lunedì, giugno 4

Che fine hanno fatto?


Non credo che agli attori e registi del porno gliene sia mai importato niente di che fine abbiano fatto le loro ‘colleghe’, dopo averne fatto pezze da piedi. Una brutta fine. Il mondo della pornografia è esclusivamente maschile, dirlo così sembra ovvio.
E lo è. Gli uomini, una volta smessa l’attività ‘recitativa’ entrano nell’ambito della produzione e diventano anche registi, continuando a lucrare nel mercato, favorendo il moltiplicarsi dei lenoni e l’adescamento delle donne dell’est, che cercano di svincolarsi dalla povertà. Le donne finiscono male, quando l’età non le rende appetibili, dopo essere state spremute come limoni, vengono scaricate senza complimenti ed abbandonate a se stesse, una vita senza rendita senza nulla, con una mano davanti ed una di dietro. Molte continuano in proprio la professione più antica del mondo, consumando il resto della loro giovinezza, almeno non sono sfruttate. Molte ragazze dell’est Europa cercano la vita facile ma non si accorgono che il prezzo da pagare è ben più doloroso di un vita ‘normale’.
Schicchi ebbe l’idea di lanciare in Italia le famose pornostar. Erano per la maggior parte attrici fallite nel cinema impegnato accalappiate, per fama e per fame, dal mercato della pornografia.
Ebbene nessuna di loro si può dire che abbia finito in bene. Ilona Staller la prima e più famosa, si è salvata in parte perché fortunatamente il suo ricchissimo ex consorte contribuisce alle spese per il figlio, ma con un tenore di vita elevato si ritrova ad inventarsi qualsiasi cosa per tirare avanti. Ancora era sulle tavole dei palcoscenici dei night ad esibirsi, sfatta, decadente, con le smagliature e le rughe coperte da strati di lustrini e paillette, tette e labbra rifatte. Ora ha scritto un libro autobiografico che ha presentato in tutte le ‘chiese’ televisive, dove nonostante tutto difende ancora quel mondo, ma per coerenza con se stessa più che per certezze, perché lei deve portare avanti un mito, l’unico appiglio per non crollare. La caratteristica di quelle pornostar era di mostrare passione e trasporto per quel lavoro, era tutta finzione. Molte di loro, dopo avere lasciato, ne spararono di tutti i colori. Solo gli attori maschi parlano bene di questo mondo, come una cosa normale, un lavoro come gli altri, sorridono, si arricchiscono e sfruttano. È gente di m.
Karin Schubert, ancora la ricordiamo, avanti negli anni, dal Maurizio Costanzo show ad elemosinare un posto, anche di badante, di donna delle pulizie, aveva appena finito di girare l’ultima fatica adatta alla sua età: la nonna di Cappuccetto Rosso. Eppure la sua carriera era iniziata con i migliori auspici, bellissima aveva subito girato film erotici d’autore. Poi finita come pornostar e cotta ricotta in tutte le maniere.
Marina Frajese, molto simile a lei, bellissima si sposa con il giornalista nostrano per poi divorziare quasi subito, anche lei aveva iniziato con il cinema impegnato, veniva dal suo paese con il titolo di Miss. Il mondo del porno l’accalappiò. Schicchi, la ricorda come quella che faceva ‘tutto’. E le fecero fare di tutto, anche scopare con i cavalli. L’ultimo spettacolino da cabaret lo diede, forse all’inizio del ’90 (o alla fine dell’80). Stava sul lastrico, un rudere, come scrisse un giornalista. Alcolizzata e tossicodipendente, traballante sul palco, in preda alla aggressività degli spettatori che la scambiavano con una donna che non era mai esistita o che non esisteva più. Il giornalista notò che alla fine dello spettacolo un fans incolloso le chiese insistente, il numero di camera d’albergo. Lei, abbandonata a se stessa, sotto l’effetto dell’alcol e di tutte le schifezze che si era presa, fece una debole resistenza ed alla fine glielo diede. Di lei non si è saputo più nulla.
Lilli Carati, affascinante, con buone qualità recitative, tra tutte forse quella che meritava di più, recitò al fianco di E.M.Salerno (l’ex di Veronica Lario) nel “Il corpo della ragassa”. Quando la concorrenza divenne spietata, cedette alle lusinghe dell’hard, i contratti erano invitanti, la vita che aveva assaggiato sino ad allora non poteva più lasciarla. Anche lei passò nel tritacarne. Quando lasciò, era l’ombra di sé stessa, tossicodipendente. Poco tempo fa si presentò in una trasmissione televisiva, signora di una certa età, diceva che era impegnata in una comunità di recupero per tossicodipendenti, aveva recitato sempre sotto gli effetti della droga. Aveva lottato per uscirne, un mondo di cacca. Il Siffredi, dicono, che dopo avere letto questa sua intervista commentò: “È una stronza, scopava perché voleva guadagnare”. E che lo doveva fare anche gratis? Comunque sempre un’esperienza di m. resta.
Paola Senatore. Signora di un fascino innato. Il suo film più famoso: Malombra, erotico d’autore. Poi filmetti sempre più scadenti sino alla fine. Aveva un figlio da mantenere e per giunta era cocainomane persa. Si prestò al porno dettando delle condizioni, una barca di soldi e con un solo attore scelto da lei. Arrotondò con un’infinità di ‘servizi’ fotografici. Poi volle sparire, per amore del figlio. Ma successivamente venne denunciata per detenzione e spaccio di stupefacenti.
Moana Pozzi, nulla da dire in più di ciò che non si sa. Una pessima battuta di Luciano De Crescenzo: “un errore di gioventù”. Quasi tutti quelli che contano sono passati tra le sue lenzuola. Verdone girò il film ‘Borotalco’ nella sua lussuosa casa sulla Cassia, (era lei la ragazza che nuda si fa il bagno nella vasca idromassaggio del terrazzo). Gli attori porno la ricordano come una con la puzza sotto il naso. La odiavano perché li scopava senza trasporto, lei infatti si riteneva ‘diversa’ ma sempre z..la era, ahimé, anche se l’aveva data a Craxi, forse anche per questo lo era. La Staller ha sempre affermato che sia morta di aids, era vicina di casa. Invece quelli del suo entourage, incluso Schicchi hanno sempre negato, per i loro interessi, per non creare panico e caccia alle streghe ed agli streghi, aveva (ed ha) paura che si bloccasse il mercato, il denaro fa passare in secondo piano anche la morte, molte attrici sconosciute sono morte e continuano a morire ma nessuno lo sa. La Pozzi aveva ‘recitato’ contemporaneamente con 10 neri che venivano direttamente dall’Africa, in un momento in cui non si erano ancora prese le dovute precauzioni, l’Africa continua ad essere il paese più martoriato da questo flagello.
Selen, la sua condizione per recitare è stata: ‘Mai con i negri’, un’attrice porno razzista? Mah! Forse ha sempre avuto presente il destino della Pozzi. Ora cerca di mostrarsi in giro come una suora laica, ma era lei che fino a poco tempo prima osannava il meraviglioso mondo dell’hard. Sempre meglio un’ipocrita fuori che una disperata dentro.
Idem per la Henger, meglio non esserci mai entrate, però almeno ti salvi prima della disfatta totale.

