sabato, settembre 19

La fine di Berlusconi. Faccia a Faccia


Questa è l’ultima volta che scrivo dell'attuale presidente del consiglio. Il motivo è semplice, non mi va di sparare sulla Croce Rossa. Ormai è chiaro, sono le ultime cartucce, gli ultimi fuochi pirotecnici prima del crollo. Non è stato un Porta a Porta ma un faccia a faccia e dall'altra parte c'era uno specchio, Berlusconi è stato battuto da se stesso, ovvero dalla fiction su Canale 5. Ciò dà adito a diverse considerazioni. La prima è che non solo, come Silvio ci insegna, una ministro donna deve essere giovane e vagamente attraente, ma anche un Presidente del Consiglio maschio, oggi come oggi, deve avere le fattezze di un Garko. A parte gli scherzi, condizione sufficiente ma non necessaria. Invece cosa abbiamo capito? Gli spettatori che hanno visto “L’onore e il rispetto” , credo che sia il titolo, io non ero tra questi spettatori, sono per la stragrande maggioranza elettori del pdl, precisamente elettori di Berlusconi, e loro non avevano bisogno di affascinarsi davanti la propaganda politica del loro idolo, perché tanto lo votano comunque, qualsiasi cosa dica o faccia; hanno preferito svagarsi con la fiction nel loro canale preferito, del resto Berlusconi i suoi elettori li vuole così, di poche pretese, senza troppi grilli per la testa, senza troppe meditazioni anarchiche dal suo pensiero unico. Coloro che invece potevano veramente far alzare lo share erano il pubblico di sinistra, ma talmente schifati da questo palese sopruso mediatico che hanno disertato in massa l’evento, seguendo anche senza volerlo l’appello di Franceschini e Di Pietro. Berlusconi è stato battuto dalla propria ingordigia, ha sbattuto la faccia contro lo specchio della sua megalomania. Eppure aveva ordinato e ordito ogni precauzione: il direttore Masi per eccesso di leccaculismo aveva spostato la diretta in prima serata, preventivamente erano state cancellate dai rispettivi palinsesti due trasmissioni che potevano offuscare il suo show, Ballarò e il programma del pseudo-Mentana; ma il Silvio non se la è sentita di rimandare a data da destinarsi, dalla scaletta giornaliera di Canale Cinque, quella fiction, perché era sponsorizzata, soldini per lui, affari personali da non poter sacrificare, e in parte perché il pubblico di affezionati, elettori di Pdl, ovvero di Berlusconi, l’avrebbero potuta prendere a male. Insomma era un Tafazzi tra l’incudine e il martello. I suoi interessi di potere politico si sono scontrati con i suoi interessi di potere imprenditoriale. Questo è stato un vero CONFLITTO DI INTERESSI. Ormai il Berlusconi non ha neanche un nemico contro il quale confrontarsi, ha occupato talmente tanti spazi di potere da pestarsi i piedi da solo. Dopo tutti questi anni, la sua sfrontatezza è aumentata, le sue dichiarazioni, non sono più governate dalla prudenza, questo accade quando il potere è concesso, quando il megalomane di turno si accorge che il proprio elettorato gli consente di fare tutto quello che vuole senza perdere il consenso, anzi , quando il proprio elettorato crede a tutte le stronzate che dice. Ricordiamo i dittatori Hitler e Mussolini, con le loro masse adoranti, non perché lui sia tale, per essere dittatori bisogna avere in mano l'esercito, solo per identificare dei soggetti megalomani ai quali il potere diede alla testa con un’escalation alle estreme conseguenze, all’inizio sembravano quasi normali, poi peggiorarono. Ricordiamoci il primo Berlusconi e confrontiamolo con quello attuale. Il primo era più abbottonato, più attento a parlare con un minimo di equilibrio, un minimo, l’ultimo le spara grandiose e senza pudore alcuno, nega l'evidenza dei fatti a lui attribuiti, non salva neanche le apparenze. L’Impero Romano incominciò a crollare nel momento di massima potenza. Il territorio da governare era diventato talmente vasto che si perse il controllo. Questo è un grande insegnamento che la storia ci offre; ci vuole equilibrio in tutto. L’ingordigia di potere ad un certo punto si ritorce contro, come uno che si abbuffa troppo, tanto da scoppiare. Si sente assediato da ogni lato del suo vasto impero di potere e attacca come un animale ferito, senza ragionare. Berlusconi, anni fa non si sarebbe mai sognato di mettersi contro un giornale Vaticano, i giornali di sinistra tutti, la stampa estera, persino il parlamento europeo, con l’ intimidatorio avvertimento sui portavoce. E questa arroganza inopportuna che svela la reale personalità dell'uomo Berlusconi, sarà a breve la sua rovina. E lui lo sa, si sente braccato, lo si denota dal nervosismo, l'espressione tesa degli ultimi tempi. Ha pestato troppi piedi, i piedi sbagliati: il segretario della CEI ha lanciato l' appello che uomini retti si facciano avanti in politica e non si riferiva a Berlusconi. Di retto lui ha solo una cosa, forse, ma per questa faccenda, dice l'alleato Bossi, si fa aiutare dalla chimica. Fossi in Berlusconi querelerei anche Bossi.
Il programma condotto dal fede-le Vespa, cucito addosso, che doveva sancire l’apoteosi di re Silvio, è stato un fallimento di ascolti, con un effetto devastante per la sua psiche che si ciba di sondaggi e relativi consensi. Lui lo sa. Nei prossimi giorni lo vedremo meno ridere.

ps
rassicuriamoci, uno che non cadrà mai sarà Vespa. Al dopo Papi, scodellerà un bel libro dal titolo: Berlusconi- sottotitolo: La caduta.

2 commenti:

aleph ha detto...

Perfetto, non aggiungo altro. E' esattamente così sul flop, non incide minimamente sui sondaggi di gradimento che restano comunque molto alti, per i motivi che hai ben espresso. Per questo non sono così sicura come tutti che la caduta sia così vicina...

fabio ha detto...

Non sarebbe la prima volta che un governo possa cadere prima del mandato, con buona pace del gradimento dei cittadini. Berlusconi non può pretendere che l'elettore conti qualcosa in corso, se all'inizio, al momento del voto, con questa legge elettorale, non ha ha avuto neanche il diritto alle preferenze. Il volere degli italiani contava niente prima e conta niente durante. Speriamo nel dopo.