martedì, febbraio 23

speaker di tg - CHE ME FREGA?!












Spesso mi chiedo perché si chiamano giornalisti quelli che leggono le notizie dei telegiornali, o perché c’è bisogno di un titolo di giornalista per farlo. Si tratta solo di speaker televisivi, senza diritto di cronaca e di cervello, che si limitano a leggere notizie preparate ad arte da altri e dalle quali non possono differire neanche di una virgola.
Giorni fa seguivo il tg 1 con in studio Maria Luisa Busi, la guardavo e la ammiravo. Imperturbabile, da anni legge le notizie, cambiano i governi, cambiano i direttori e lei legge senza batter ciglio, tutto ed il contrario di tutto, ci vuole una grande capacità, resistenza e volontà di spirito per farlo. Lei e gli altri colleghi del tg1. Per un gioco di combinazioni, proprio la povera Busi, un paio di giorni dopo, si è dovuta scontrare con il lato oscuro della sua professione. Mentre era all’Aquila, intenta a preparare un servizio esterno per un programma di informazione di cui Minzolini è direttore, è stata contestata dagli abitanti. Un conto è stare al chiuso di uno studio televisivo e seguire tutte le linee editoriali, dei governi che si susseguono, protetti e al calduccio, un altro conto è dar conto a coloro che “subiscono” le notizie, diffuse nell’etere. Considero la Busi una personcina intelligente, che probabilmente ha una propria idea del mondo, della politica, quando legge quello che legge, si chiederà anche: “ma che mi fanno dire?” Però, tiene famiglia e allora per il santo stipendio va bene tutto. La filosofia del giornalista di tg è quella espressa una volta dalla simpatica Cristina Guerra, sempre del TGUNO. Nella sua solita edizione mattutina, non l’hanno mai spostata in altro orario, si lasciò scappare, alla fine di un collegamento un “… che me frega?!”.

1 commento:

aleph ha detto...

Davvero,me lo chiedo anche io come si possa lavorare indistintamente per questo o quello. Insomma, non è come stare in fabbrica, qui si entra nel mondo delle idee, della polirtica, della cultura, della mentalità, non può andare bene tutto. Non hanno proprio dignità.