mercoledì, dicembre 23

La storia siamo noi

Forse non tutti sanno che Hitler salì al potere in modo democratico. In principio tentò un colpo di stato, con il Putsch del 1923. Ma fallì e fu arrestato. Uscì da galera con la promessa ai giudici che avrebbe concorso al potere con lo strumento legale delle elezioni. Nel 1933 divenne Cancelliere. Vinse le elezioni promettendo case e lavoro in uno dei periodi più critici dell’ economica del paese; praticamente la Germania non si era più risollevata dalla Prima Guerra Mondiale. Quelle promesse furono mantenute negli anni ed i tedeschi continuarono a dargli fiducia sino a lasciarsi prendere l’anima. Per Hitler fu facile dare case e lavoro. Le prime le confiscò agli ebrei e il secondo fu ottenuto con l’industria della guerra. La maggioranza del paese era con il suo condottiero e lui, forte del consenso, si permise di ordinare gli atti più turpi nella Storia Moderna. Se la Germania avesse avuto una istituzione, un organo di controllo, un potere parallelo di equilibrio, forse tutto ciò non sarebbe accaduto. La Storia ci insegna che in democrazia i poteri devono essere divisi, non lasciati nelle mani di uno solo. Il consenso di un popolo non è la verità, non è democrazia in senso stretto. Il popolo, la massa, ragiona con la pancia. Il consenso lo si dà ai dittatori, la massa applaude e osanna i dittatori, mai un presidente del consiglio eletto dal PARLAMENTO.

1 commento:

ALEPH ha detto...

Se la Storia avesse Memoria nei secoli srebbe andata solo meglio, ma...la Storia è smemorata, perciò si ripete.
TANTI AUGURI FABIO!