Rivelazione

Dall'Enciclopedia del Cristianesimo:

APOCALISSE - L’ultimo libro del Nuovo Testamento. L’Apocalisse (dal greco apokalýpto, rivelo) si presenta come opera di Giovanni, ma molti studiosi ritengono che non sia stata scritta dall’autore del IV Vangelo. Per la datazione si pensa al periodo che seguì alla persecuzione di Nerone (65-70) o alla fine del regno di Domiziano (91-96). L’Apocalisse si inserisce in un movimento letterario e spirituale sviluppatosi sul finire dell’Antico Testamento e gli inizi del Nuovo. È una lettura per un tempo di crisi: i tempi sono bui e la persecuzione incombente, ma alla fine (e questa fine è prossima) Dio capovolgerà la situazione. La spiritualità dell’uomo apocalittico si caratterizza, da una parte, per un profondo pessimismo nei confronti del mondo presente e delle possibilità dell’uomo; dall’altra, per un’assoluta fiducia nelle possibilità di Dio. Consapevole dello scacco che il Regno di Dio incontra nella storia, l’apocalittico proietta la soluzione alla fine, oltre la storia. Gli strumenti espressivi della letteratura apocalittica sono le visioni, l’apertura dei cieli, le comunicazioni degli angeli, soprattutto il simbolismo (numeri, immagini e scene). Pur appartenendo al genere descrittivo, l’Apocalisse di Giovanni si distingue per tratti di grande originalità. Contrariamente all’opinione popolare, non è una Rivelazione del futuro minaccioso, anche se non mancano pagine che raccontano le sciagure che accompagnano la storia umana; né è una descrizione del giudizio finale e dei cataclismi che lo precedono; né è una serie di enigmatiche e curiose predizioni; né una sorta di storia universale che descrive, sia pure sommariamente e per simboli, le grandi tappe della storia, sino alla sua conclusione. È invece una lettura profetica della storia e un messaggio di consolazione. Si riferisce ai fatti del passato o del presente, dilatandoli e trasformandoli, in modo da far emergere le dimensioni nascoste e contrastanti della storia. Tutto questo nella convinzione di alcune fondamentali certezze: la storia è saldamente nelle mani di Dio; il Cristo morto e risorto è il Signore della vita e trionfa sulla morte; Dio guida il cammino dell’umanità verso un “nuovo” mondo. (voce a cura di Bruno Maggioni).

