Io l'aleph l'ho scoperto intorno ai 26 anni. Era l'unico grande mistero
che ancora mi mancava, l'infinito dell'Universo e l'infinitesimo della materia,
in verità era un unico mistero. Partii dal concetto di democrazia, non esiste
un unico universo perché non esiste una gerarchia del primo ed unico, come la
Terra non era al centro dell'Universo, come il sole non era al centro della
galassia, come la galassia non è al centro di questo universo, come questo
universo non è al centro di niente, ma esistono universi di sopra ed universi
di sotto, universi nell'infinitesimamente piccolo ed universi nell' infinatamente
grande, in infinite direzioni. Tutto ciò è puramente naturale. Ci arrivai osservando
due specchi che si riflettevano all'infinito. Piegandoli leggermente si vedevano
i riflessi formavano una curva ed il concetto era più evidente. Se invece si lasciavano
perfettamente paralleli di fronte, i riflessi si perdevano in un puntino, quel
puntino era l'infinito dei riflessi che si rimpicciolivano perché si allontanavano
all'infinito. L'infinitesimamente piccolo era un infinito.
Volevo concludere con alcune piccole osservazioni. Se un puntino può contenere un infinito significa
che ogni essere è degno di rispetto, in una società civile.
Quando uno scienziato osserva un atomo al microscopio elettronico, forse sta osservando un universo da molto lontano.
Si scopre sempre qualcosa di più piccolo dell'atomo, dai quark in giù; ciò non significa che continuando sempre a
dividerlo si scoprano altri componenti sempre nuovi, sarebbe impensabile. In effetti l'atomo ad un certo
punto della scomposizione non offrirebbe più nulla di sconosciuto, si arriverebbe al suo limite di divisione;
non perché non si possa più dividere, ma perché si ripresenterebbero di nuovo tutti gli elementi già conosciuti,
ad una scala infinitesimamente piccola. Ma è oltre le nostre attuali capacità scientifiche, raggiungerli.
L'infinito si spiega con la ripetizione esattamente come il riflesso degli specchi.Va sotto il nome di frattale.
Per vedere l'infinito bisogna piegare l'immagine. Ma così non si vede più nella sua interezza perché fa una curva, che ci limita la vista a prima che pieghi. Se si vuole vedere nella sua interezza, l'immagine deve essere centrale, così si riduce ad un punto. L'infinito in immagine è un punto, e identicamente non riusciamo a vederlo, perché tende a rimpicciolirsi al punto da sparire alla nostra vista, alla nostra portata cognitiva.
ps
« La musica è un lembo di cielo strappato al cosmo affinché l'uomo stesso possa scorgere in sé i più grandi misteri della Vita e dell'Universo » | |
(Roberto Lupi) |
6 commenti:
.. ho sempre pensato che gli infiniti, sia progressivi che regressivi, dia in ingrandomento che in rimpicciolimento, nascondano miliardi di mondi nascosti, decine di milairdi di sfaccettature sorprendenti, centinaia di fantastiliardi di sorprese..
.. ma è la capacità umana a non poterle comprendere..
.. d'altra parte, spesso non comprendiamo neppure cose macroscopiche..
Buon fine settimana, fabio
Ah ecco...mi chiedevo come mai spercassi uno scrisso così ben fatto per metterlo in un commento. Meno male che ne hai fatto un post.
'Capire' l'aleph, ma soprattutto 'trovarlo' non è mica cosa da poco eh????
Eh sì, Balua augurare un buon week già al giovedì dà una carica di ottimismo, grazie. Ricambio con un buon inizio di settimana.
Aleph, il fatto è che all'ennesima aggiunzione di commento, per non perdere il filo mi è sembrato opportuno rattoppare il tutto in un'unica pagina.
Hai rattoppato il tutto in unica pagina così bene che anche uno sprovveduto e ignorante come me ha perlomeno iniziato a capire qualcosa su "aleph".
Credimi sono stupefatto e ti faccio i miei complimenti. Accettali ti prego, rappresentano il mio enorme grazie.
l'infinito è visibile solo quando si sta zitti e fermi per un bel po' di tempo.
mi è riuscito forse una volta per un nanosecondo.
:) love, mod
Sì Mod, quello è l'infinito dentro di noi.
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