parte del presidente del Consiglio in carica in scadenza, su chi debba succedere al Governo. In questo modo, si limitano i rischi che l'elettorato sbagli a votare e si dà l'opportunità agli Italiani di liberarsi dall'incombenza di andare a votare.

Consiglio 2. Allo scadere del mandato, opzione del governo per rinnovare l'incarico. In questo modi si dà, piena
libertà, in modo democratico, a questo direttivo di continuare a mantenere la promessa di programma fatta agli Italiani, si evitano le gravose spese elettorali, ma ciò che si risparmia verrà distribuito in modo democratico tra i partiti secondo i valori di schieramenti in parlamento.

Consiglio 3. Il presidente del consiglio attuale allo scadere del mandato regolare, o per qualsiasi interruzione del mandato come caduta della fiducia o guerra civile, assume in modo democratico e nel pieno rispetto della nuova legge elettorale, automaticamente la carica di Presidente della Repubblica con poteri governativi ad interim.

Consiglio 4. Qualora il capo dell'esecutivo venisse a mancare prima di concludere il mandato, viene sostituito da un elettore italiano scelto liberamente preventivamente dal morituro, alla presenza di un Notaio di Stato, il cui nominativo viene chiuso in una busta sigillata e aperta solo alla morte del presidente del consiglio in carica. Ovviamente, il parlamento in seduta congiunta decide se è il caso di seguire le ultime volontà dell'ex oppure mettere una croce sopra e ricominciare con nuove elezioni libere.

martedì, ottobre 28

Le perle di Silvio 2

Le preferenze vanno abolite perché a Strasburgo serve una squadra di professionisti scelti dalle segreterie dei partiti... Voglio che in Europa ci vada gente altamente qualificata e che in tutte le ventitré Commissioni ci siano professionisti di ciascuna materia. Solo scegliendo noi chi va in lista saremo sicuri di avere una rappresentanza capace di difendere gli interessi italiani.... Con le preferenze sarebbe eletto chi è più capace a farsi promozione e si tornerebbe inoltre al finanziamento della politica, che è esattamente il contrario di quanto chiedono gli italiani che vogliono una politica limpida, pulita e trasparente. Con le preferenze si tornerebbe alla stagione precedente...
Ricapitolando, Berlusconi ha detto che gli Italiani non usufruendo del voto di preferenza, che fa scegliere direttamente chi viene ritenuto degno della fiducia per rappresentarli, hanno la certezza di avere una politica più limpida. Ed io che pensavo fosse il contrario. Questa è LOGICA MATEMATICA, IRRAZIONALE ma matematica. Io mi scervello per capire la genialità di quest'uomo. C'è più libertà togliendo la libertà di decidere!!
La lista di candidati che compila un partito, p.e. il PDL, dovrebbe comunque essere già una cernita di qualità. Berlusconi, con le sue parole, farebbe capire che in una ipotetica lista metterebbe anche un discreto manipolo di imbecilli,
metodo clientelare residuato della vecchia politica che lui tanto aborre ma che quando gli conviene utilizza spudoratamente, si rischierebbe fossero eletti.
Gli Italiani quindi sarebbero una massa di incompetenti che quando vanno alle urne possono combinare guai? Ha ragione, enormemente ragione, non si fida di quelli che lo hanno eletto,
come dargli torto?

Professionisti? ora ho capito perché la Carfagna è ministro... è professionista 'e 'sto c...

E con questa ultima uscita dell'attuale capo del governo non mi esprimerò più sulla preparazione professionale del Ministro delle Pari Opportunità, perché ora so che la sua professionalità è stata testata direttamente dal suo estimatore, il quale la considera certamente una professionista nel suo settore, perché lui, come ha riferito, sceglie solo tra le professioniste... Che ne potevano sapere gli elettori che lei fosse così brava?

Questo paese ha un bisogno impellente di professioniste, che lo aiutino a raddrizzare la situazione, già molto compromessa, senza l'utilizzo di interventi artificiali che danno solo un momentaneo beneficio; le attinga soprattutto da quel catino di utenza formativa che è Mediaset, grande scuola di preparazione delle future professioniste, leve della polittika italiana.

Alla luce dei fatti, io non credo che la Gelmini sia una professionista... questo è un complimento.

giovedì, ottobre 23

Ègida vs Egìda



Egìda? No, no, no ministro Gelmini Mariastella, non ci siamo. Già chiudiamo un occhio che si presenta in aula senza grembiulino, ma ora...
Venga accompagnata dai genitori o chi ne fa le veci. E scriva 1000 paginette:

ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida ègida

e come se non bastasse testimonianza

mercoledì, ottobre 22

Le perle di Silvio

antidemocratico occupare luoghi pubblici per dimostrazioni di protesta e sciopero contro lo Stato. Darò disposizioni affinché le forze dell'ordine intervengano"
È anti-democratico occupare un luogo pubblico per protestare contro le cose pubbliche???
Allora si possono occupare luoghi privati? va bene qualche villa in zona Macherio?

