Prima il resoconto delle dichiarazioni del premier e del capo della P. C.
“Avendo esaminato la situazione nel dettaglio riteniamo che in tempo di 10 giorni la situazione possa essere portata nella norma, senza che quindi dalla discarica di Terzigno possano verificarsi uscite di odori e di miasmi che giustamente hanno preoccupato e preoccupano la popolazione”.
“Procederemo con un’ordinanza urgente, da parte del prefetto di Napoli, che solleverà la società che gestisce la discarica e darà la gestione ai professionisti della Protezione civile, che l’avevano già gestita nella prima fase, durante la quale – ha rimarcato il premier – non si era creato alcun problema”. “Il governo garantisce anche la disponibilità dei fondi per le opere di compensazione per un totale di 14 milioni di euro, 28 miliardi di vecchie lire, che riguardano Terzigno”. Il piano di compensazioni ambientali per i comuni che ospitano impianti per lo smaltimento dei rifiuti “è molto preciso e articolato su tutti i comuni, in particolare, – ha spiegato il premier – per Terzigno, prevede la realizzazione di impianti di depurazione, prevede reti fognarie con una serie di bonifiche e anche un intervento di riqualificazione urbana. Il tutto già preventivato con assoluta aderenza alla realtà e con assoluta precisione“.
… “il sistema di smaltimento dei rifiuti di Napoli non è messo in crisi da quello che sta accadendo”. … l’impostazione e la soluzione che avevamo dato al problema dei rifiuti della Campania è una soluzione assolutamente valida e duratura nel tempo.
Le cave, oggi deposito dei rifiuti, in futuro, ”saranno coperte di terra e si potrà impiantarvi boschi o parchi. In questo si potrà fare qualcosa di utile per la collettività, con lo smaltimento dei rifiuti, e avremo anche risanato l’ambiente dove in precedenza erano state aperte delle ferite con le cave”.
Guido Bertolaso: “Apriremo un tavolo di confronto con la popolazione che in questi giorni sta protestando, per discutere tutti i problemi e per assicurare che non ci sono rischi per la salute … alla fine dell’anno scorso abbiamo detto che la gestione della fase emergenziale era stata superata. Ma nessuno aveva mai detto che era stato definitivamente risolto il problema“… .”Il termovalorizzatore di Acerra funziona e funzionerà sempre meglio. Ci sono 5 discariche che sono già aperte e che in questo momento sono ancora in grado di ricevere oltre un milione di tonnellate di rifiuti. Vi sono, previste dalla legge, altre 3 discariche in provincia di Napoli e in altre due province della Campania che devono ancora essere aperte e lo saranno in tempo utile prima che queste 5 in funzione si esauriranno. Nel frattempo, devono essere costruiti i termovalorizzatori di Salerno e di Napoli: a quel punto non ci saranno problemi”.
Il portavoce del commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik: “E’ una situazione seria che richiede il rispetto delle regole europee in materia di ambiente… Per il momento la procedura di infrazione continua, è necessario quindi che le autorità italiane abbiano un piano per gestire i rifiuti che sia soddisfacente per la Commissione altrimenti saremo obbligati a procedere alla prossima tappa prevista dalla procedura di infrazione in corso”.
L ‘eurodeputata socialista olandese Judith Merkies, che ha guidato la missione di Strasburgo ad aprile per studiare la situazione sul posto: il governo italiano non mantiene le promesse fatte all’Ue per la soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania.
Non mi aspetto che il capo del consiglio nella figura di Ghepensimì, debba risolvere il problema rifiuti i Campania. Non è un suo compito, potrebbe essere un dovere ma non appartiene alle sue capacità mentali. Nelle sue enunciazioni attuali non c’è nulla di nuovo, nulla che sia la soluzione definitiva, far di nuovo intervenire la Pr. Civile con l’esercito per forzare l’utilizzo delle discariche in deroga, non volute più dalla popolazione esasperata da decenni di mala-gestione. Perché è mala gestione, dovuta un po’ a tutto, e la soluzione di Berlusconi è la continuità della mala gestione. Non parla di RICICLAGGIO, non parla di sanzioni punitive alle amministrazioni che non ne faranno riscorso, non parla delle sovvenzioni da utilizzare per questo modello di gestione ambientale, l’unico che assicuri un futuro pulito ad una popolazione sempre più numerosa e un territorio sempre più ristretto. Lui è vecchio, e non di età, ma di mentalità, è vecchio decrepito, non sa nulla dell’Europa, delle nuove tecniche di gestione dei rifiuti. Continua sulla obsoleta pratica delle discariche, sulla sicurezza fasulla, sugli inceneritori, perché ad Acerra è un macello, una archeologia industriale malmessa e a regime ridotto, balle su balle… Nulla di risolvibile definitivamente come fece allora, non basta seppellire la mondezza con la forza e dire: “voilà, sono un grande statista”. Quella, la mondezza, dopo ritorna. Visioni idilliache con il boschetto da piantare sopra le discariche, questo secondo lui è il rispetto dell’ambiente?! E il percolato? E l’inquinamento delle falde? E la vicinanza dei centri abitati? E la percentuale elevata di tumori, accertata dalle statistiche sanitarie sul territorio? Tutto in sicurezza! ciò che non si vede non duole. Allora, il popolo non è fesso, quando lo colpisci sul vivo, si incazza. Potrebbe anche accettare l’emergenza se tu gli prometti la conversione degli impianti, la purificazione futura delle discariche una volta attuati i piani di riciclaggio e anche degli inceneritori, per il minimo che si dovrebbe incenerire, dopo la differenziata. Invece nulla, nulla di nulla di nulla di nulla.
Le parole di Bertolaso poi, sono pari a quelle del suo ridicole padrone: “Il termovalorizzatore di Acerra funziona” “nessuno aveva mai detto che era stato definitivamente risolto il problema” ; e promette l’apertura di altre discariche, di altre fosse biologiche come se fosse una buona notizia e non una nuova minaccia. Delle perle dette da un pirla (sempre quello del massaggino al centro-benessere) che certo faranno ancora di più scaldare gli animi delle vittime di questa mala gestione dei rifiuti, gli abitanti che vivono in faccia alle voragini della vergogna. E l’Europa ci guarda con preoccupazione … le parole del nostro premier non convincono affatto il Consiglio Europeo.
2 commenti:
10 giorni, 10 giorni per rimettere la spazzatura sotto il tappeto e poi...tutto come prima e peggio di prima. Lo hai detto. lui è vecchio, questo è il punto, la sua visione delle cose non va oltre i 5 ,6 anni che gli restano da vivere. Delle generazioni future non gli può che fregar di meno, in tutti i campi.
È così. Bertolaso gioca con le parole, vorrei sapere chi gli scrive i testi. Sospetto fortemente i parolieri del premier: "la discarica sarà chiusa DEFINITIVAMENTE per TRE GIORNI". I sindaci non hanno firmato perché la popolazione non si presta a questi insulsi giochetti di parole.
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