Le pornostar non ci sono più, spazzate via dalla valanga di ragazze dell’est, a buon mercato, bellissime, sono talmente tante e affamate di soldi che vengono usate e gettate via come kleenex. Ecco perché Rocco e i suoi fratelli si sono trasferiti in massa a Budapest, così hanno il controllo della situazione. Schicchi ci ha provato ancora con una tale che ha fatto scopacchiare sotto una doccia con un tale di ‘Uomini e Donne’ (quando si tratta di puttanismo, sempre lì andiamo a finire, però la De Filippi dice sempre che lei non c’entra, allora perché sfrutta le situazioni? o forse fa l’etologa?), ma l’epoca è finita. I zoccolifici non sono più esclusiva di Schicchi, la produzioni ora si palesa in tv direttamente.

2 commenti:

Kaishe ha detto...

Che dire?
La prova che il mondo della produzione (anche porno...) sia maschile si evidenzia dall'inciso verso il fondo del post sul marito di Maurizio Costanzo...
Delle "attrici" citate, non tutte mi richiamano alcunchè alla memoria... però da Cicciolina in poi sono uscite allo scoperto e tutti ne sappiamo almeno qualcosa.
Giudizi? Ci mancherebbe...
Solo un sentimento: la pena... forse più di tutte le altre per Ilona Staller che continua a vestirsi da fatina con la coroncina in testa (e, a volte, un boa attorno al collo... non di struzzo o di altri piumaggi... proprio vero)...
La vita non mi pare sia stata delicatissima con lei... che continua a sorridere con aria stranita...

Anonimo ha detto...

Ilona Staller si è autoconvinta di essere un'icona. Per quanto tempo ancora fondotinta, cipria e fard riusciranno a coprire le rughe?
Quando la butterà la coroncina? ci
vorrà essere seppellita?
Se si rendesse conto quanto è ridicola e oltre quali limiti si sta spingendo, si fermerebbe di colpo...