Anti-democratico? io spero che, a parte l'ignoranza del suddetto sul significato, del tutto personalizzato, di DEMOCRAZIA, stia ben attento a non provocare un '68? Liberare le scuole dagli studenti sarà altamente democratico... ma gli studenti non arrivano a tale cima di Sapienza.

Da Dagospia. Al bouffet napoletano, Silvio ha pregato Mara di mangiare, 'che è troppo magra, ed ha invitato il suo nutrizionista a tenerla sotto osservazione, invito respinto, ma almeno ha sollevato il problema. Finalmente una voce fuori dal coro silenzioso dei ruffiani adulatori.

martedì, ottobre 14

Scritto di get

Molto peggio di ora non si è mai stati in Italia dal DG.
Bene o male fino agli anni 70 si andava avanti, si campava con sacrificio ma con certezza di arrivare alla fine del mese con uno stipendio da operai, senza pretese. Non c'era l'affannosa ricerca delle griffe. Le industrie in Italia, davano lavoro. Anni 80 si gettano le basi per la distruzione dell'economia italiana. Lo sconsiderato metodo della corruzione politica di quegli anni, produce un debito pubblico ed un collasso economico tale che all'inizio degli anni 90, con portavoce italiano Draghi, vengono svenduti all'estero grandi aziende e marchi made in Italy , che diventano capitale straniero, la crisi e svendita dell'Alitalia è il riflesso di quegli anni. le grandi imprese ancora italiane, i grandi marchi ancora madefintoinitaly,i nostri bravi figli di puttana di imprenditori italiani, hanno pensato bene di traslocarli nei paesi dove la mano d'opera costa niente. Il risultato è che questi signori, tipo Dolce e Gabbana, gli Agnelli e tutta la bella compagnia di alti dirigenti, non conoscono mai crisi, tengono alto il prodotto interno dell'Italia, come pura illusione di benessere, solo ricchezza loro, non producono lavoro in Italia, ma anzi, i consumatori italiani spendono i soldi per loro, come se fossero turisti stranieri, e loro lo continuano a investire all'estero e intanto diventano di una ricchezza indecente. È il capitalismo degenerato che crea posti di lavoro all'estero, con stipendi equiparati alla paghetta che si dà agli adolescenti, e vende in Italia a prezzi di lusso. Più loro si arricchiscono più l'Italia si impoverisce. Questa è l'Italia di Berlusconi, pochi ricchi e buoni e molti poveri che non si vedono, perché, e qui viene il bello, negli anni 70 il povero si riconosceva, dal vestiario, dalla auto, da dove abitava ecc, ma campava perché il basso tenore di vita, lo faceva arrivare alla fine del mese; oggi l'apparenza inganna, i suv stanno ogni passo, nessuno si fa mancare un vestiario firmato, i bambini hanno ognuno la loro bella invicta. Dov'è la crisi? Debiti, rate mutui trentennali, neanche più un'industria; i Lapo (uno dei pochi tanti) che vivono alla leggera con i soldi che cadono dal cielo, retribuendo con perline di vetro polacchi e ora sempre di più, cinesi e riguadagnando sulle spalle degli italiani 10.000 volte di più.
Sulla Chiesa, ancora peggio, prima almeno se accusavi la Chiesa c'era sempre un'opinione pubblica, un ramo del parlamento, con ideali sociali reali, che appoggiava e difendeva la libertà di parola e la Chiesa zitta per non perdere la classe operaia. Oggi come minimo si rischia la scomunica e la gogna pubblica.
No, scriptamanent, credi a me, questi sono i tempi più bui dal dopoguerra.

giovedì, ottobre 9

1978



Il 1978 fu uno dei migliori Sanremo di sempre. Questa è la Schola Cantorum, Il mio amore. Una canzone che ha un effetto rilassante. L'attacco iniziale è degno di una colonna sonora di un film di gran classe. La cantante che dà l'incipit ( ho fatto una ricerca chiamasi Marina Arcangeli) sprizza sensualità estrema, e con un sorriso finale, rotto da una leggera emozione, che non lascia dubbi sulle allusioni delle parole. Interpreti e musica di quegli anni scivolavano dal '68, le canzoni erano pregne di significati, anche le meno impegnate, come questo semplice inno all'amore.

