lunedì, ottobre 25

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Questo è un post inconcluso, un mondo fatto di sfumature di grigio, con pochi accesi colori fluidi sulle rappresentazioni significative della nostra visione del mondo. Una radura di scintillanti chimere dalle ali dorate, le labbra livide di passioni represse, il viso blu morte di un assassino seriale... Camminando per una distesa di nulla, dentro una metropoli di automi frenetici, che svolgono il loro compito programmato, con una scadenza precisa, non posso che sentirmi lontano perché i miei occhi vedono il grigio che i loro occhi non percepiscono, rassicurati da colori virtuali di illusioni. Un impasto di pastelli senza purezze, dove le emergenze risultano invisibili e le essenzialità sono passate con indifferenza.
Sfuggono le stille preziose della gioia di vivere, ma fortunatamente anche la tragica scena della morte incombente che non si vede perché si camuffa nelle ruvide pieghe della sussistenza quotidiana.
Mi dispiace, sono refrattario all'arcobaleno impresso sul pulviscolo umido dell'atmosfera, ai raggi penetranti del sole, manifesti sui fumi di un focolaio nel bosco, ho lo sguardo eterno della prima conoscenza, l'impossibilità di prendere l'orizzonte e la luce delle stelle. Di che sapore abbia il cibo di cui si nutre la vita dell'uomo qualunque, ne sono ignaro. Ne avrei fatto a meno, mi sarebbe piaciuto grufolare la terra, e colmare gli istinti dentro una bella sfera colorata, oltre la quale non andare. E invece no, perché si è dissolta da tempo e non posso non guardare oltre, vedere, vedere l'indicibile e non avere parole umane per descriverlo.

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