Pubblicata nel 2004 (la prima ed. è del 1997), l'Enciclopedia, per sottolineare la ufficialità ed il riconoscimento della Chiesa, presenta una Prefazione del cardinal Martini e una doppia Introduzione, del cardinal Ruini e del già cardinal Joseph Ratzinger, attuale papa Benedetto XVI.
Il commento sembra superfluo, ma lo faccio lo stesso e sarò ripetitivo. Dunque già da diversi anni era caduto un altro 'mito' e non ce n'eravamo accorti, eppure la Chiesa lo aveva scritto, ma non strombazzato, forse per non dispiacere quelli che vogliono crederla così? un documento scritto serve ad assicurare alla Sacra Istituzione la sanità mentale per almeno un altro millennio, una precisazione orale per il fedele non è necessaria, lui, il fedele fa più comodo che continui a sognare. L'Apocalisse, secondo l' attuale re-visione della Chiesa, non è un libro sulla fine del mondo o sul Giudizio Universale, ma soltanto un'opera che descrive in modo più o meno simbolico un periodo buio della storia dei Cristiani, un tempo di persecuzioni. Non visiona il futuro, si limita 'solo' al passato e al presente dei contemporanei, ovviamente un presente a noi lontano (I secolo d.C.). Quindi non dà predizioni, non annuncia il Giudizio Finale, contrariamente all'opinione popolare...
Perché il misterioso autore volle scrivere la 'Rivelazione'? per dare conforto e forza ai fratelli, per incitarli a resistere alle persecuzioni e alle sofferenze che stavano subendo, per non perdere la fede, perché prima o poi le sorti si sarebbero volte a favore, grazie al loro credo, ma sempre nel periodo breve e sempre ristretto a ciò che accadeva. Il Credo è la Rivelazione, è Dio. Nell'Antico Testamento sono più volte riportati passi significativi che si strutturano secondo l'apokalýpto, quando gli eletti della terra di Israele, presi dallo sconforto per la forza preponderante del nemico, confidano nella rivelazione, il loro Dio, che li porta alla vittoria. Anche nel lungo periodo buio della schiavitù in Egitto, confidarono nell'Apokalýpto.
Nessuna fine del mondo, nessun giudizio universale, nessuna catastrofe; uno ci resta anche un po' male, perché vuoi mettere il fascino della venuta dell'AntiCristo, del 666 che continua ad ossessionare ogni 'bravo' (spagnolo) satanista? Eppure la Chiesa non è stupida, sapeva bene che far credere, alle soglie del nuovo Millennio, ad una 'prossima' apocalisse non le sarebbe giovato, come mille anni prima, un significato distorto nel tempo; ora, solo ora propina la rivelazione della verità, una verità che già sapeva da secoli, perché ora fior fiore di studiosi del clero, come lo stesso attuale papa Ratzinger, sanno che non si possono più sostenere certe tesi con i fedeli, tesi che li farebbero cadere nel ridicolo. Non è che abbiano fatto un grande sforzo, tre anni prima del Duemila, mettere le mani avanti col dire che non sarebbe accaduto nulla; già ci pensiamo noi a farlo a pezzi questo povero mondo... e ci si metteva pure Lui?!? La credenza o come dicono loro 'opinione' popolare (che parole studiate, l'opinione lascia sempre uno spiraglio aperto alla possibilità; magari a qualche parroco di provincia extracomunitaria può sempre tornare utile la minaccia di un'apocalisse per far star buoni i propri parrocchiani... che vogliono farlo col preservativo), una credulità popolare che la stessa Chiesa ha alimentato, ora se ne lava le mani... quindi l'apocalisse sarebbe stata un'opinione popolare, non una verità della Chiesa?! che santa ipocrisia, che immutabilità di Dei verbum (documento fondamentale del Concilio Vaticano II), che fermezza, che infallibilità!! L'apocalisse ormai in Occidente serve solo a fare cassetta per qualche film horror-apocalittico o a vendere romanzacci gotici; sostenere l'apocalisse fittizia fa guadagnare soprattutto le grandi produzioni cinematografiche, la Chiesa non ci ricava più niente. Con una certa cultura diffusa, allora, perché continuare a sostenere questa favola, non più retribuita? È un vero peccato però, un colpo alle nostre fantasticherie. Michelangelo ci sarebbe rimasto male, mesi di 'ceretta' sotto l'affresco, la cera della candela che gocciolava sugli occhi, sofferenza per dipingere cosa? un'opinione popolare? Ringraziare la Chiesa per avergli tenuto nascosta la Verità è il minimo che possiamo fare, una bugia per realizzare un'opera artistica universale.
Però, ci siamo persi un bell'Armageddon finale, come tutti i film che si rispettano. Se ci dicono che anche il diavolo non esiste, siamo belli che fritti, già padre Amorth, proprio lui che è un esorcista, ha asserito che la colpa del male è solo nostra, il diavolo ci dà solo dei 'suggerimenti' che possiamo accettare o non accettare. Verissimo, ma povero diavolo, dopo tutta la faticaccia che ha fatto per crearsi una posizione da attore antagonista, ora viene relegato nella fossa del suggeritore. Ma l'estremo lo ha raggiunto il papa che ha fatto una incredibile osservazione, forse Dio nella sua misericordia infinita perdona ogni uomo per cui, forse, l'Inferno è vuoto (forse, meglio stare sul vago, perché non si sa mai, anche per un infallibile). L'inferno come un'industria in smobilitazione, la crisi è arrivata anche lì ed il solito diavolo ne fa le spese, anche disoccupato... io spero che non sia così, spero che quei loschi individui che imperversano in Terra, 'apportatori di pace' e dittatori, visto che qui la fanno franca e vengono anche accolti con tutti gli onori dallo stesso papa (uhm, forse la deroga è riservata solo a loro) siano almeno accolti 'con tutti gli onori' dall'Altra Parte, almeno questa speranza non ci sia tolta, almeno per quelli che già vivono l'Inferno in Terra per causa loro...