Oggi le migliori interpreti di successo si chiamano Giorgia e Pausini, la sensualità è sinceramente minima; forse c'è solo una cantante simile alla Arcangeli, di voce e (forse) di sguardo, ma non canta più... annata 1978 da ricordare anche per questo...

mercoledì, ottobre 8

I caratteristi



I giovani e ormai non più giovani attori italiani usciti dal Centro sperimentale
di cinematografia*, non possono essere discussi per tecnica
recitativa, perché hanno un metodo collaudato, ma rispetto ad i grandi
attori della commedia all'italiana, sono privi di un 'carattere'. Cos'è un
carattere in un attore? È ciò che lo contraddistingue dagli altri attori, ciò
che lo caratterizza anche fuori dagli schermi.
C'è una figura nel cinema italiano, ormai in via di estinzione: il
caratterista. Egli era la maschera fissa, quasi statica, l'esagerazione,
l'esasperazione dei caratteri che invece i grandi attori riuscivano a
recitare con equilibrata maestria, grazie alla straordinaria mimica facciale:
Sordi, Gassman, Tognazzi, Manfredi, Mastroianni... I registi italiani che
venivano dalla scuola del neorealismo, amavano particolarmente i
caratteristi, scoperti direttamente dalla strada. La particolarità del
caratterista era non tanto e non solo nel carattere da macchietta, ma
nell'aspetto particolare, nel gesto insolito, nello sberleffo, che
acchiappava la risata con la sola presenza, o anche la rappresentazione
corporea degli stati d'animo buoni o cattivi.
Oggi, i caratteristi "storici",scoperti dai grandi maestri, ci restano nelle
pellicole. I film dei 'giovani' registi italiani sono ormai privi dei caratteristi,
perché si tende al bello, tutto deve apparire bello, dall'attore all'attrice,
all'ultima comparsa. In fondo la critica di Tarantino, amante del cinema
trash italiano, dove i caratteristi diedero il meglio, non è molto lontana dal
vero. Oltre la storia, la noia ci prende perché il perfettismo appare quasi
irreale.
Bombolo, fu scoperto da Bruno Corbucci, faceva il venditore ambulante
a Campo de' Fiori. Il regista dovette insistere parecchio per farlo entrare
nel mondo del cinema. Un romanaccio dagli occhi azzurri, grassoccio,
con una faccia di gomma e forse un po' scurrile. Ma con i tempi
comici perfettamente accordati, innati e naturali. La parolaccia, per fare
effetto, non può essere detta così a casaccio, ma al momento giusto. E
questa pratica, per un uomo che vive e lavora per strada a contatto con
altri uomini che lo vogliono coijonare, è pane quotidiano. Bombolo,
Franco Lechner, sortì come caratterista, ma ben presto si ritagliò uno
spazio sempre più ampio, sino ad assumere ruoli di coprotagonista e di
pedina fondamentale per far decollare film, altrimenti inguardabili. Entrò a
far parte del gruppo del Bagaglino, dove molti altri caratteristi hanno avuto
la fortuna di diventare attori "pieni", come non era riuscito ad altri. Il
gruppo del Bagaglino, oltre a girare film dalla fine degli anni 70, verso la
seconda metà degli anni Ottanta, incominciò a fare spettacoli di satira
politica nel teatro, che era il loro luogo deputato. Bombolo, con Pippo
Franco e Oreste Lionello era uno dei punti cardine della messinscena.
Ancora non veniva registrato per la televisione, ma già allora, la satira
girava intorno alle maschere dei politici, nella loro imitazione, travestimento e
parodia. A Bombolo venne dato di impersonare Craxi, e per quelli
che hanno avuto la fortuna di vederlo, risultava irresistibile. Se non fosse
venuto a mancare prematuramente (1987) lo avremmo ritrovato in quei
panni, anche nelle edizioni per il piccolo schermo, la prima proprio nel 1987, a fianco degli attori 'storici' del Bagaglino.

*Sembrerebbe un paradosso, ma la scuola di cinematografia distrugge le doti naturali, il talento ed il carattere personale, le potenzialità dell' originalità di un attore. Quando si esce dalle scuole si recita come gli insegnanti. Ed essendo ormai il cinema un sistema razionale, se non hai studiato regia o recitazione con un diploma, non ti presenti da nessuna parte per fare qualcosa di serio, a meno che non ti sistemi dopo un GF in qualche soporifera serie soap tv, ma sempre con il dovere di 'studiare' per assicurarti un minimo di futuro. La piattezza nel Cinema di qualità è una piaga irreversibile. Oggi uno come Alberto Sordi non sarebbe mai uscito fuori, liberamente, senza un pezzo di carta, e con un pezzo di carta non sarebbe mai stato Sordi.