lunedì, novembre 8
Mah
Non è che lui sapesse bene cosa scrivere. Erano anni che non metteva mano ai quaderni, e neanche tanta voglia di farlo; era convinto che tutto quello che aveva da scrivere lo aveva scritto; per il resto si sarebbe ripetuto perché la vita dell'uomo è quella che è. Si può anche distendere come un elastico ma sempre della stessa materia rimane, sia in quantita che in qualità. E se uno è imbecille lo sarà sempre e in qualunque luogo del mondo, anche frequentando tutte le civiltà e vivendo tutte le età; e su uno è riflessivo e profondo lo sarà anche sparato sulla Luna o nella ressa di un bordello di Taiwan. È che l'imbecillità se uno ce l'ha non se ne rende conto, e anche lui non era tanto sicuro; lo doveva leggere negli occhi della gente, ma se ci riusciva, se diventava consapevole di essere anche lui un imbecille, allora in quel momento non lo sarebbe stato. Boh, forse è meglio essere inconsapevoli, e lasciare fare alla natura. Oh, ma non doveva scrivere di imbecillità, erano un paio di mesi che rimuginava di scrivere su porte misteriose...
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